giorgia meloni

LA MELONI HA CAPITO CHE CON L’EUROPA NON E’ IL CASO DI FARE LA DUCETTA? TANTO PIU’ CHE CI SONO IN BALLO I SOLDI DEL PNRR – SECONDO L’ISTITUTO DI RATING "MOODY’S" GLI INVESTIMENTI “NON SONO SUFFICIENTI E RISCHIANO DI SFUMARE GLI OBIETTIVI DEL PNRR” – “IL NUOVO GOVERNO MANCHERÀ I SUOI OBIETTIVI FISCALI A CAUSA DI UN CONTESTO ECONOMICO CHE NEL 2023 RIMARRÀ DIFFICILE PER TUTTO L’ANNO”

Da open.online

 

giorgia meloni

Luci e ombre per l’Italia nella credit opinion diffusa da Moody’s. Le stime di crescita vengono riviste al rialzo, ma secondo l’istituto di rating gli investimenti non sono sufficienti e rischiano di sfumare gli obiettivi del Pnrr. Non solo. «Il nuovo governo mancherà i suoi obiettivi fiscali a causa di un contesto economico che nel 2023 rimarrà difficile per tutto l’anno», si legge nel documento sul credito sovrano, nel quale c’è un passaggio che non può piacere al governo Meloni e agli elettori di centrodestra: «L’obiettivo di disavanzo 2023 è sostanzialmente superiore a quanto previsto dal governo Draghi a settembre – 4,5% del Pil contro il 3,4% – ma le misure più costose proposte in campagna elettorale, che comporterebbero disavanzi di bilancio più elevati, non sono all’ordine del giorno nel 2023».

 

 

GIORGIA MELONI EMMANUEL MACRON MEME

L’unica vera buona notizia è il prodotto interno lordo. Secondo Moody’s l’Italia ha avuto una «performance economica migliore del previsto». La stima del Pil viene rivista al rialzo per il 2022, dal 2,7 al 3,7 per cento. Nel 2023 però ci saranno «venti contrari» alla crescita economica, che incideranno negativamente sulle previsioni di crescita. Sarà ancora l’approvvigionamento energetico ad avere un peso sulle casse dello Stato e sulle sue possibilità di spesa. L’Italia dovrebbe essere coperta fino a marzo 2023, dice l’istituto, ma «prevediamo che l’approvvigionamento di gas non russo e la ricostituzione degli stoccaggi prima dell’arrivo dell’inverno 2023-24 saranno più impegnativi a causa del probabile calo della disponibilità di gas naturale liquefatto».

 

MOODY'S

 

Nota dolente – secondo Moody’s – per l’esecutivo è il Piano di ripresa e resilienza. L’esecuzione dei piani di investimento procede a rilento, causando ritardi sulla tabella di marcia, e la Nadef approvata dal governo evidenzia che entro la fine del 2022 lo Stato avrà speso per il Pnrr meno dell’1% del Pil, sensibilmente meno dell’obiettivo iniziale dell’1,7%. Il nuovo governo «ha manifestato la propria disponibilità a seguire il piano disegnato dal governo Draghi», e probabilmente ci sono margini per una rinegoziazione «in particolare per tenere conto dell’aumento dei prezzi», ma i ritardi ci sono – anche nell’approvazione della legge sulla concorrenza e sulla liberalizzazione dei prezzi al dettaglio del gas – e Moody’s avverte che trasferimenti al Pnrr inferiori alle attese «potrebbero mettere sotto pressione gli investimenti».

giorgia meloni OCEAN VIKINGS - MEME BY CARLI

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI (TEMPORANEAMENTE SI SPERA), IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO