ponte sullo stretto matteo salvini messina

DAJE DE TACCO, DAJE DE PONTE! – A MESSINA SCOPPIA LA POLEMICA DEI PROPRIETARI DELLE CASE E DEI NEGOZI CHE DOVRANNO ESSERE ABBATTUTI PER LA COSTRUZIONE DEL PONTE SULLO STRETTO - I RESIDENTI SI SCAGLIANO CONTRO SALVINI: “MILLE PERSONE RESTERANNO SENZA CASA” – PER REALIZZARE L’OPERA GLI IMMOBILI DA ESPROPRIARE SARANNO 300 IN SICILIA E 150 IN CALABRIA. IN PIÙ C’È LA RABBIA DI CHI SARA’ COSTRETTO A VIVERE TRA I CANTIERI PER LA COSTRUZIONE DEL PONTE…

Estratto dell’articolo di Fabrizio Bertè per www.repubblica.it

 

proteste contro il ponte sullo stretto a messina

Il momento più temuto, per tanti messinesi, è arrivato. E cresce la paura che il tanto discusso ponte sullo Stretto possa diventare realtà. Sono oltre 400, infatti, tra abitazioni private e locali commerciali, gli edifici che dovranno essere abbattuti. Quasi tutti, tra i laghi di Ganzirri e la riserva naturale di Capo Peloro, dove sorgerà una torre di quattrocento metri, che fungerà da pilone. Il resto, negli altri quartieri, interessati dalle opere collaterali, come strade e ferrovie, tra l’Annunziata e Contesse. E in Calabria, ovviamente.

 

PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA - MEME

La confusione, però, regna ancora sovrana. E proprio per questo motivo, a Messina, un anno fa, da un’iniziativa di un gruppo di cittadini, è nato il comitato “No Ponte - Capo Peloro”. A guidarlo, tra gli altri, i coniugi Daniele Ialacqua e Mariella Valbruzzi, storici ambientalisti e “nopontisti”, assieme ai figli, Giuseppe e Nicola: «Stiamo lottando – afferma Mariella – affinché non si arrivi all’apertura dei cantieri. I giochi, ancora, non sono fatti. E abbiamo tante carte da giocare».[…]

 

matteo salvini con il plastico del ponte sullo stretto di messina

Secondo l’amministratore delegato della società “Stretto di Messina”, Pietro Ciucci, gli immobili da espropriare, a Messina, saranno trecento. E centocinquanta, invece, in Calabria. «Ciucci parla di molte seconde e terze case, ma questo non vuol dire niente. – prosegue Ialacqua – Abbiamo organizzato un’assemblea, lo scorso 16 marzo, dal titolo emblematico: “Siamo tutti espropriandi”.

 

E ci teniamo a ribadire un concetto: gli “espropriandi”, per noi, non sono solo coloro che perderanno la loro casa, ma anche quelli che si troveranno a vivere tra oltre quaranta cantieri, di cui, a quanto pare, trentadue nel Messinese e undici in Calabria. C’è chi ci chiede informazioni, chi vuole intraprendere azioni legali e chi vuole sapere se subirà i danni dei cantieri, anche indirettamente. Gli “espropriandi”, forse, solo adesso, hanno percepito il reale pericolo del ponte sullo Stretto». […]

AREA DA ESPROPRIARE PER LA COSTRUZIONE DEL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINAI POSSIBILI PROGETTI PER IL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINAponte sullo stretto - progetto definitivo - la stampaproteste contro il ponte sullo stretto in municipio a messina

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI (TEMPORANEAMENTE SI SPERA), IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO, COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO