salvini meloni marsilio

MELONI D’ABRUZZO - LA PREMIER A PESCARA PER SOSTENERE IL GOVERNATORE USCENTE MARSILIO EVOCA IL SOLITO COMPLOTTONE (“FINO ALLE EUROPEE SUCCEDERÀ DI TUTTO”) E SI PERDE SALVINI, SEMPRE PIU’ SPINA NEL FIANCO DEL GOVERNO, CHE DISERTA LA FOTO - “AVEVA UN IMPEGNO”, DICONO DALLA LEGA. MA LA SCOMPARSA DI SALVINI LA DICE LUNGA. IL CARROCCIO E’ AI MINIMI E RISCHIA DI ESSERE DOPPIATO DA FORZA ITALIA: DOPO LO SPOGLIO IL CAPITONE POTREBBE PASSARE UN BRUTTISSIMO QUARTO D’ORA E FAR INIZIARE A BALLARE DI BRUTTO L’ESECUTIVO… - VIDEO

https://video.corriere.it/politica/giorgia-meloni-succedera-tutto-le-europee-sono-pronta-ho-elmetto/dc99af80-db29-11ee-96be-d6d12839d1dd?vclk=video3CHP%7Cgiorgia-meloni-succedera-tutto-le-europee-sono-pronta-ho-elmetto

 

Da video.corriere.it

 

meloni marsilio

«Altre elezioni saranno quelle che arriveranno a giugno e sono il vero timore di tutti. Sono il vero timore di tutti che questa maggioranza possa essere confermata con il voto delle elezioni europee. Succederà di tutto. Io ho messo l'elmetto e vinceremo anche questa battaglia», le parole di Giorgia Meloni a Pescara per sostenere il candidato alle regionali e governatore uscente Marco Marsilio. / Youtube FdI (Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev)

 

salvini

 

MELONI

Simone Canettieri per il Foglio - Estratti

 

Dice che ha già l’elmetto in testa perché succederà di tutto da qui alle europee, ma intanto quando può si mette il cappuccio (rosa) per ripararsi dall’acqua. Non è la pioggia nel pineto, quella che cade su piazza Salotto, qui ci sono le palme dietro Giorgia Meloni. Complice il maltempo tutto prende una bella accelerata.

 

La premier chiude come d’abitudine, ma taglia corto: venti minuti di comizio senza gli eccessi teatrali già visti a Cagliari (anche se alla fine una vocina le scappa quando sfotte la sinistra che accusa il governatore Marsilio di fare il pendolare da Roma all’Abruzzo).

 

Marco Marsilio Giorgia Meloni

Usa quello che Ennio Flaiano, nato giustappunto ieri 114 anni fa, avrebbe chiamato “frasario essenziale per passare inosservati in società”. I toni sono da campagna elettorale, ma non c’è lo show che mal le ha portato in Sardegna. Meloni parla per esempio di “infrastrutture di cittadinanza”. E rilancia la Roma-Pescara, spuntata come un fungo nei giorni scorsi. Tutto filerebbe liscio, ma sul finale, mentre i militanti sono bagnati come pulcini, ecco la sorpresa.

 

Al momento della foto di gruppo sotto le note dell’Inno Mameli non si trova Matteo Salvini. Ci sono Lupi e Cesa, Rotondi e Marsilio, Meloni e Tajani, ma lui, il leader della Lega è scomparso. “Avevo un impegno”, diranno balbettando qualcosa dalla Lega. Ma questa scomparsa di Salvini, apparso remissivo e non di buon umore, la dice lunga. Nel retropalco i tre leader evitano smancerie. Il capo della Lega sa che domenica notte qui potrebbe passare un bruttissimo quarto d’ora quando inizierà lo spoglio.

 

Marco Marsilio Giorgia Meloni

Dettaglio: bandiere della Lega contate in piazza due, quelle dell’Ucraina ben quattro. “Noi andremo in doppia cifra. La Lega? Io penso a Forza Italia”, gongola un rinato Antonio Tajani, pronto a scommettere una frittura a pranzo e un piatto di arrosticini a cena sulla vittoria di Marsilio. Sarà l’ora di cena, ma le metafore gastronomiche vanno per la maggiore.

 

(...)

Carovane di ministri e sottosegretari in pellegrinaggio in questa regione perché dopo la scoppola sarda questa volta non si può sbagliare. Lo dimostra anche la doppia tappa meloniana: prima a Teramo, terra del candidato del campo larghissimo Luciano D’Amico, con le imprese e poi in piazza. “Sono stata eletta qui: non vorrete mica cacciarmi?”, scherza esorcizzando la grande paura. Anche se questa volta dai classici sondaggi casarecci sembra non esserci il timore della sconfitta. Anche i tassisti parlano bene di Marsilio.

 

(...)

Marco Marsilio Giorgia Meloni

La premier (...) scherza anche con i giornalisti inviati qui. “Pagano vi ha consigliato il ristorante per pranzo? Pagano, li dovevi avvelenare!!”. Non c’è quella elettricità percepita alla fiera di Cagliari. La presidente del Consiglio ammette di essere “stanca”, fa la vittima contro i giornali di sinistra, ma tiene un tono meno aggressivo e pirotecnico.

 

Anzi, una cosa forte la dice sul caso del dossieraggio: “Fuori i mandanti”. E poi torna a difendere le forze dell’ordine. Non a caso oggi riceverà con Tajani e Piantedosi i sindacati di polizia per discutere del rinnovo contrattuale, ma anche per continuare sulla linea della solidarietà agli agenti, nonostante la macchia – isolata – di Pisa. Elemento di scricchiolìo con il capo dello stato, come si sa. Al punto che costringe Salvini a dire: “Le parole di Mattarella sui manganelli? Le ho lette, ma non le commento”.

 

marsilio meloni

Qui il capo del Carroccio si ritrova un partito ridotto ai minimi termini, transumato in gran parte verso Fratelli d’Italia: dagli assessori regionali ai consiglieri passando perfino per un’eurodeputata. I sondaggi dicono che la Lega sarà doppiata da Forza Italia: ecco perché forse Salvini non ha il migliore degli umori, e se ne va, al contrario di Tajani, pieno di soffici sicurezze. Nessuno crede nel colpaccio del campo largo in versione XXL. Basta osservare l’allegria elettrica di Donzelli. Perfino Meloni sembra più moderata e istituzionale, nonostante l’appuntamento. Avrà letto il Frasario di Flaiano quando diceva: “Abbia la compiacenza di parlarmi con dolcezza”.

Marco Marsilio Giorgia Melonigiorgia meloni matteo salvinitrump salviniMarco Marsilio Giorgia Meloni

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI (TEMPORANEAMENTE SI SPERA), IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO, COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO