vladimir putin kiev missili guerra in ucraina

MENTRE PUTIN SPARA, L’EUROPA NICCHIA SULLA CONFISCA DEI BENI RUSSI - LA COMMISSIONE EUROPEA STA PENSANDO DI VIOLARE L'IMMUNITA' SOVRANA DI MOSCA E CONFISCARE I 300 MILIARDI DI BENI RUSSI CONGELATI IN UE E STATI UNITI, SAREBBE UNA VIOLAZIONE ALLE NORME DI DIRITTO INTERNAZIONALE MA CONSIDERATA LEGITTIMA COME RISPOSTA ALLA GUERRA INNESCATA DA "MAD-VLAD" - I SOLDI VERREBBERO USATI PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, IL CUI COSTO È STIMATO A 400 MILIARDI...

Estratto dell’articolo di Isabella Bufacchi per “Il Sole 24 Ore”

 

vladimir putin a kherson 1

La ricostruzione dell’Ucraina costerà almeno 400 miliardi di dollari Usa nei prossimi dieci anni. E stando a stime non ufficiali, ammontano ad almeno 300 miliardi i beni di proprietà della Banca centrale russa (detenuti non in Russia in conti bancari, riserve valutarie, azioni, obbligazioni, oro e investimenti vari) congelati da Usa e Ue. Ma ricostruire l’Ucraina con la confisca dei beni russi congelati è una strada in salita, ostacolata da barriere legali del diritto internazionale come l’immunità sovrana: ostacoli sormontabili con grandi strappi alle regole.

 

vladimir putin a kherson 2

Tra le azioni legalmente sostenibili e percorribili, allo studio a Bruxelles, c’è il sequestro di qualche miliardo di euro dei profitti realizzati e posseduti da Euroclear, società belga di compensazione, liquidazione e custodia titoli: profitti generati dall’investimento dei contanti provenienti da 130 miliardi di dollari Usa di beni della Banca centrale russa congelati, tramite dividendi, cedole e obbligazioni rimborsate. In questo caso, paradossalmente la ricostruzione dell’Ucraina sarebbe a spese di Euroclear: con il gran sollievo di Mosca. […]

GAME OF DRONES - BY EMILIANO CARLI

 

In risposta alla violazione del diritto internazionale da parte di Vladimir Putin, per la guerra di aggressione ingiustificata contro l’Ucraina, la Commissione potrebbe rispondere a questa violazione con un’altra violazione: la confisca dei beni russi congelati, calpestando il diritto internazionale che prevede l’immunità sovrana.

 

Secondo alcuni esperti della materia, questo tipo di ritorsione contro la Russia è legittima perché a violare le leggi internazionali è stata per la prima volta la Russia stessa. Non esistono però precedenti, se non la confisca non autorizzata di beni di Saddam Hussein da parte degli Usa (20 Marzo 2003 con presidente George Bush) a favore della popolazione irachena. In quel caso, Bush determinò e sostenne come premessa che «gli Stati Uniti e l’Iraq sono impegnati in ostilità armate», quindi erano in guerra.

guerra in ucraina 3

 

Nel caso della Russia, né Usa né Ue sono in guerra con Mosca. Un provvedimento legislativo approvato di recente dalla Commissione Esteri del Senato americano nel Rebuilding Economic Prosperity and Opportunity (REPO) for Ukrainians Act prevede la confisca di beni russi: se diventasse legge, sarebbe la prima volta di un sequestro da parte degli Stati Uniti di beni di un Paese con cui gli Usa non sono in guerra.

 

CYPRUS CONFIDENTIAL - INCHIESTA SU CIPRO E OLIGARCHI RUSSI

[…] La Bce starebbe comunque monitorando e valutando attentamente i rischi e le implicazioni della questione, seguendone gli sviluppi via via e tenuto conto che la decisione finale spetta ai leader politici. Serpeggiano nell’area dell’euro i timori di ricadute reputazionali a danno del sistema dei pagamenti europeo e dello standing internazionale dell’euro, nel caso di confisca e uso dei beni della Banca centrale russa violando il diritto internazionale: tuttavia i beni congelati della Banca centrale russa non hanno precedenti e l’euro non è stato danneggiato per questo.

gli oligarchi russi morti dallo scoppio della guerra in ucraina - dataroom

 

Per evitare di togliere alla Banca centrale russa il possesso dei beni depositati in Euroclear e dei suoi profitti (cedole, dividendi, rimborsi), Bruxelles ha una magra opzione: può appropriarsi dei profitti di proprietà di Euroclear. L’organo di compensazione e liquidazione ha potuto generare profitti in una circostanza eccezionale, reinvestendo il cash di proprietà della banca centrale russa proveniente dai beni congelati e depositati presso Euroclear stessa. […]

CYPRUS CONFIDENTIAL - INCHIESTA SU CIPRO E OLIGARCHI RUSSI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...