MARZIANI A ROMA – TE LA DO IO UNA RIUNIONE SEGRETA DEI 5 STELLE NELLA CITTA’ DI ANDREOTTI! - LA STAMPA S’INTRUFOLA IN UN ALBERGO COME UN COLTELLO NEL BURR - ‘’LA LINEA COMUNICATIVA CE LA DIRÀ DOMANI BEPPE, MA I GIORNALISTI INTANTO PRENDETELI PER IL CULO’’ – GRILLO: “DOPO IL VOTO, IL CITTADINO PUÒ ESSERE GABBATO A TERMINI DI COSTITUZIONE’’ - NÉ ROSSI, NÉ AZZURRI. INDOSSERANNO UN FAZZOLETTO BIANCO – QUEL DI DISCORSO DI HITLER CHE TENNE NEL 1932…

http://www.ilmessaggero.it

I neoeletti grillini si riuniscono all'Hotel Saint John di Roma. Un vertice meramente organizzativo che ha anche l'obiettivo di fare conoscenza ma nel corso del quale emergono posizioni diverse sulla politica di comunicazione del Movimento. C'è chi vorrebbe più apertura ai media e chi invita a "prendere per il culo i giornalisti". La presenza di Grillo e Casaleggio è attesa per domani, il comico ha già lasciato la sua casa di Marina di Bibbona forse alla volta della capitale.

Ma intanto, tramite il suo blog, ha lanciato un avvertimento ai suoi: chi finisce in Parlamento non può disattendere il programma. I 150 parlamentari eletti cercano alloggio a Roma, mentre in centinaia hanno risposto all'appello fatto sul web sabato con lo slogan "Tutti in Parlamento", ossia tutti a visitare la camera dei deputati.

I parlamentari riuniti a Roma hanno deciso sulla comunicazione interna. In sintesi, hanno deciso a maggioranza una mailing list su Google group per gli appuntamenti; un forum organizzativo anche per la logistica per occuparsi di cv degli assistenti parlamentari e per gli affitti a Roma; e incontri una volta alla settimana tra tutti gli eletti di Camera e Senato. Roberta Lombardi, eletta nel Lazio e tra le organizzatrici dell'incontro di oggi, ha invitato tutti a segnare gli appuntamenti con degli allert sui cellulari, «chi ha lacune - raccomanda agli altri - prenda ripetizioni».

Tutto quel che concerne la comunicazione esterna, a partire dai rapporti con la stampa, verrà decisa domani «dallo staff, ovvero Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio», hanno convenuto i grillini. L'incontro si sta tenendo nella sala del Saint John, hotel a pochi passi da piazza San Giovanni, è chiuso alla stampa, ma le agenzie di stampa sono riuscite ad aggirare i controlli e a prendere parte all'incontro.

La riunione, organizzata e moderata da due esponenti del movimento del Lazio, prevedeva interventi di tre minuti: ciascuno si presentava con un nome, regione di elezione e camera di appartenenza. A maggioranza si è votato per l'organizzazione di incontri fisici di tutti i parlamentari eletti una volta a settimana.

Sulla politica di comunicazione del M5S le posizioni tra i neoletti sono diverse: «Dobbiamo dire qualcosa ai milioni di persone che ci hanno portato qui. La gente vuole sapere che intenzioni abbiamo». Così Paola Taverna, eletta nel Lazio al Senato per il M5S, nel corso dell'incontro a Roma. «Tutti mi chiedono che fate. A me la chiusura non piace: da una parte siamo un modello di apertura e poi chiudiamo a tutti - dice ai colleghi - non perdiamo le persone che ci hanno portato qui. È la gente che deve fare politica e noi dobbiamo essere dei portavoce, oppure moriamo in tre mesi».

«La linea comunicativa ce la dirà domani Beppe, ma i giornalisti intanto prendeteli per il culo». È l'invito rivolto da uno degli eletti. «Prendeteli per il culo come ho fatto io entrando - aggiunge il neo deputato - divertitevi, tanto la nostra notorietà durerà 15 giorni». «I parlamentari normali non se li fila nessuno. Non sono come i ministri. Scilipoti, ad esempio - conclude - tutti lo conoscevano solo perchè ha tradito».

«Tra 10 giorni saremo dentro il Grande Fratello. Vivremo cinque anni tutti insieme, nasceranno amori e odi», ha detto un parlamentare eletto durante la riunione in corso a Roma a cui le agenzie di stampa sono riuscite a partecipare nonostante i controlli.

Intanto da Grillo arriva un chiaro avvertimento. «L'articolo 67 della Costituzione recita: 'Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato'. Questo consente la libertà più assoluta ai parlamentari che non sono vincolati né verso il partito in cui si sono candidati, né verso il programma elettorale, né verso gli elettori. Insomma, l'eletto può fare, usando un eufemismo, il cazzo che gli pare senza rispondere a nessuno», scrive sul suo blog in un pezzo dal titolo «Circonvenzione di elettore».

«È ritenuto del tutto legittimo - prosegue - il cambio in corsa di idee, opinioni, partiti. Si può passare dalla destra alla sinistra, dal centro al gruppo misto, si può votare una legge contraria al programma. Insomma - si sottolinea nel blog - dopo il voto il cittadino può essere gabbato a termini di Costituzione». «Viene concesso al parlamentare libertà preventiva di menzogna - conclude - può mentire al suo elettore, al suo datore di lavoro, senza alcuna conseguenza invece di essere perseguito penalmente e cacciato a calci dalla Camera e dal Senato».

«Siamo in silenzio stampa», ripetono dal canto loro deputati e senatori eletti del M5S. In queste giornate romane dovranno decidere la linea da tenere in Aula, ma anche conoscersi e iniziare a organizzarsi per la vita da parlamentari.

I primi ad arrivare in un albergo nel centro della capitale sono i siciliani Fabrizio Bocchino, Francesco Campanella e Azzurra Cancelleri. «Come si svolgerà l'incontro? Non ve lo possiamo dire», rispondono con gentilezza. Provenienti da tutta Italia si sono organizzati ognuno alla sua maniera per raggiungere Roma.

«Io sono venuta in aereo anche se sono contro l'aereo perché inquina troppo. Ma costava meno del treno», dice Laura Castelli, 26 anni, giunta da Torino. Abbigliamento informale, jeans o tuta, zainetti con il logo del Movimento a sostituire le valigie. Così si presentano i neo-eletti.

«Non ho ancora trovato casa. Spero di avere il tempo di farlo in questi giorni», dice uno dei neo eletti che vuole restare nell'anonimato. Intanto nell'attesa che arrivino gli altri colleghi e prenda il via l'incontro, i primi arrivati vanno insieme a pranzo: niente ristoranti, ma un forno dove ordinano panini e tranci di pizza.

Intanto Beppe Grillo continua a snobbare la stampa italiana, ma continua a concedersi ai media internazionali. Il leader ha rilasciato un'intervista al magazine statunitense Time.

2. BEPPE RIUNISCE I NEOELETTI: SAREMO «I BIANCHI»
http://www.ilmessaggero.it

Né rossi, né azzurri. Indosseranno un fazzoletto bianco per distinguersi dagli altri. «È il nostro colore perché indica la trasparenza», motiva la scelta Carla Ruocco, deputata neo eletta nel Lazio.

A Firenze per alfabetizzarli si terrà un corso informatico gratuito o meglio «ad offerta libera» per pagare la sala e la connessione wi-fi. Al termine tutti sapranno iscriversi ad un meetup, selezionare mail, evitare spam, partecipare a un dibattito, votare un candidato. Il moVimento vive e vivrà intorno alla Rete. Anche la convention, nella migliore tradizione grillina, verrà trasmessa in streaming, «non abbiamo segreti, faremo tutto alla luce del sole».

SINDACATI AMICI
Grillo si è scagliato più di una volta contro i sindacati confederali ma questo non vuol dire che i 5Stelle saranno sempre «nemici». E che non avranno un giorno loro cinghia di trasmissione. Per penetrare il mondo del lavoro i grillini hanno stretto rapporti sul territorio legandosi alle piccole sigle, privilegiando i comparti dove è più frequente il ricorso al lavoro nero, interinale e precario. È lì che tenteranno di fare proselitismo. Non un loro sindacato ma tante piccole realtà legate.

«Per i giornali sembra che siamo pecorelle al seguito di Beppe ma non è così. Non è il capo che sceglie per noi, lo dimostra il lavoro di questi anni», parte al contrattacco Donatella Agostinelli, una dei 3 deputati marchigiani eletti alla Camera. Sostiene che «il momento è delicato» ma non per questo è disposta «ad allearsi con altri partiti». Lo statuto lo esclude. E nessuno - non apertamente, almeno - mette in discussione questo punto cruciale. Anche da qui le accuse di sottomissione al capo rimbalzate ieri sulle pagine di Facebook.

IL VIDEO SU HITLER
Grillo ha rivendicato più volte di ispirarsi al «Manifesto» di Simone Weil sulla soppressione dei partiti politici. Lo ha persino pubblicato sul blog. Così che ieri qualcuno ha giocato a gamba tesa. Ha messo su youtube il video di un discorso che Hitler tenne nel 1932 ad una folla adorante. Alcuni stralci sono sono stati tradotti in italiano e sono finiti sui social network.

«Chi è il responsabile? Loro! I partiti - tuonava il fuhrer- per 13 anni hanno dimostrato cosa sono stati capaci di fare; abbiamo una nazione economicamente distrutta; gli agricoltori rovinati; la classe media in ginocchio; le finanze agli sgoccioli; milioni di disoccupati: sono loro i responsabili».

La caricatura del beppegrillismo ha creato due fazioni sul web. «Il nostro è un movimento che non può essere fermato, è inarrestabile, loro sono morti e vogliamo vederli tutti nella tomba! - urlava Hitler - noi non siamo un partito, rappresentiamo l'intero popolo un popolo nuovo». Beppe non la prenderà bene.

 

 

 

POpolo di Grillo POpolo di Grillo POpolo di Grillo Grillo POpolo di Grillo Grillo POpolo di Grillo POpolo di Grillo GrilloPOpolo di Grillo POpolo di Grillo POpolo di Grillo POpolo di Grillo POpolo di Grillo Grillo POpolo di Grillo POpolo di Grillo POpolo di Grillo POpolo di Grillo

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”