giorgia meloni

GIORGIA, MESSA IN UN ANGOLO IN EUROPA, ALZA LA VOCE PER FARSI NOTARE – NELLE COMUNICAZIONI ALLA CAMERA IN VISTA DEL CONSIGLIO EUROPEO, MELONI MOSTRA TUTTA LA SUA RABBIA PER ESSERE STATA TAGLIATA FUORI DALL'ACCORDO SULLE NOMINE: “HA PREVALSO LA LOGICA DEI CAMINETTI, DOVE UNA PARTE DECIDE PER TUTTI. È INACCETTABILE CHE IN EUROPA SI TENTASSE DI TRATTARE SUGLI INCARICHI DI VERTICE ANCORA PRIMA CHE SI ANDASSE ALLE URNE” – ALLA DUCETTA È PARTITA LA FRIZIONE NELL'ATTACCO ALLE OPPOSIZIONI: “CONTRO DI ME USANO TONI DA GUERRA CIVILE”...

1 - MELONI, PER I RUOLI APICALI UE PREVALE LOGICA DI CAMINETTO

Giorgia Meloni - comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo

(ANSA) - "Alcuni hanno sostenuto che non si debba parlare con alcune forze politiche. Le istituzioni Ue sono state pensate in una logica neutrale. Gli incarichi apicali sono stati affidati tenendo in considerazione i gruppi maggiori, indipendentemente da logiche di maggioranza e opposizione.

 

Oggi si scegli di aprire uno scenario nuovo e la logica del consenso viene scavalcata da quella dei caminetti, dove una parte decide per tutti. Una 'conventio ad excludendum' che a nome del governo italiano ho contestato e non intento condividere". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo.

 

2 - MELONI, INACCETTABILE TRATTARE INCARICHI ANCOR PRIMA DEL VOTO NESSUN AUTENTICO DEMOCRATICO LO PUÒ RITENERE ACCETTABILE

Giorgia Meloni - comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo

(ANSA) - "Non mi stupisce che sia emerso prima durante e dopo la campagna elettorale" un certo approccio ma "nessun autentico democratico che creda nella sovranità popolare può in cuor suo ritenere accettabile che in Europa si tentasse di trattare sugli incarichi di vertice ancora prima che si andasse alle urne". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla Camera nelle comunicazioni in vista del Consiglio europeo.

 

"C'è chi sostiene - ha detto la premier in Aula - che i cittadini non siano abbastanza maturi per prendere certe decisioni e che l'oligarchia sia in fondo l'unica forma accettabile di democrazia. Ma io non sono d'accordo. Ho combattuto questo principio surreale in Italia e intendo combatterlo in Ue. Noi siamo convinti che il popola abbia sempre ragione, e che sia dovere di chi ricopre un incarico di responsabilità seguire le indicazioni dei cittadini.

 

Giorgia Meloni - comunicazioni alla Camera per il Consiglio europeo

Non conosco alternative alla democrazia. "Mi batterò - ha aggiunto - contrò chi vorrebbe sublimare, in questo caso al livello europeo, una visione oligarchica e tecnocratica della politica e della società. Non mi stupisce che qualcun altro lo faccia perché appartiene alle sue basi culturali e perché è una lettura che consente di mantenere un potere da posizioni di debolezza. Non mi stupisce che questo approccio sia emerso, prima, dopo e durante l'appuntamento elettorale".

 

3 - MELONI, ERRORE IMPORRE SCELTE DI UNA MAGGIORANZA FRAGILE

Giorgia Meloni - comunicazioni alla Camera per il Consiglio europeo

(ANSA) - "L'errore che si sta per compiere con l'imposizione di questa logica e di una maggioranza fragile e destinata probabilmente ad avere difficoltà nel corso della legislatura è un errore importante non per la sottoscritta per il centrodestra o per l'Italia ma per un'Europa che non sembra comprendere la sfida che ha di fronte o la comprende ma preferisce in ogni caso dare priorità ad altre cose".

 

Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla Camera nelle comunicazioni in vista del Consiglio europeo, sottolineando che "se vogliamo rendere un buon servizio all'Europa e alla sua credibilità dobbiamo mostrare di avere compreso gli errori del passato e avere massima considerazione delle indicazioni dei cittadini" che chiedono "un'Europa più concreta e meno ideologica".

