IL CEPPALONICO TROMBATO VUOTA IL SACCO: “FORZA ITALIA E’ UN PARTITO CHE NON C’È. ESISTONO SOLO BLOCCHI DI POTERE. MI HANNO USATO E BASTONATO MA NON LASCIO IL CAMPO. NON DO QUESTA SODDISFAZIONE”

C.L. per "la Repubblica"

«Ora, non è per il fatto che per la prima volta ho mancato un'elezione. Anche perché in Parlamento ci stavo dal 1976, avevo 28 anni. Ma sono seriamente incazzato».
E dica perché, Clemente Mastella, sesto nella circoscrizione Sud di Forza Italia, 60.395 voti inutili all'elezione.

«Mi hanno tenuto con le mani legate e mi hanno bastonato. Mi hanno trattato da ospite indesiderato in Forza Italia. Bastava dirlo, lo capisco da me che è cambiato un mondo, ne avrei preso atto, non mi sarei candidato».

E invece?
«Invece lì a blandirmi, sapendo che potevo contare su quel pacchetto di voti nonostante io non gestisca più potere. Niente sindaci, assessori, amministratori, solo gente che mi conosce e mi stima. Voti utili comunque a far scattare il quarto eurodeputato a Forza Italia».

Barbara Matera.
«Ecco, appunto, la pugliese Matera. Cosa c'entri lei in Campania poi me lo dovranno spiegare. Sembra normale che la mia regione con 550 mila voti abbia eletto il solo Martusciello e la Puglia con 350 mila ben tre?»

Cosa vuol dire questo?
«Vuol dire che Forza Italia è un partito che non c'è. Esistono solo blocchi di potere. L'anno prossimo, alle regionali in Campania, che faranno? Verranno a cercarmi per avere una mano? O chiederanno un aiuto alla Matera? No, per essere chiari: a Benevento città l'Ncd della De Girolamo, che aveva coperto i muri con manifesti col suo volto, prende 800 voti, io 3.500, quattro volte di più. Su 5 mila voti di Fi, i due terzi sono i miei. Senza di me e Rivellini il partito in Campania scende sotto il 15, a Benevento sotto il 12».

Ammetterà che il crollo è nazionale. Di chi è la colpa?
«In Campania, del coordinatore regionale, ovvio. Domenico De Siano dovrebbe
dimettersi per quei risultati, al di la della mia vicenda».

De Siano amico della Pascale? Eppure, si era pure detto che lei era stato candidato anche grazie all'amicizia di sua moglie con la compagna di Berlusconi. Nessun aiuto dal cerchio magico?
«Ma quale aiuto? Con mia moglie non si sono più sentite nell'ultimo mese. C'è amicizia e correttezza ma non più di questo. E Berlusconi, beh, mi ha chiamato due giorni fa come si chiama il parente di un defunto, erano quasi condoglianze. Ma non ce l'ho con lui, sia chiaro. Era in condizioni di oggettiva difficoltà. Il fatto è che a livello locale gli è sfuggito di mano il partito. Non c'è più traccia del partito monolitico e carismatico e, peggio, non c'è alcun progetto sul futuro. Anche questi club, non esistevano. Berlusconi dovrebbe richiamare tutti quelli che contano, anche quelli che gli stanno antipatici, e rifondare a partire da loro».

Compreso lei? O lascerà ora Forza Italia?
«Ah no, non lascio un bel niente. Non lascio campo, non do soddisfazione a nessuno ».

E che farà dunque Mastella da grande, oltre che l'ex deputato in pensione?
«Mi è nata la sesta nipotina, sono super nonno, posso fare altro».

Anche il sindaco di Ceppaloni? De Mita a 86 anni debuttante sindaco a Nusco.
«No, no: lui ci ha riprovato perché alla prima gli era andata male, anni fa. Io sono stato già sindaco al primo tentativo. Continuo comunque a fare politica. Mi sia consentita poi una battuta luciferina: i leader sono tutti fuori dal Parlamento. Renzi fuori, Grillo fuori, Berlusconi fuori. E anche Clemente Mastella può fare politica senza essere onorevole».

 

 

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