LA CONSULTA BOCCIA L'AUTONOMIA, E MELONI E TAJANI SBOCCIANO – TRA I PARLAMENTARI DI MAGGIORANZA SI MALIGNA: “DOPO LA PUBBLICAZIONE DELLE MOTIVAZIONI DELLA CONSULTA HANNO FATTO PIÙ FESTA FRATELLI D'ITALIA E FORZA ITALIA DI QUANTO ABBIANO FATTO PD E 5 STELLE IN PIAZZA” – TAJANI NON HA NASCOSTO LA SODDISFAZIONE: “LA LEGGE VA CORRETTA, IO AVEVO ESPOSTO I MIEI DUBBI A CALDEROLI” – LA MELONI SPERA CHE LA CASSAZIONE NON AMMETTA IL REFERENDUM (UNA VITTORIA DEL NO E IL CONSEGUENTE PSICODRAMMA LEGHISTA POTREBBERO FAR ZOMPARE IL GOVERNO)
Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo e Francesco Moscatelli per “La Stampa”
ANTONIO TAJANI - MATTEO SALVINI
«Dopo la pubblicazione delle motivazioni della Consulta hanno fatto più festa Fratelli d'Italia e Forza Italia, nel segreto di una saletta, di quanto abbiano fatto Pd e 5 Stelle in piazza».
Quella che gira fra Montecitorio e Palazzo Madama è solo una battuta, ma descrive perfettamente gli stati d'animo dei partiti di maggioranza in attesa che la Cassazione decida sul referendum, l'ultimo vero nodo gordiano della partita autonomia.
Forza Italia e FdI, che l'autonomia differenziata non l'hanno mai amata, sperano finisca su un binario se non morto almeno moribondo. La Lega, invece, per cui questa battaglia è quasi esistenziale (è l'ultimo vero collante fra Matteo Salvini e i governatori del Nord) prova a resistere nonostante l'isolamento. Meglio una bandiera bucata o nessuna bandiera?
Che il clima sia questo lo si capisce già dalle strategie di comunicazione dei tre principali azionisti del governo Meloni: Fratelli d'Italia opta per il low profile, la Lega si affida alle "maniche rimboccate" del Doge Luca Zaia e di Roberto Calderoli, che parlano di «piccole modifiche» e di «sentenza additiva», mentre Salvini si accoda in serata con un mesto «condivido le conclusioni del ministro Calderoli».
FORZA ITALIA DA' DEL PARACULETTO A SALVINI - VIGNETTA BY ELLEKAPPA
Di tutt'altro tenore la reazione di FI che mostra i muscoli con una nota firmata da Antonio Tajani nelle vesti di ministro degli Esteri. La politica e il diavolo, si sa, si annidano nei dettagli. «Non possono esserci deleghe alle Regioni sul commercio internazionale nell'ambito dell'autonomia differenziata» dichiara il vice-premier e segretario azzurro, esprimendo «forte soddisfazione» per la sentenza. E ancora: «Va corretta, c'è tempo fino al 2027». Quindi, togliendosi più di un sassolino dalla scarpa, aggiunge: «Avevo esposto la questione con una lettera ufficiale al ministro Calderoli lo scorso settembre. Le mie osservazioni si sono rivelate fondate e hanno trovato riscontro nella sentenza di oggi della Consulta».
RACCOLTA FIRME CONTRO L AUTONOMIA DIFFERENZIATA
Una rivendicazione che si inserisce nel solco già tracciato nei mesi scorsi, quando gli azzurri hanno battagliato con i leghisti sulle materie Lep […]. E che fa crescere la tensione con il collega vice-premier Matteo Salvini. Sarà un caso ma ieri mattina, a margine dell'assemblea generale di Alis (l'associazione logistica dell'intermodalità sostenibile) molti hanno notato una certa freddezza fra i due.
Salvini, in particolare, se ne sarebbe andato prima dell'intervento di Tajani, anche se poi una nota congiunta dei due staff si assicura che «hanno viaggiato sullo stesso aereo Milano-Roma e come sempre si sono salutati con cordialità».
matteo salvini giorgia meloni. antonio tajani
Giorgia Meloni, per il momento, starebbe dosando il "divide et impera" fra una apericena e l'altra. La verità è che tutti stanno prendendo tempo in attesa della decisione della Cassazione sull'ammissibilità del referendum. La questione è squisitamente giuridica, si tratta di valutare quanto l'impianto della legge sia rimasto uguale dopo l'intervento della Corte costituzionale, ma ha risvolti molto politici.
Non bisogna dimenticare, infatti, che l'opposizione aveva raggiunto in poche settimane l'obiettivo di raccogliere il mezzo milione di firme necessarie. I parlamentari di FI e FdI non lo ammetterebbero mai, ma la cancellazione del referendum per loro sarebbe l'opzione favorita. […] Le cose si complicherebbero, invece, in caso di ammissibilità del quesito. Allora, infatti, la legge andrebbe cambiata in tempi rapidi, favorendo il pressing della Lega.
giorgia meloni antonio tajani matteo salvini
La presidente del Consiglio nei giorni scorsi ha escluso crisi, ma è chiaro che in uno scenario del genere potrebbe accadere di tutto. «L'autonomia val bene un governo» disse Zaia dal palco di Pontida nel 2022. Fonti di Forza Italia, però, fanno notare che, anche così, un modo per allungare i tempi ci sarebbe. Quale? Far ripartire la discussione dalla Camera, che in questi due anni ha avuto un ruolo quasi notarile […], scommettendo su un ingorgo alla Commissione Affari Costituzionali già alle prese con il premierato. […]
MAURIZIO LUPI - MATTEO SALVINI - ELENA UGOLINI - ANTONIO TAJANImatteo salvini giorgia meloni. antonio tajani VORTICE DI MAGGIORANZA - IL GIORNALONE - LA STAMPA RACCOLTA FIRME CONTRO L AUTONOMIA DIFFERENZIATAmatteo salvini giorgia meloni antonio tajani MAURIZIO LUPI MARCO BUCCI GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI E ANTONIO TAJANI A GENOVA 1