andrea stroppa giorgia meloni elon musk

MUSK CI HA MESSO SOTTO SCACCO: SENZA I SUOI SATELLITI, PERDIAMO I SOLDI DEL PNRR – I FINANZIAMENTI EUROPEI PER IL DIGITALE SONO COLLEGATI AL RAGGIUNGIMENTO DELLE CONNESSIONI A BANDA LARGA NELLE COSIDDETTE AREE BIANCHE, DOVE IL PIANO DI POSA DELLA FIBRA È AL PALO – MUSK TIENE TANTISSIMO ALL’ITALIA NON PER I SOLDI (1,5 MILIARDI SONO NIENTE PER UNO CHE HA UN PATRIMONIO DI 400), MA PERCHÉ SAREBBE LA PORTA DI INGRESSO PER STARLINK IN EUROPA – IL “PIZZINO” DI ANDREA STROPPA SUI “NUOVI TERMINALI” CHE OFFRIRANNO VELOCITÀ DI DIVERSI GIGA: “SE ARRIVA LA FIBRA, USATE LA FIBRA…”

 

Estratto dell'articolo di Ilario Lombardo per "la Stampa"

 

ELON MUSK GIORGIA MELONI ANDREA STROPPA

Se l'uomo più ricco del mondo che ha un giro di affari di centinaia di miliardi di dollari tiene così tanto al miliardo o poco più che gli garantirebbe un accordo con l'Italia (circa lo 0, 5% del totale) una ragione ci sarà. E infatti c'è: l'Italia sarebbe la porta di ingresso per Starlink in Europa. Ecco perché Elon Musk vuole assolutamente ottenere il via libera del governo.

 

L'Italia diventerebbe il primo Paese europeo a utilizzare la costellazione satellitare a bassa quota di Space X, di fatto indebolendo la concorrenza e aprendo praterie alla società dell'ultramiliardario.

 

il tweet di andrea stroppa sui nuovi terminali di starlink

Ieri Andrea Stroppa, l'ex hacker che ormai tutti conoscono come il referente di Musk in Italia, ha pubblicato su X un post insolitamente misurato, privo di allusioni o insulti verso parlamentari e ministri, per annunciare che «Starlink ha presentato una richiesta alle autorità per produrre nuovi terminali». Se questa proposta verrà approvata, continua, «l'azienda punta a offrire velocità di diversi Gbps, paragonabili alle prestazioni della fibra. Come sempre, la regola è la stessa: se arriva la fibra, usate la fibra».

 

luca ciriani foto lapresse

Per capire la portata più politica di questa affermazione, bisogna fare una piccola premessa tecnica: i satelliti di Musk sono stati presi in considerazione dal governo italiano, non solo per le comunicazioni delle ambasciate e dei presidi militari, ma anche per le cosiddette zone bianche, aree difficilmente raggiungibili che – secondo gli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) – devono essere raggiunte da connessioni a banda larga entro il 2026, pena la perdita dei soldi europei.

 

Nei mesi scorsi, il governo si era rivolto all'azienda di Musk, l'unica in grado di garantire in tempi più stretti una copertura adeguata. I primi a partire sono stati gli esperimenti pilota in alcune sedi consolari, come svelato da La Stampa e confermato due settimane fa dal ministro Luca Ciriani in Parlamento […].

 

GIORGIA MELONI ELON MUSK

In quell'occasione il ministro dei rapporti con il Parlamento ha precisato che il governo «non intende emendare l'impostazione dei piani Pnrr sulle reti ultraveloci, che, in particolare con riferimento al Piano Italia 1 Giga vedono la fibra ottica come tecnologia di riferimento».

 

Questo passaggio chiarisce la conclusione del post di Stroppa. Il tassello mancante nei negoziati con Starlink erano le difficoltà dei satelliti di Musk di raggiungere la velocità considerata requisito minimo dai vincoli del Pnrr. Un elemento che va inquadrato nella battaglia commerciale con gli operatori di telefonia, a partire da Tim, che hanno sempre accusato di concorrenza sleale Musk e sospettato Meloni di voler favorire il magnate.

 

ELON MUSK I SATELLITI E LE GUERRE - DATAROOM

[…]  L'aggiornamento della tecnologia è un ulteriore invito al governo di andare avanti, senza più alibi. Un modo per rilanciare un accordo che è rimasto in stallo. Meloni non lo ha abbandonato.

 

Ha fatto sapere a Musk che molte delle difficoltà sono dovute alle resistenze della presidenza della Repubblica, molto critica verso le interferenze muscolari del padrone di Tesla e di X nelle democrazie europee.

La premier ha chiesto di abbassare l'attenzione su Starlink, per consentire alle trattative di andare avanti senza tirarsi dietro le polemiche che hanno riscaldato lo scontro politico degli ultimi mesi […].

 

elon musk ad atreju 4

[…] Stroppa non ha seguito il suggerimento di Meloni. Ci ha provato, per qualche settimana, poi è tornato all'attacco. Ha criticato Fratelli d'Italia, il ministro del Made in Italy Adolfo Urso, direttamente competente su Starlink, ed è diventato un convinto sostenitore di Matteo Salvini, che a sua volta ha indossato i panni del più esplicito sponsor della rete di Space X nel governo.  […]

il progetto di elon musk coi satelliti

satellite starlink 2satellite starlinki satelliti di elon musk

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…