 

4 - MELONI: A SINISTRA TONI DA GUERRA CIVILE POI «RASSICURA» IL SUD SULL’AUTONOMIA

Estratto dell’articolo di Adriana Logroscino per il “Corriere della Sera”

giorgia meloni 11

Una «sinistra di ogni colore», «feroce», «scatenata», «violenta», «irresponsabile», che usa «toni da guerra civile perché è nervosa, non ha argomenti nel merito» e ha l’unico obiettivo di «difendere lo status quo». Il giorno dopo il secondo turno di elezioni comunali che hanno premiato il centrosinistra, Giorgia Meloni affila le armi contro le opposizioni. In quindici minuti di video diffuso via social, non si occupa dei ballottaggi, ma difende le riforme e va all’attacco di quel fronte compatto che si è unito nell’osteggiarle.

 

giorgia meloni 12

«Noi siamo patrioti che sanno qual è il verso della bandiera quando si sventola», ironizza riferendosi ai tricolori sbandierati dal centrosinistra per protesta contro l’Autonomia differenziata, in qualche caso al contrario. Ma poi, appunto, affonda: «Una parlamentare del M5S ha evocato per me piazzale Loreto: dovrei essere cioè massacrata e appesa a testa in giù. La sinistra manda in giro liste di proscrizione dei parlamentari del Sud che hanno votato per l’Autonomia per incitare all’odio contro di loro. Parole e modi violenti che la sinistra usa contro le riforme di questo governo, nel disperato tentativo di difendere lo status quo, di difendere il privilegio che ha garantito alcuni a scapito della maggioranza degli italiani». [...]

 

 

giorgia meloni 8

[...] Poi, in modo didascalico, ricorrendo a esempi, sembra ansiosa di mitigare i timori di eletti e amministratori meridionali, anche del suo partito: «Solo noi abbiamo fissato una condizione: prima che vengano stabiliti i livelli essenziali di prestazione, che impediscono ci siano cittadini di serie A e cittadini di serie B, non si delega alcuna funzione». Ancora più elementare la sintesi successiva: «Non si parla di togliere risorse a una Regione per darne a un’altra. Ma di togliere allo Stato centrale materie per farle gestire alle Regioni in modo virtuoso. Che le Regioni siano al Nord o al Sud, l’Autonomia responsabilizza».

 

[...] 

 

L’intemerata indigna coralmente le minoranze. Carlo Calenda, leader di Azione, ribalta l’accusa: «In ogni suo intervento lei, presidente Meloni, rileva come esistano gli italiani giusti e gli italiani con pregiudizi, che poi sono quelli che non la votano. È lei ad acuire il clima da guerra civile che imputa alla sinistra».

giorgia meloni 2

 

Francesco Silvestri, capogruppo del M5S, accusa Meloni di «strumentalizzare» le parole della deputata del gruppo su piazzale Loreto, «senza aver mai avvertito l’esigenza di chiarire le tendenze eversive dell’organizzazione giovanile di FdI» emerse dall’inchiesta di Fanpage . [...]

viktor orban giorgia meloni 9

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT: ELLY IN BILICO DOPO LA VERGOGNOSA SPACCATURA DEL PD ALL’EUROPARLAMENTO (UNICA VOCE DISSONANTE NEL PSE) SUL PIANO "REARM" DELLA VON DER LEYEN – SENZA LE TELEFONATE STRAPPACUORE DI ELLY AI 21 EUROPARLAMENTARI, E LA SUCCESSIVA MEDIAZIONE DI ZINGARETTI, CI SAREBBERO STATI 16 SÌ, 2 NO E TRE ASTENUTI. E LA SEGRETARIA CON 3 PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SI SAREBBE DOVUTA DIMETTERE – NEL PD, CON FRANCESCHINI CHE CAMBIA CASACCA COME GIRA IL VENTO E COL PRESIDENTE BONACCINI CHE VOTA CONTRO LA SEGRETARIA, E’ INIZIATA LA RESA DEI CONTI: PER SALVARE LA POLTRONA DEL NAZARENO, SCHLEIN SPINGE PER UN CONGRESSO “TEMATICO” SULLA QUESTIONE ARMI - ZANDA E PRODI CONTRARI: LA VOGLIONO MANDARE A CASA CON UN VERO CONGRESSO DOVE VOTANO GLI ISCRITTI (NON QUELLI DEI GAZEBO) – A PROPOSITO DI "REARM": IL PD DI ELLY NON PUÒ NON SAPERE CHE, VENENDO A MANCARE L'OMBRELLO PROTETTIVO DEGLI STATI UNITI TRUMPIANI, CON QUEL CRIMINALE DI PUTIN ALLE PORTE, IL RIARMO DEI PAESI MEMBRI E' UN "MALE NECESSARIO", PRIMO PASSO PER DAR VITA A UNA FUTURA DIFESA COMUNE EUROPEA (PER METTERE D'ACCORDO I 27 PAESI DELLA UE LA BACCHETTA MAGICA NON FUNZIONA, CI VUOLE TEMPO E TANTO DENARO...)

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!