MATTARELLA, FATTI PIU’ ALLAH! – LA SECONDA CARICA DELLO STATO, ’GNAZIO LA RUSSA, INTERVIENE A GAMBA TESA SUL CASO DELLA SCUOLA DI PIOLTELLO CHE CHIUDERÀ PER LA FINE DEL RAMADAN: “NON NE FACCIO UNA QUESTIONE IDEOLOGICA, MA DI REGOLE. SE NON SI PUÒ, NON SI PUÒ” – PECCATO CHE IL CAPO DELLO STATO SIA SU TUTT’ALTRA POSIZIONE: POCHI GIORNI, HA RINGRAZIANDO LA DIRIGENTE SCOLASTICA E I DOCENTI PER IL LAVORO “PREZIOSO E PARTICOLARMENTE IMPEGNATIVO” – IL PRESIDENTE DEL SENATO SI SCHIERA CON VALDITARA E SALVINI SUL NUMERO LIMITATO DI STRANIERI NELLE SCUOLE: “IN UNA CLASSE A PREVALENZA DI STUDENTI NATI IN ITALIA SI LAVORA MEGLIO”
Estratto dell’articolo di Federico Capurso e Simone Rosellini per “La Stampa”
SERGIO MATTARELLA IGNAZIO LA RUSSA
«Non ne faccio una questione ideologica, ma di regole. Se non si può, non si può». Il presidente del Senato Ignazio La Russa si schiera con il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara e censura la decisione della scuola di Pioltello di chiudere per la giornata conclusiva del Ramadan, il prossimo 10 aprile. Una scelta, quella della dirigente scolastica Maria Rendani, presa a fronte del prevedibile alto tasso di assenza tra gli alunni, in larghissima parte di fede islamica.
La Russa è in vacanza nella Riviera di Levante ligure, nella sua casa di Zoagli e di fronte al delicato e complesso tema dell'integrazione dei ragazzi di origine straniera nelle scuole, preferisce la strada forse più semplice, di certo quella più corta: «Io sono per il rispetto delle regole e se le regole consentissero di fare festa per il Ramadan, sarebbe stato giusto farla», ribadisce [...]
ISTITUTO IQBAL MASIH PIOLTELLO
«Il ministro Valditara mi dice che, allo stato attuale, non si possono aggiungere ulteriori giorni di sospensione della didattica, oltre a quelli già a disposizione delle scuole. Quindi non si sarebbe dovuto fare, a meno che non si sbagli Valditara. Se poi si vorrà - prosegue - si potrà discutere se cambiare le regole e introdurre la possibilità di feste ulteriori, allora anche di altre religioni, non solo quella islamica».
Un pensiero che sembra prendere direzioni distanti da quelle del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato solo pochi giorni fa aveva infatti ridotto il caso di Pioltello a un «fatto di lieve entità», ringraziando anzi la dirigente scolastica e i docenti per il lavoro «prezioso e particolarmente impegnativo» che svolgono.
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Da destra, invece, continuano a piovere critiche, nonostante l'istituto abbia persino deciso di compensare la chiusura del 10 aprile, rinunciando ai due giorni di ponte del 29 e 30 aprile, agganciati alla festa dei Lavoratori. Ma in fondo anche dietro le regole - soprattutto dietro le regole - c'è sempre un'ideologia.
Come dimostra il dibattito lanciato in vista delle Europee da Matteo Salvini, in tandem con Valditara, sull'introduzione di un tetto massimo del 20 o 30 per cento di studenti stranieri nelle classi. Tetto che si applicherebbe a quegli studenti che non padroneggiano a sufficienza la lingua italiana. E anche La Russa trova che «questa sia una questione di evidente opportunità: in una classe a prevalenza di studenti nati in Italia si lavora meglio e avviene meglio l'integrazione».
GIUSEPPE VALDITARA - MATTEO SALVINI
È in vacanza nella Riviera di Levante ligure, ma ieri mattina ha fatto capolino a Rapallo, a pochi chilometri di distanza dalla sua casa al mare di Zoagli, per visitare il banchetto organizzato dal circolo cittadino di Fratelli d'Italia in vista delle elezioni europee ed amministrative. Strette di mano, pacche sulle spalle.
Certo, preferirebbe evitare altre domande: «Fatemi fare il presidente del Senato», chiede per evitare di prestare il fianco alle opposizioni che da tempo lo accusano di intervenire troppo su questioni politiche ed essere poco super partes, come il ruolo richiede […]
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