NCD, NUOVO CENTRO DISSOLTO - TROPPE FAIDE INTERNE, ALFANIANI A RISHIO ESTINZIONE - QUAGLIARIELLO ROMPE CON ANGELINO, ANCHE DE GIROLAMO STA PER LASCIARE IL PARTITO - DIMISSIONI IN MASSA A MILANO

Giuseppe Alberto Falci per “il Giornale”

 

ALFANOALFANO

Alfano contro Quagliariello. Uno non è riuscito a far crescere il partito. L'altro non è riuscito a diventare ministro. Nel Nuovo centrodestra il redde rationem è iniziato prima del responso elettorale. E non c'entrano nulla i sondaggi che darebbero il partito sotto il 2%.

 

Certo, la campagna elettorale è stata sotto tono perché monopolizzata da Matteo Renzi, dalle divisioni Pd, dal ritorno di Silvio Berlusconi e dall'offensiva dei grillini in tv. Qui la rottura è politica. Dicevamo, Alfano contro Quagliariello. Con il primo, sarebbe l'accusa di Quagliariello, troppo appiattito sulle posizioni dell'esecutivo di Matteo Renzi. «La gente non comprende la nostra permanenza al governo», è il ritornello.

 

fabrizio cicchitto angelino alfanofabrizio cicchitto angelino alfano

Mentre Quagliariello, è il senso dello sfogo dell'entourage alfaniano, avrebbe aver «mal» gestito le alleanze alle Regionali in corso portando il partito in un cono d'ombra con sette simboli diversi e alleanze che «il nostro elettorato non ha compreso». Lo strappo si sarebbe consumato qualche giorno fa ma va oltre il racconto di cui sopra. C'è anche un altro retroscena di non poco conto. C'è, infatti, chi sostiene che la causa dello scontro è da ricercarsi nella poltrona del ministero degli Affari regionali. Poltrona libera dallo scorso febbraio, da quando Maria Carmela Lanzetta ha lasciato il dicastero in polemica con il premier Renzi.

 

gianni letta gaetano quagliariellogianni letta gaetano quagliariello

Di fatto Quagliariello si è già autocandidato per rivestire l'incarico e, secondo la maggioranza dei parlamentari del Ncd, avrebbe la preparazione e il curriculum adatto per diventare ministro. Ma la decisione passerà al vaglio di Renzi e di Alfano. 
 

Il capo dell'esecutivo ha già fatto sapere che preferisce una quota rosa: «Esce una donna, entra una donna», disse con garbo Renzi a Porta a Porta. Il secondo, Alfano, non si sperticherà per difendere «il nome di Gaetano, ma si atterrà alle decisioni di Renzi». Il caso ha allontanato le due figure di primo ordine del Nuovo centrodestra.

 

gaetano quagliariellogaetano quagliariello

Anche perché il professore Quagliariello vuole essere l'ideologo del nuovo contenitore che includerà Flavio Tosi, Raffaele Fitto, e forse Corrado Passera. Nell'attesa di capire come vada a finire il Nuovo Centrodestra si sbriciola nei territori. Due giorni fa il coordinatore cittadino di Milano, Nicolò Mardegan, vicino all'ex ministro Maurizio Lupi, ha lasciato la carica e il partito. Mardegan ha scritto una lettera ad Angelino Alfano.

 

Gaetano Quagliariello Gaetano Quagliariello

«Carissimo Angelino, il nostro senso di responsabilità si è trasformato in un rapporto di appiattimento verso il Partito democratico e il suo leader». Una lettera che ha scatenato il putiferio a Milano e dintorni inducendo altri 15 dirigenti di peso a sbattere la porta del partito di via in Arcione con la solita accusa: «Angelino non sa cosa fare». Spiega Mardegan: «Io rappresentavo il 70% degli iscritti a Milano. Da mesi gli iscritti mi chiedevano: perché stiamo facendo così?».

 

Il big bang continua. Ed è ormai evidente l'allontanamento di Nunzia De Girolamo. La battagliera De Girolamo è stata accanto a Giovanni Toti e Stefano Caldoro per tutta la campagna, macinando chilometri per rifondare il centrodestra. E martedì, al Teatro Nuovo di Milano, con Marco Reguzzoni farà un appello ai moderati. Iniziativa che ha ricevuto il bene placito di Silvio Berlusconi.

nunzia de girolamo (4)nunzia de girolamo (4)

 

Segno che ormai la pasionaria De Girolamo sta per lasciare il partito di Alfano. Una scelta che sarà condivisa anche da altri parlamentari del Ncd. Parlamentari che non digeriscono più «le non scelte di Angelino». Prima il voto, però.

 

 

Quagliariello al telefono Quagliariello al telefono LUPI E ALFANO LUPI E ALFANO

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…