camera dei deputati numero legale

MATTI DA LEGALE - LA MAGGIORANZA NEL CAOS: ALLA CAMERA SALTA IL NUMERO LEGALE DOPO LE COMUNICAZIONI DI SPERANZA. LA TRAPPOLA DELLA LEGA HA FUNZIONATO E L'OPPOSIZIONE FESTEGGIA: ''VOGLIAMO CHE VENGA CONTE A GIUSTIFICARE LA PROROGA DELLO STATO DI EMERGENZA''. OVVIAMENTE NEL GOVERNO FRIGNANO: ''METTETE L'INTERESSE POLITICO DAVANTI A QUELLO DEL PAESE''

 

Francesca Bernasconi per www.ilgiornale.it

 

Alla Camera manca il numero legale per il voto sulla risoluzione di maggioranza, a seguito delle comunicazioni del ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla proroga dello stato d'emergenza fino al 31 gennaio 2021 e sulle misure del nuovo Dpcm.

 

 

Per questo, la seduta è stata sospesa.

 

ettore rosato vice presidente camera dei deputati foto di bacco

Al momento del voto, le opposizioni si erano accorte della mancanza di diversi deputati della maggioranza e hanno deciso di non entrare in Aula. Al termine della votazione, il presidente dem di turno, Ettore Rosato, ha annunciato la mancanza del numero legale. La maggioranza ha chiesto di non conteggiare gli assenti che non hanno potuto partecipare perché si trovano in quarantena, dopo aver effettuato il tampone per il nuovo coronavirus. "Sono ben consapevole del fatto che la mancanza del numero legale in Aula è un problema politico della maggioranza", ha detto in Aula Emanuele Fiano del Pd. Poi, è stato chiesto formalmente di "verificare se il numero dei deputati oggi assenti" perché in isolamento "ha inficiato i numeri della maggioranza". Secondo quanto sostenuto dal grillino Davide Crippa, il numero legale non è stato raggiunto "per 15 deputati".

 

E alla Camera sono esplose le polemiche. "Maggioranza allo sbando, litigiosa e assente, perfino quando si parla di Virus", ha commentato il leader della Lega Matteo Salvini, mentre il deputato di Italia Viva, Roberto Giachetti, ha definito la mancanza del numero legale un "problema di sciatteria". Parole dure arrivano anche dal capogruppo di Forza Italia, Mariastella Gelmini, che chiede anche l'intervento in Aula del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: "Ma voi pensate davvero che il dialogo con l'opposizione debba servire solo a voi per garantire il numero legale, o volete un rapporto vero e ripristinare un metodo di confronto?", ha chiesto la Gelmini.

 

PAOLA DE MICHELI ROBERTO SPERANZA

E ha aggiunto: "Noi chiediamo che il premier Conte venga in quest'Aula. Noi vogliamo discutere con il presidente del Consiglio della proroga dello stato d'emergenza, la nostra è una richiesta di buon senso". Il capogruppo di FI ha fatto anche notare l'impossibilità di continuare ad "usare i Dpcm e bypassare il Parlamento, chiedendo allo stesso tempo l'aiuto e la collaborazione dell'opposizione solo per garantire il numero legale".

 

Critiche arrivano anche dal leghista Giulio Centemero, che ha osservato: "Il governo è talmente preoccupato per le sorti dell'Italia che in Aula la sua maggioranza fa sospendere la seduta per mancanza del numero legale". E non sono mancate le frecciatine rivolte al governo: "Capisco che il Parlamento, per questo esecutivo, serva a poco e sia stato depotenziato a colpi di Dpcm, ma fare mancare addirittura il numero legale nel momento del voto sulla risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del ministro della Salute non fa ben sperare". Una "maggioranza in frantumi" anche a detta del presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, che ha commentato: "Alla Camera sinistra e Cinquestelle non riescono a garantire il numero legale nel voto sulla loro risoluzione sulle misure di contenimento del coronavirus, nella quale hanno ingannevolmente inserito anche la proroga dello stato di emergenza".

 

Dopo il caos, i capigruppo di maggioranza hanno richiamato i deputati in Aula, per effettuare una nuova votazione sulle risoluzioni delle comunicazioni del ministro della Salute. Ma, per la seconda volta, è mancato il numero legale, questa volta per 8 voti. La votazione, a questo punto, si ripeterà nella seduta di domani.

claudio borghi 2

 

Dopo il problema della mancanza del numero legale, il Consiglio dei ministri, che avrebbe dovuto tenersi in serata per approvare la proroga dello stato di emergenza e le nuove misure, potrebbe slittare a domani. Secondo alcune fonti di governi sentite da AdnKronos, è possibile però che il premier Giuseppe Conte firmi già stasera o domani mattina un Dpcm "ponte" per prolungare le misure contenute nel Dpcm in scadenza domani, 7 ottobre.

Ultimi Dagoreport

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO… 

picierno bonaccini nardella decaro gori zingaretti pina stefano dario antonio giorgio nicola elly schlein

DAGOREPORT - A CONVINCERE GLI EUROPARLAMENTARI PD A NON VOTARE IN MASSA A FAVORE DEL PIANO “REARM EUROPE”, METTENDO COSI' IN MINORANZA ELLY SCHLEIN (E COSTRINGERLA ALLE DIMISSIONI) È STATO UN CALCOLO POLITICO: IL 25 MAGGIO SI VOTA IN CINQUE REGIONI CHIAVE (CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, TOSCANA E VENETO) E RIBALTARE IL PARTITO ORA SAREBBE STATO L'ENNESIMO SUICIDIO DEM – LA RESA DEI CONTI TRA “BELLICISTI” E “PACIFINTI”, TRA I SINISTR-ELLY E I RIFORMISTI, È SOLO RINVIATA (D'ALTRONDE CON QUESTA SEGRETERIA, IL PD E' IRRILEVANTE, DESTINATO A RESTARE ALL'OPPOSIZIONE PER MOLTI ANNI)