
LA MOSSA OSTILE DEI 5STELLE: UNA MOZIONE PER DIRE NO AL PIANO DI RIARMO UE - CONTE RINGHIA: “NON POSSONO PORTARCI A UN’ECONOMIA DI GUERRA SENZA CHE SI ESPRIMA IL PARLAMENTO”. MA L’UNICO EFFETTO E’ QUELLO DI SPACCARE ANCORA DI PIU’ L’OPPOSIZIONE – ELLY SCHLEIN, CHE SUL PIANO URSULA HA RISCHIATO LA DEFLAGRAZIONE DEL PD, PIGOLA: “SERVE PIÙ COESIONE PER INCALZARE UNA MAGGIORANZA CHE NON STA PIÙ IN PIEDI” - ANCHE IL PD PRESENTERÀ UN SUO TESTO…
Giovanna Vitale per "la Repubblica" - Estratti
Se non è una mossa ostile per mettere in difficoltà i quasi alleati, prima che il governo, poco ci manca. Alla vigilia della piazza convocata dai 5Stelle per dire no al riarmo, che tanto imbarazzo sta suscitando nel Pd, Giuseppe Conte cala il carico da 90: una mozione, depositata sia alla Camera sia al Senato, per ribadire la netta contrarietà del Movimento al programma militare europeo.
«Non possono portarci a un’economia di guerra senza che si esprima il Parlamento», annuncia il capo grillino: «Ci chiedono di riempire le nostre case con le scorte alimentari, fare incetta di farmaci, ma le famiglie non riescono nemmeno a riempire il carrello della spesa. Vogliamo un dibattito pubblico», l’urlo di battaglia. Evidentemente destinato più a dividere il campo già dissestato delle opposizioni anziché danneggiare il centrodestra, sempre pronto a ricompattarsi nel voto d’aula per salvare la poltrona.
RICCARDO MAGI - GIUSEPPE CONTE - ANGELO BONELLI - ELLY SCHLEIN - NICOLA FRATOIANNI - FOTO LAPRESSE
Una grana ulteriore per Elly Schlein, che proprio sul piano Von der Leyen ha rischiato la deflagrazione del suo partito: scongiurato solo in fondo a una faticosissima mediazione interna. Raggiunta limando aggettivi e avverbi su una risoluzione che — illustrata la settimana scorsa a Montecitorio — ribadiva la necessità di una «revisione radicale » del progetto di riarmo per arrivare a una vera difesa comune. Lo stesso testo che il Pd medita di ripresentare allorché la mozione 5S verrà calendarizzata, ma non prima di una decina di giorni. T
anto più che anche Avs ne avrà una propria perché «investire 800 miliardi in armamenti è follia», plaudono all’iniziativa di Conte i rossoverdi Fratoianni e Bonelli. I quali il 5 aprile saranno con lui in piazza: «Condividiamo la piattaforma », confermano. Ormai calati nel ruolo di “pontieri” della coalizione progressista in frantumi.
GIUSEPPE CONTE - NICOLA FRATOIANNI - ANGELO BONELLI - ELLY SCHLEIN - - RICCARDO MAGI - FOTO LAPRESSE
Ne hanno parlato pure con Schlein, improvvisando un mini- summit nel cortile della Camera riunita sulla sfiducia al Guardasigilli. Una lunga chiacchierata, alla quale si è poi aggiunto il segretario di +Europa Riccardo Magi, per ribadire l’urgenza di «accelerare e strutturare » il percorso di costruzione dell’alternativa, «ragionando sul come ». Ovvero, individuando una serie di temi su cui riprendere a lavorare insieme. Senza veti né distinguo.
Serve più coesione — si concorda al vertice estemporaneo — per incalzare una maggioranza che «non sta più in piedi». Stringendo in parallelo sulle alleanze nelle sei regioni chiamate al voto in autunno.
Prima, però, c’è da superare lo scoglio della piazza stellata. La segretaria del Pd sta valutando se partecipare. È piuttosto delusa dall’atteggiamento di Conte: quando lui la annunciò, lei si dichiarò subito disponibile ad organizzarla insieme.
Ma non ricevette risposta. Di certo c’è che il raduno non scalda i cuori dei parlamentari dem. «Se andrò?
Non ne abbiamo ancora discusso, ma comunque io sono in Toscana, a una iniziativa sui referendum», taglia corto Arturo Scotto. «Quel sabato ho il compleanno di mia moglie», sorride Nico Stumpo, prima di farsi serio: «Conte dice adesso che la piazza è aperta a tutti, ma è un po’ tardi, avrebbe dovuto dichiararlo quando ha indetto la manifestazione, concordare la piattaforma». Più d’uno lo fa notare: «Molte adesioni sono gruppi putiniani».
È una delle riserve più rilevanti.
«Se vado? Sicuro, anzi sono già lì», ironizza Lorenzo Guerini, l’ex ministro della Difesa che sul piano di riarmo si è scontrato persino con Schlein. «La nostra piazza era quella per l’Europa del 15 marzo», chiude Debora Serracchiani. Più ecumenico Gianni Cuperlo: «Io sono fuori Roma, ma spero riesca perché è sempre una buona notizia quando si portano le persone a uscire di casa». Solo defezioni, nel Pd. Colpa anche del calendario: il 3 e il 4 aprile il gruppo della Camera si ritira a Reggio Emilia. E il 6 c’è la piazza di Bologna.
IL CAMPO LARGO - MEME BY EDOARDO BARALDI
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