MISSIONE UMANITARIA O MANIE DI PROTAGONISMO? - I PARLAMENTARI ITALIANI HANNO IGNORATO LE PREOCCUPAZIONI DI DI MAIO E SONO PRONTI AD ANDARE IN UCRAINA, DESTINAZIONE LEOPOLI - L'OBIETTIVO È FARE UNA SORTA DI "SCUDO" PER I PROFUGHI IN FUGA DALLE BOMBE RUSSE, MA LA FARNESINA AVEVA SCONSIGLIATO IL VIAGGIO - PARTIRANNO BONAFÈ E MAJORINO DEL PD, SCILIPOTI, GRIMALDI DEL M5S, MENTRE DA LEGA E FRATELLI D'ITALIA...
Estratto dell'articolo di Giovanna Casadio per “la Repubblica”
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Se i parlamentari vogliono, possono aggregarsi: la missione della comunità Papa Giovanni XXIII in Ucraina non è stata annullata. Slitterà di una decina di giorni rispetto alla data del 18 marzo, ma si terrà, sarà nella regione di Leopoli e il segretario dell'associazione Gianpiero Cofano ha l'elenco di chi andrà e non ha cambiato idea. Non solo deputati, senatori e europarlamentari italiani, ma anche europei.
Se ci sono stati dei ripensamenti, altri però hanno dato la loro adesione nonostante lo stop della Farnesina. Nel giorno in cui i premier di Repubblica ceca, Polonia e Slovenia sono a Kiev, la Farnesina conferma la preoccupazione che, già lunedì, Di Maio ha espresso sconsigliando ai parlamentari italiani di recarsi in Ucraina per un viaggio umanitario.
MARIA ELISABETTA CASELLATI ROBERTO FICO
E i presidenti della Camera, Roberto Fico e del Senato, Elisabetta Casellati l'hanno rilanciata. Fico ha fatto chiamare i capigruppo di tutti i partiti, spiegando: «Da presidente della Camera chiedo di non partecipare, se possibile. Poi spetta alla buona volontà di ognuno, ma il mio consiglio è di non partecipare».
Fico ha anche confermato il collegamento con il presidente ucraino Zelensky durante una prossima seduta di Montecitorio, ma la data non è ancora fissata. Casellati ha semplicemente girato la lettera di Di Maio ai senatori con l'appello a evitare i viaggi in Ucraina, anche se «per lodevoli ragioni umanitarie». Ma in molti - anche chi ora dice che ci rifletterà come l'europarlamentare dem Simona Bonafè - sono più propensi a mantenere l'impegno.
BEPPE SALA PIERFRANCESCO MAJORINO
L'obiettivo è di garantire un cessate il fuoco temporaneo per permettere i corridoi umanitari, soprattutto per i più fragili, per i bambini e le madri, i malati, i disabili. Tra chi aderito c'è Pierfrancesco Majorino, altro eurodeputato dem, che però sottolinea: «Sono necessarie alcune precondizioni: che sia chiaramente una missione pro Ucraina e che le autorità italiane e ucraine siano d'accordo».
Majorino peraltro stasera parte per la Polonia, dove si fermerà senza attraversare il confine per richiesta esplicita della Farnesina. Adesioni anche dei senatori Mino Taricco e Francesco Giacobbe, Serse Soverini sempre del Pd.
Tra i 5Stelle, c'è Nicola Grimaldi, medico. Mentre dubbi avanza il grillino Sergio Romagnoli: «Avevo aderito, ma non riesco a esserci. Dalla Farnesina ci hanno detto che sarebbe meglio non partecipare, perché siamo identificati come soggetti sensibili, e tutto il gruppo sta valutando come comportarsi».
La presenza di parlamentari dovrebbe essere una sorta di "scudo" per mettere in salvo soprattutto i bambini. Cautela anche da Gianmarco Corbetta, senatore pentastellato: «Sono in fase di valutazione». Di certo non ci sono parlamentari leghisti o di Fratelli d'Italia. Ma Isabella Rauti aveva chiesto informazioni sulla missione alla Comunità. Tra le adesioni anche l'ex senatore Domenico Scilipoti.
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