salvini trenta

SALVINI, DATTI UNA CALMATA - IL MINISTRO DELL’INTERNO S’ACCENDE PER UNA NAVE IRLANDESE DELLA FLOTTA UE CHE HA PORTATO A MESSINA 106 PROFUGHI: “BLOCCHIAMO L’ARRIVO NEI PORTI ITALIANI DELLE NAVI DELLE MISSIONI INTERNAZIONALI” - MA LA PRETESA DI DECIDERE TUTTO SUI MIGRANTI MANDA SU TUTTE LE FURIE IL MINISTRO DELLA DIFESA, ELISABETTA TRENTA: “E’ COMPETENZA NOSTRA E DEGLI ESTERI” 

Sara Menafra per “il Messaggero”

 

matteo salvini bagno piscina confiscata al boss 1

I segnali di tensione tra i due ministri fluttuavano nella nuvola delle dichiarazioni pubbliche già da qualche tempo. È, però, la prima volta che la divergenza tra il titolare del Viminale, Matteo Salvini, e quello della Difesa, Elisabetta Trenta, diventa palese e non è ancora chiaro se la ricucitura arriverà in tempo per le scadenze internazionali di questa settimana.

 

LE DICHIARAZIONI

In tarda mattinata, dopo l' arrivo in nottata a Messina di una nave militare Irlandese con a bordo 106 naufraghi, il ministro dell' Interno aveva piazzato la prima dichiarazione su Twitter: «Dopo aver fermato le navi delle Ong, giovedì porterò al tavolo europeo di Innsbruck la richiesta italiana di bloccare l' arrivo nei porti italiani delle navi delle missioni internazionali attualmente presenti nel Mediterraneo.

elisabetta trenta

 

Purtroppo i governi italiani degli ultimi 5 anni avevano sottoscritto accordi (in cambio di cosa?) perché tutte queste navi scaricassero gli immigrati in Italia, col nostro governo la musica è cambiata e cambierà». Modificare la missione Eunavformed, di cui fa parte anche la nave Samuel Becket, partendo dalla chiusura dei porti non è, in realtà, così semplice. La missione è europea ed a guida italiana.

 

Ha sostituito Mare nostrum con l' obiettivo di concentrarsi maggiormente sulla caccia ai trafficanti e, tema molto caro proprio a Salvini, al momento concentra parecchi sforzi nella formazione del contingente libico in mare. Chiudere all' arrivo delle navi militari in Italia potrebbe portare rapidamente a perdere il controllo dell' intera missione o al suo annullamento, il che trascinerebbe con se anche gli interventi a favore della Libia. Per di più, la competenza sulle missioni internazionali è dei ministeri di Esteri e Difesa.

 

enzo moavero milanesi

E proprio la titolare del dicastero che gestisce le forze armate ha fatto sapere, con una frase attribuita genericamente al ministero, di non aver gradito l' invasione di campo. «Eunavformed è una missione europea ai livelli Esteri e Difesa, non Interni. Quelle che vanno cambiate sono le regole di ingaggio della missione» e occorre «farlo nelle sedi competenti, non ad Innsbruk».

 

L' azione, è ancora la dichiarazione che arriva dal ministero, «deve essere coordinata a livello governativo, altrimenti l' Italia non ottiene nulla oltre a qualche titolo sui giornali, fermo restando che la guida italiana per noi è motivo d' orgoglio».

elisabetta trenta 2

 

In realtà, l' idea su cui anche la Difesa sta lavorando è che le navi che oggi pattugliano il Mediterraneo (all' interno delle missioni Enunavoformed/Sophia e Frontex) continuino a farlo ma restando più vicine alle coste europee. In questo modo ad occuparsi degli interventi in mare sarebbero quasi esclusivamente i paesi del Maghreb e in particolare la Libia col rischio, però, che le morti per naufragio aumentino ancora, tanto più se la situazione a Tripoli resta instabile.

 

A questo Salvini vuole aggiungere un nuovo schema, in cui le navi militari europee portano in Libia anche i profughi soccorsi in mare. Su questo punto, però, le autorità europee hanno detto e ripetuto di essere contrarie ai respingimenti in mare.

 

DI MAIO CONTE GIORGETTI

E proprio per modificare i rapporti di forza, il ministro dell'Interno vuole presentarsi all' incontro europeo di mercoledì e giovedì con l' idea di ridiscutere tutte le politiche europee in tema di migrazioni, rendendo l' accordo con la Libia l' unica via d'uscita possibile. Il tema della strategia a Innsbruk sarà affrontato anche oggi pomeriggio, in un vertice a tre con Conte e Di Maio. Sui rapporti con il paese nord africano, Difesa e Interno potrebbero scontrarsi ancora.

 

Il ministro Trenta al momento è l'unica ad aver annunciato di voler incontrare il generale Kalifa Haftar appena possibile, mentre il resto del governo ha scelto Fayez Serraj, presidente del consiglio libico basato a Tripoli, l' unico formalmente riconosciuto dagli organismi internazionali.

DI MAIO CONTE GIORGETTI

 

I TAGLI

Intanto, sull' accoglienza dei migranti in Italia, Salvini ha affermato: «Già entro questo mese stiamo lavorando perché il costo dei presunti profughi, che sono la maggioranza, sia tagliato di almeno 10 euro a persona per risparmiare mezzo miliardo di euro all' anno, che mi piacerebbe investire in sicurezza».

 

Ultimi Dagoreport

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…