CERETTA E MARTELLO - ROSPY BINDI ADDIO: LA MORETTI ROTTAMA I CANONI ESTETICI DELLE SINISTRATE - “BASTA CON LO STILE AUSTERO CHE MORTIFICA LA BELLEZZA. IO VADO TUTTE LE SETTIMANE DALL’ESTETISTA”

Roberto Scafuri per “il Giornale

ALESSANDRA MORETTIALESSANDRA MORETTI

 

Alzi la mano chi in scapestrata gioventù sia mai andato volentieri ai congressi del Pdup, di Dp, persino talora del Pci. O alle manifestazioni delle femministe, o ai primi cortei leonkavallini. E non certo per mancanza d'interesse, avversione o indolenza.

 

Macché. Non ci si andava volentieri per una particolare carenza di materiale umano, specificatamente di fauna femminile, in ultima analisi di senso estetico. Non ce ne vogliano le tante meritevoli, appassionate, eccezionali (talvolta) donne che facevano dell'impegno ragion prima di vita.

Alessandra MorettiAlessandra Moretti

 

Chapeau a tutte loro. Però erano bruttarelle, anzi spesso brutte, diciamocelo in camera caritatis. Peggio: erano malcurate e, se femministe, vantavano la mancanza di cura come sol dell'avvenire. Una, splendida combattente, teorizzava che rasarsi i peli sotto le ascelle fosse cedimento borghese e connivenza con il nemico. Non era un caso che spesso attorno le si facesse il vuoto (non politico). Un'altra, come dirlo?, mostrò orgogliosa la foresta che occultava gambe (forse) splendide.

 

I tempi son cambiati, lo dicono tutti e pure la fantasmagorica Alessandra Moretti in una brillante clip realizzata da Nino Luca per il Corsera online . Stiamo sereni: il nostro non è «giornalismo di rinnovamento», come ebbe a dire la ministra Marianna Madia poche settimane fa alla Leopolda per sfuggire a una domanda di cui non ricordava la risposta. Dunque benvenuta Moretti che si fa bella, s'innamora di Massimo Giletti al punto da confonderlo con Marco Travaglio («li chiamerò per sempre Massimo Travaglio e Marco Giletti») e rivendica il ruolo di «brava, bella e intelligente».

Rosi Bindi Rosi Bindi

 

Per sé e per la pattuglia delle Renzi-girl, donne non di nuova generazione bensì di nuova alta categoria: Ladylike , spiega Alessandra. «La donna che deve piacere» (e probabilmente non chiedere mai). Decalogo che prelude a una stagione che non ci si stancherà mai di apprezzare. «Ho deciso di andare tutte le settimane dall'estetista - rivela la fiera -. A fare che cosa? Qualsiasi cosa: mi prendo cura di me, mi faccio le mechés , la tinta e non entriamo in altri particolari». In altri tempi ci sarebbe forse entrata, alla pari di quella delle gambe tutelate dalla Forestale.

 

ROSY BINDI ROSY BINDI

Addio Rosybindi, addio Livieturco, addio Tinanselmi e a quello stile «austero, rigido, che mortificava la bellezza», spiega la «fatina» che senza bacchetta magica usa solo superlativi e vuole rappresentare la bellezza della politica in tutte le sue straordinarie forme. Dirompente leggiadria che distrae, che giustifica, che raggiunge lo scopo con tutt'altri mezzi. Che induce al perdono, all'assoluzione in gratia plena e senza pater noster .

 

Tina AnselmiTina Anselmi

Perdono merita la Moretti per la serie interminabile di gaffe (persino nel video confonde Mino Reitano con Rino Gaetano); perdono per l'«elegante Madia» che passa venti minuti con il ministro dello Sviluppo economico pensando che si tratti di quello del Lavoro o che a un convegno non si tiene: «È più piacevole andare allo stadio che pagare le tasse». Con quel sorriso può dire quel che vuole, e così pure Maria Elena Boschi, autentica creazione della natura, che quasi quasi fa saltare forme e riforme istituzionali per l'incantevole improvvisazione (i più incavolati essendo i suoi compagni di partito, prima che l'insaziabile Gasparri).

 

maria elena boschimaria elena boschi

Assoluzione per Pina Picierno che le spara grosse sull'inattuale Camusso, «eletta con schede truccate», e che in maniera vajassa (così si direbbe dalle sue parti) rivendica due settimane di godimento con soli 80 euro (ma è costretta a procacciarsi scontrini della spesa per mostrarli in tivù).

