moretti serracchiani boschi

ASILO MARIUCCIA PD - LA MORETTI PUBBLICA UNA FOTO CON BOSCHI, MADIA E SERRACCHIANI PER SFOTTERE LA RAGGI: CHE CAZZO HANNO DA RIDERE QUESTE QUATTRO BRACCIA STRAPPATE A UNA MERCERIA? - "MARIA ETRURIA" E’ IMPELAGATA COI CASINI BANCARI DEL BABBO, “LADYLIKE” MORETTI E’ CINTURA NERA DI FIGURACCE. RIGUARDO A SERRACCHIANI E MADIA E’ COME SPARARE SULLA CROCE ROSSA

MORETTI BOSCHI MADIA SERRACCHIANIMORETTI BOSCHI MADIA SERRACCHIANI

Fabrizio Boschi per il Giornale

 

Per fortuna non si fa sentire più tanto spesso. Perché ogni volta che lo fa, commette un errore. Alessandra Moretti è la maestra delle figuracce, da quando la sua parabola politica ha iniziato a precipitare da deputata a parlamentare europea, poltrona abbandonata per tentare la scalata della sua regione e miseramente perduta con disonore.

 

alessandra moretti indiaalessandra moretti india

Oggi è una semplice consigliere regionale, ma dall'alto della sua vanagloria non manca di discettare su tutto, perlopiù sui propri avversari, che denigra su Facebook con modi ad dir poco infantili.

 

Lo ha fatto anche l'altro ieri, nei confronti dell'odiata sindaca di Roma, Virginia Raggi. Quella mente sublime della Moretti ha pubblicato una foto di lei con Maria Elena Boschi, Marianna Madia e Debora Serracchiani che se la ridono sguaiatamente, scrivendo: «Io, Maria Elena, Debora e Marianna non stavamo commentando il 7 e mezzo che Virginia Raggi si è data, ma ci stavamo rilassando dopo una riunione. Però mi è venuta in mente questa foto leggendo sui quotidiani il voto che la sindaca di Roma si è data. #lamanicalargadei5stelle».

 

MADIA ORLANDOMADIA ORLANDO

Ecco fatto. Delegittimare l'avversario politico deridendolo: un livello che rasenta l'asilo nido. Certo, se Renzi e il Pd hanno idea di vincere con queste qua, avranno un bel po' da fare.

 

Anche perché, guardando questa foto, uno potrebbe chiedersi: che c'avranno poi così tanto da ridere... La Boschi è impelagata da due anni con i casini del babbo e dei risparmiatori truffati da Banca Etruria. Non paga di tanta spudoratezza (anche alla luce delle rivelazioni uscite nel libro di Ferruccio de Bortoli), nel dicembre 2016 ha pure perso miserevolmente il referendum che portava il suo nome, sulla riforma costituzionale alla quale, sia lei che Renzi, avevano legato a doppio filo il loro futuro politico, salvo poi ovviamente rimangiarsi tutte le promesse come è loro costume.

 

maria elena boschi instagram  7maria elena boschi instagram 7

La Madia poi. A parte che non sembra proprio un fulmine di guerra paragonata alla Raggi, la sua carriera politica è costellata da cambi di casacca e voltafaccia. Incantatrice di serpenti, ha fatto appena in tempo a saltare sul carro giusto, dopo aver flirtato praticamente con tutte le correnti esistenti nel Pd e anche quelle non esistenti: veltroniana, lettiana, dalemiana, bersaniana, e poi anche mariniana, franceschiniana, prodiana, fassiniana, civatiana, napoletaniana.

 

maria elena boschi voto legge elettorale  maria elena boschi voto legge elettorale

A vendere se stessa è impareggiabile. Quello che le manca è mettere in pratica i delicati ruoli che le vengono affidati. La Corte costituzionale ha bocciato per ben due volte la sua riforma della pubblica amministrazione. Chapeau, che record.

 

Riguardo alla Serracchiani è un po' come sparare sulla Croce Rossa. Da quando, nel 2006, decide di dedicarsi alla politica, entrando nel consiglio provinciale di Udine, non si è capito ancora cosa sappia fare. Già parlamentare europea, viene eletta presidente della Regione del Friuli-Venezia Giulia per una manciata di voti. Sotto la sua guida la regione è stata invasa dai migranti. Alle ultime Amministrative fa perdere al Pd città chiave come Pordenone e Monfalcone. L'unica cosa buona è stata farsi amico Renzi, che infatti l'ha nominata sua vice.

 

Infine ladylike Moretti. «Io, la Boschi e la Madia abbiamo uno stile ladylike (cioè donne che piacciono, ndr): dobbiamo e vogliamo essere belle, brave, intelligenti ed eleganti», ebbe a dire nel 2014, in vista delle Regionali in Veneto che perse infelicemente nel 2015. Come ladylike è imbattibile , senz'altro più famosa per quante volte va dall'estetista che per i suoi contenuti politici.

serracchianiserracchiani

 

Ha fatto parlare di sé anche recentemente per un'altra bella figura di palta: già assente 25 volte su 90 sedute del consiglio regionale , a dicembre non partecipò alle decisive sedute che dovevano decidere sulla legge di bilancio, dandosi malata. Pochi giorni dopo però pubblicò su Instagram sue foto in India , dove era andata per il matrimonio di un amico imprenditore .

 

Messa in croce dai suoi replicò di essere «ammalata da viaggio » e che «vale più una settimana in India che un anno a Palazzo Ferro Fini ». Per questo le toccò pure dimettersi da capogruppo Pd in consiglio regionale e chiedere scusa. Deve aver proprio tanto da ridere...

alessandra moretti maria elena boschialessandra moretti maria elena boschiSERRACCHIANISERRACCHIANIboschi biancofioreboschi biancofioremaria elena boschi instagram  4maria elena boschi instagram 4RAGGIRAGGIvirginia  raggi e i rattivirginia raggi e i rattiALESSANDRA MORETTI ALESSANDRA MORETTI

 

MADIA RENZIMADIA RENZI

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…