minniti

MINNITI SUONA IL GONG PER LE ONG: “SE VOGLIONO OPERARE DOVRANNO FIRMARE IL CODICE" – NELLA SECONDA METÀ DI LUGLIO SI È REGISTRATO UN DRASTICO CALO DI SBARCHI, IL MINISTRO DELL’INTERNO: GUARDIA COSTIERA E SINDACI LIBICI FRENANO GLI ARRIVI

MINNITIMINNITI

Fabio Martini per “la Stampa”

 

È un 2 agosto particolare per Marco Minniti. Si è fatta sera quando il ministro dell' Interno rientra nel suo studio al Viminale a conclusione di una giornata piena di segnali incoraggianti sul fronte migranti: il dato sui flussi in calo, l' indagine della magistratura sulle Ong, le navi italiane in partenza per la Libia.

 

È un trend, finora negativo, che sembra invertirsi. Ma il ministro dell' Interno rinuncia a dichiarazioni pubbliche e parlando con i suoi collaboratori, sceglie la prudenza: «Una rondine non fa primavera e se cantassimo vittoria domani potremmo essere smentiti. Sappiamo bene che i flussi non si possono cancellare, ma si possono e si devono governare: questo è il nostro obiettivo».

 

NAVI ONG MIGRANTINAVI ONG MIGRANTI

Ciò che conta per Minniti è che «in questi giorni cominciamo a vedere una luce in fondo al tunnel, una luce che tempo fa non riuscivamo a scorgere».

 

Sulle prime risultanze della magistratura sulle Ong Minniti non dice una parola nel merito e con i suoi si limita ad una previsione-auspicio: «Vedremo se l' inchiesta contribuirà a dimostrare che di un Codice c' era e c' è bisogno...». E aggiunge: «Se le Ong non firmano, difficilmente potranno continuare ad operare». Dunque, il sequestro di Lampedusa suggerisce che adesso le Ong si trovano davanti ad un bivio assai eloquente: aderire al nuovo regolamento, approvato dalla Commissione europea, oppure non entrare nelle acque territoriali italiane.

 

MARCO MINNITIMARCO MINNITI

Questo 2 agosto dunque è una tappa, un tassello di un «disegno e di una strategia» per «tutelare gli interessi del nostro Paese» portando la legge in un Mediterraneo Centrale «che nell' ultimo anno e mezzo si è trasformato in una giungla». Anche perché il sequestro della Iuventa suggerisce la possibile genesi delle complicità di fatto fra alcune Ong e gli scafisti: l'«estremismo umanitario».

 

I progressi sono il frutto di un metodo di lavoro che il ministro riassume così: «Sin dall' inizio ho cercato di cancellare il termine e il concetto di "emergenza", perché serve una visione, da dispiegare su più tasti». E dunque se nella seconda metà di luglio si è registrato un drastico calo degli arrivi, ciò dimostra che il lavoro avviato sette mesi fa sta cominciando a dare frutti.

nave ong CATAMBRONEnave ong CATAMBRONE

 

Grazie ad un impegno che, ricorda Minniti, si articola su due fronti: «Il crescente lavoro della Guardia costiera libica per bloccare gli scafisti respingendoli a terra e gli accordi da noi siglati con sindaci e tribù libiche perché, una volta tornati nelle loro città, hanno iniziato a spiegare che è più conveniente rimanere che partire». Ecco perché la partita fondamentale si gioca dall' altra parte del Mediterraneo, dove gli accordi sono per definizione incerti, costantemente a rischio: «Non è stato facile rompere il muro del suono, ma ci siamo riusciti».

 

MINNITIMINNITI

L' inizio è stato nel rapporto con il governo di al-Sarraj da cui è «letteralmente nata dal nulla» la Guardia Costiera, «istituzione» fino a quel momento sconosciuta in quel Paese e a conclusione di questa veloce «costruzione» ieri il Parlamento italiano ha autorizzato la partenza del pattugliatore e della nave-officina di supporto alla Guardia libica, che «era il primo punto dell' accordo del 2 febbraio con Sarraj», ricorda il ministro.

navi ong 5navi ong 5

 

Ma proprio perché «una rondine non fa primavera», il ministro dell' Interno è deciso a rilanciare subito con nuove iniziative: «Dopo Ferragosto rivedrò, stavolta a Roma, i sindaci libici, perché un' altra parte essenziale della strategia è la mobilitazione della società libica e non soltanto delle istituzioni. Quando li ho visti per la prima volta, il 13 luglio, i principali 13 sindaci del Paese, sono venuti con le slides, con i piani di sviluppo delle loro città e il nostro incontro è stato trasmesso in diretta da tutte le tv libiche. Ci hanno chiesto: aiutateci a costruire il nostro futuro. Sostanzialmente aiutateci a "riconvertire" la nostra economia, liberandoli dal traffico degli esseri umani e offrendogli alternative concrete».

 

GENTILONI MINNITIGENTILONI MINNITI

Un incontro, quello di Roma, con i sindaci libici, al quale Minniti intende dare un respiro europeo, coinvolgendo il Commissario agli Affari interni Dimitris Avramopulos. E sempre in agosto nuovo summit, sempre promosso dal governo italiano, della cabina di regia sul fronte sub-sahariano con Niger, Ciad, Mali «tutti Paesi francofoni - dice Minniti - che mantengono un ottimo rapporto con la Francia, ma che riconoscono oramai un ruolo primario all' Italia».

 

MINNITI CON I CAPI TRIBU DELLA LIBIAMINNITI CON I CAPI TRIBU DELLA LIBIA

E alla fine di una giornata che Minniti si ostina a non enfatizzare, quel che ripete ai suoi osservatori è il compiacimento perché oramai in Europa nessuno nega più all' Italia «il ruolo di apripista». Nel campo della politica verso i migranti, «siamo rispettati» e questa è la premessa indispensabile per fare nuovi passi avanti, in un contesto, quello della Ue, nel quale c' è un terreno sul quale la storia recente e passata dimostra che è difficilissimo portare a casa risultati: quello dei migranti.

Ultimi Dagoreport

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…