giuseppe conte enrico letta matteo salvini tiktok

C’È CHI FA TOC TOC E CHI TIKTOK! – MENTRE IL PD PROMETTE DI TORNARE AI VECCHI METODI DEL PORTA A PORTA, LA DESTRA E GIUSEPPE CONTE SPERIMENTANO IL SOCIAL CINESE PER ACCHIAPPARE I GIOVANI – L’EFFETTO, COME DICONO I RAGAZZINI, È UN PO’ CRINGE (IMBARAZZANTE): SI VEDE CHE NON HANNO CONFIDENZA CON IL MEZZO, E VENGONO PIÙ CHE ALTRO PRESI PER IL CULO. MA L’IMPORTANTE È ESSERCI, ANCHE SE SI VIENE PERCULATI…

 

@giorgiameloni_ufficiale

Sono passati 5 anni dal congresso di Trieste. Da quel giorno ci hanno dati per vinti, per spacciati, più volte. Eppure eccoci qua: pronti come non mai per dare futuro e speranza alla nostra Nazione. Avanti Fratelli d’Italia ??

? suono originale - Giorgia Meloni

 

 

 

Simona Buscaglia per “La Stampa”

 

giorgia meloni su tiktok

Sarà una campagna elettorale all’ultimo clic. Ma sul social che parla di più all’elettorato dei giovanissimi, ovvero TiKTok, sono presenti solo tre leader di partito in Italia: Matteo Salvini, con il profilo più “antico” (il suo primo post risale al 2019), Giorgia Meloni e quindi Giuseppe Conte.

 

I loro profili hanno rispettivamente: 443mila follower per il leader della Lega, 63mila per la guida di Fratelli d’Italia, e oltre 80mila per il presidente del Movimento Cinque Stelle. Grandi assenti, oltre a Silvio Berlusconi, i volti della sinistra e del centro: nessun profilo per Enrico Letta, Matteo Renzi o Carlo Calenda.

 

giuseppe conte su tiktok

Eppure, per vincere le prossime elezioni i partiti hanno solo due mesi per raccogliere voti anche, e forse soprattutto, tramite i social media. Le motivazioni sono presto dette: «I manifesti fissi sono consentiti per la comunicazione politica solo fino a 30 giorni prima del voto – spiega Dino Amenduni, socio e comunicatore politico dell’agenzia Proforma – chi deciderà di acquistare gli spazi lo potrà fare solo fino al 25 di agosto, correndo il rischio delle città vuote. C’è poi la legge sulla par condicio che impedisce di pianificare spot televisivi politici sulle reti nazionali».

 

 

Rimane così lo strumento meno regolato, ovvero quello dei social: «Qui non ci sono limiti di spesa e di tempo: si possono fare sponsorizzazioni anche nel giorno del silenzio elettorale, senza commettere nessun illecito, perché la legge risale al 1985 e non è mai stata aggiornata».

 

@matteosalviniufficiale

Oggi al Centro di recupero della fauna selvatica di Fontanafredda (Pordenone)

? original sound - vision wise

 

matteo salvini su tiktok

E se Facebook è il social dei boomers, Instagram dei millenial, TikTok è quello che parla alla generazione Z, ovvero ai diciottenni che si recheranno per la prima volta alle urne. E si sta rivelando strategico. A settembre dello scorso anno la piattaforma per la creazione di brevi video di intrattenimento ha festeggiato il traguardo di 1 miliardo di utenti attivi al mese nel mondo: in Italia 2,7 milioni di utenti attivi nel gennaio scorso, secondo il sito Statista.com.

 

giuseppe conte su tiktok

I seguaci dei singoli profili su questa piattaforma però non hanno lo stesso peso che possono avere sugli altri social. TikTok infatti permette anche a utenti con pochi follower di arrivare a 3/4 milioni di like su un contenuto perché non c’è per forza legame tra il pubblico diretto e quello che vedrà il video.

 

Così sulle visualizzazioni al singolo hashtag di Matteo Salvini ci sono ben 76 milioni di “views”, mentre per Giuseppe Conte quasi 136 milioni e Giorgia Meloni quasi 120 milioni. All’interno di questi numeri non ci sono solo i sostenitori ma anche i meme e la satira: qui può valere però la famosa regola «bene o male purché se ne parli».

tiktok e commerce

 

«I social giocano una parte importante da tempo nella comunicazione politica, e in molti casi il loro ruolo lo hanno già giocato – spiega Sergio Splendore, professore di comunicazione politica alla Statale di Milano – la crescita di una figura come Giorgia Meloni la spieghi anche attraverso la popolarità che riscuote sui social.

 

Prima dell’inizio dell’ultima legislatura aveva il 4% e ora è al 23-24%. Molti giovani italiani voteranno per la prima volta e si informano quasi solo sui social. Lì quindi c’è una grande opportunità per la politica, per veicolare le grandi battaglie che appassionano i ragazzi, che riguardano soprattutto i diritti e l’ambientalismo».

 

 

giuseppe conte su tiktok 2

Non bisogna infatti pensare che l’astensionismo riguardi solo i giovani elettori: «L’astensionismo giovanile è sovradimensionato – aggiunge Splendore – la generazione X sarà portata a votare se si saprà incuriosire. Io non sono così sfiduciato sulla sua partecipazione, bisogna però intercettare i temi che le stanno più a cuore». Ma TikTok non è solo un social per ragazzini.

 

Nel settembre del 2020 il report «The Power of TikTok», evidenziava che il 32% degli utenti globali ha tra i 25 e i 34 anni e il 35% ha più di 35 anni. La comunicazione politica su TikTok è stata studiata anche durante le ultime elezioni americane. Alcuni dati raccolti dagli studiosi dell’Università di Monaco hanno analizzato il numero totale di views di un video con un hashtag su TikTok, confrontandolo con quello di un post su Instagram.

 

tiktok 1

Prendendo l’hashtag #biden2020 su TikTok si sono raggiunti quasi 2 milioni di views contro le 26,9 mila di un post su Instagram. C’è chi però è più scettico: «Per me TikTok rimane un grande punto di domanda – conclude Amenduni – È usato soprattutto per scopi di intrattenimento. Se una campagna pensa di avere risultati facili corre un grande rischio: bisogna produrre contenuti pensati per questo mezzo. L’età media dei nostri leader è però abbastanza alta e non sono molto in linea con il mood di questa piattaforma».

giuseppe conte su tiktok

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...