giorgia meloni giuseppe napoli patrizia scurti

UN GOMBLOTTO TIRA L’ALTRO! LA MELONI VEDE OMBRE E COSPIRAZIONI E HA TRASFORMATO PALAZZO CHIGI NEL SUO RIDOTTO IN VALTELLINA - DIETRO LA DECISIONE DI ALLONTANARE GLI AGENTI DI POLIZIA DAL PRIMO PIANO A PALAZZO CHIGI, C'È IL CAPOSCORTA DELLA PREMIER, GIUSEPPE NAPOLI, DETTO PINO, MARITO DELLA SCURTI, SEGRETARIA STORICA DELLA DUCETTA, E AGENTE IN FORZA ALL'AISI. IL MESSAGGIO È CHE A OCCUPARSI DELLA PREMIER "DEVONO" ESSERE SOLTANTO GLI 007 DELL'AISI – “IL FOGLIO”: “MELONI ERA TIMOROSA DI AGGUATI FIN DALL’INIZIO, CONSIDERANDO PALAZZO CHIGI VENTRE MOLLE DI SPIE E MICROSPIE E PREFERENDO GLI EDIFICI DEL GRUPPO PARLAMENTARE DI FRATELLI D’ITALIA...”

Estratto dell'articolo di Michele Masneri per "Il Foglio"

 

GIORGIA MELONI NELLA 500 SPIAGGINA INSIEME A PATRIZIA SCURTI E AL MARITO

Giorgia Meloni non sarà né la prima né l’ultima a subire la sindrome dell’accerchiamento, quella strana paranoia che coglie tutti i potenti a un certo certo punto, che li porta a sospettare di chiunque, e infine a circondarsi solo di amici o (in certi casi) parenti. Dopo le ultime notizie secondo cui la premier vuole sentirsi più sicura con agenti, ascensoristi, scorte, mettendo davanti a tutti gli uomini del fido Pino Napoli, marito della fida segretaria Patrizia Scurti, tornano alla memoria tanti altri casi del genere o quasi del genere.

 

Se un sospettato di ordire complottoni contro Meloni è Matteo Renzi, va detto che l’ex presidente del Consiglio divenne famoso a un certo punto non per un poliziotto di fiducia bensì per una vigilessa. Antonella Manzione, che da comandante dei vigili urbani di Firenze finì a capo del Dipartimento affari giuridici e legislativi della presidenza del Consiglio (contestata dalla Corte dei Conti che dette parere negativo sulla nomina per  mancanza da parte della candidata dei requisiti idonei). 

(…)

giorgia meloni tra patrizia scurti e il marito capo scorta

La mania del complotto non ha mai portato bene, è chiaro: segnala insicurezza, spesso prelude al crollo. C’è da dire che Giorgia Meloni è stata sempre coerente in questo, era sospettosa e timorosa di agguati fin dall’inizio, ha sempre considerato palazzo Chigi ventre molle di spie e microspie, preferendo gli edifici del gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia in via Uffici del Vicario.

 

Il culmine della paranoia e del sogno simmetrico di un rifugio “contra mundum” nella politica italiana fu però  il celebre “ridotto della Valtellina”: il progetto per un bunker salvifico per i vertici della Repubblica Sociale contro tutti i nemici  nacque tra i gerarchi nel ‘44 con l’’idea  di portarci Mussolini e tutti i fedelissimi, e pure  le ceneri di Dante (noto intellettuale di destra). Non se ne fece nulla, e finì abbastanza male.

meme giorgia meloni alessandro giuliGIORGIA MELONI MEME IL CASO BOCCIA - SANGIULIANO - MEME BY IL GRANDE FLAGELLOMEME SUL VIDEO DI GIORGIA MELONI CON GIANCARLO GIORGETTI - IL GIORNALONE - LA STAMPAVORTICE DI MAGGIORANZA - IL GIORNALONE - LA STAMPA GIORGIA MELONI UNFIT - MEME

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