 

E perdono per Laura Boldrini, capostipite di questa generazione di sgallettate panterine del potere orgogliose di esserlo, alla faccia di noi maschi poveretti sempre con la lingua di fuori. La Boldrini che quando passa davanti ai picchetti d'onore non manca di scodinzolare la chioma appena restaurata, come modella d' Oréal - però mai nella barberia della Camera che la presidente ha aperto alle deputate, costringendo i solidi barbieri a corsi di trasmutazione genetica.

MARIANNA MADIA SU CHI CI SA FARE COL GELATOMARIANNA MADIA SU CHI CI SA FARE COL GELATO

 

Potete dire quel che volete, ma questa è la politica del consenso, la politica che piace e al diavolo tutte quelle complicate astruserie noiose, i pianti fasulli della Fornero e quelli autentici della Turco che non riconosce più il Partito. Il partito è partito: fuori a farsi il manicure .

 

 

Ultimi Dagoreport

luca zaia giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – DI FRONTE ALLO PSICODRAMMA LEGHISTA SUL VENETO, CON SALVINI CHE PER SALVARE LA POLTRONA E' STATO  COSTRETTO AD APPOGGIARE LA LISTA DI ZAIA, MELONI E FAZZOLARI HANNO ORDINATO AI FRATELLINI D’ITALIA UN SECCO “NO COMMENT” - LA PREMIER E IL SUO BRACCIO DESTRO (E TESO) ASPETTANO CHE LE CONTRADDIZIONI INTERNE AL CARROCCIO ESPLODANO E POI DECIDERE IL DA FARSI - PER NON SPACCARE LA COALIZIONE, LA DUCETTA POTREBBE SCENDERE A MITI CONSIGLI, NON CANDIDARE IL “SUO” LUCA DE CARLO E MAGARI TROVARE UN NOME “CIVICO”...

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”

francesco lollobrigida

DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL GIORNO: “QUANTE GUERRE NON CI SAREBBERO STATE DI FRONTE A CENE BEN ORGANIZZATE?”. E TRA UNA CAZZATA E UNA GAFFE, FERMAVA PURE I TRENI - DOPO DUE ANNI DI LOLLISMO SENZA LIMITISMO, QUESTA ESTATE, UNA VOLTA SEGATO DALLA MOGLIE, LA SORELLA D’ITALIA ARIANNA MELONI, È SCOMPARSA LA NOSTRA RUBRICA PREFERITA: “LA SAI L'ULTIMA DI LOLLOBRIGIDA?”. ZAC!, IL SILENZIO È SCESO COME GHIGLIOTTINA SUL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA (PER MANCANZA DI PROVE). DALLA “BANDA DEI QUATTRO” DI PALAZZO CHIGI (LE DUE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI), ERA PARTITO L’ORDINE DI CUCIRGLI L’EFFERVESCENTE BOCCUCCIA (STESSO TRATTAMENTO ALL’ALTRA “PECORA NERA”, ANDREA GIAMBRUNO). A QUESTO PUNTO, NON ESSENDO ANCORA NATO UN MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DEL REIETTO, L’EX STALLONE DI SUBIACO SI E’ MESSO IN TESTA DI FORMARE UN… - VIDEO, TUTTE LE GAFFES!

giorgia meloni marina berlusconi paolo barelli sigfrido ranucci antonio tajani

DAGOREPORT - DOPO LE VIOLENTE POLEMICHE PER LA PUNTATA SU BERLUSCONI-DELL’UTRI-MAFIA, DOMENICA PROSSIMA LA CAVALIERA MARINA POTREBBE PERSINO INVIARE UNA LETTERA DI RINGRAZIAMENTO A RANUCCI - '’REPORT’’ SCODELLERÀ UN SERVIZIO AL VETRIOLO SU PAOLO BARELLI, FEDELISSIMO SCUDIERO DI ANTONIO TAJANI, DEL QUALE DIVENTERÀ PRESTO CONSUOCERO - CON TAJANI RIDOTTO A CAVALIER SERVENTE DELLA DUCETTA, L'IMPERO BERLUSCONIANO HA BISOGNO DI UN PARTITO CON UNA NUOVA E CARISMATICA LEADERSHIP. MA MARINA E PIER SILVIO HANNO TEMPI LENTISSIMI PRIMA DI TRASFORMARE LE PAROLE IN FATTI. NON SONO RIUSCITI NEMMENO A OTTENERE DA TAJANI LA MESSA IN FUORIGIOCO DI BARELLI E GASPARRI - ORA VEDIAMO SE “REPORT” RIUSCIRÀ A DARE UNA SPINTARELLA AL CAMBIO DI GUARDIA DENTRO FORZA ITALIA…

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...