L’EUROPA SARA’ PURE MATRIGNA MA NOI SIAMO I SOLITI COJONI - NEL 2018 L'ITALIA HA DOVUTO VERSARE NELLE CASSE DELL'UE 148 MILIONI DI EURO PER MULTE SCATTATE PER IL MANCATO RISPETTO DELLE DIRETTIVE UE SULLA GESTIONE DELLE ECOBALLE IN CAMPANIA E PER LE DISCARICHE ABUSIVE SPARSE NEL TERRITORIO NAZIONALE - DAL 2012 ABBIAMO "REGALATO" A BRUXELLES 547 MILIONI DI EURO…

Diodato Pirone per “il Messaggero”

 

ROGO ECOBALLE ACERRA

Nel 2018 l'Italia ha dovuto versare nelle casse dell' Unione Europea la bellezza di 148 milioni di euro per multe scattate per il mancato rispetto di direttive Ue. Non si tratta dell' ennesimo capitolo della saga dell' Europa cattiva contro l' Italia lasciata sola.

Il fatto è che il nostro Paese ha subito cinque condanne da parte della Corte di Giustizia per aver infranto in vario modo regole europee e dunque ora stiamo pagando le salatissime multe esattamente come quando i vigili ci affibbiano una sanzione per un parcheggio in seconda fila. Il risultato è lampante: dal 2012 - secondo un rapporto preparato da Openpolis che fa la radiografia del fenomeno - abbiamo versato a Bruxelles 547 milioni di euro.

 

LE PUNIZIONI

Per quali multe? La più cara riguarda la gestione delle ecoballe dei rifiuti campani. La Ue ha stabilito delle regole di gestione dei rifiuti che valgono per tutta l' Europa e l' incapacità di alcune Regioni di adeguarsi è stata certificata dai giudici. E così le ecoballe campane solo nel 2018 ci sono costate 48 milioni. Pagati per la grandissima parte dalla Regione Campania.

discariche abusive

 

Un' altra condanna che ci sta costando carissima è quella per 200 discariche abusive sul territorio nazionale. L' Ue ha messo l' Italia nel mirino addirittura nel 2003. Non siamo stati in grado di venirne a capo e così dal 2015 l' Italia sta pagando circa 50 milioni all' anno per un totale che finora è arrivato a 204 milioni. A quattro anni dalla condanna sono da regolarizzare ancora 55 discariche.

 

C' è da preoccuparsi, insomma, anche perché sul fronte delle infrazioni la situazione sta peggiorando. Al momento sono 73. Erano 59 quando il governo Conte ha cominciato a lavorare. I numeri raccontano di un netto peggioramento dell' amministrazione giallo-verde rispetto a quella del centro-sinistra.

 

LA CLASSIFICA

ECOBALLE AD ACERRA

Dei tre governi della scorsa legislatura, solo quello guidato da Enrico Letta aveva visto aumentare il numero di procedure durante la sua durata, passando dalle 98 dell' insediamento alle 119 di fine febbraio 2014.

 

Con l' arrivo del governo Renzi poi i numeri hanno iniziato a sgonfiarsi notevolmente, arrivando a dicembre del 2016 a quota 70. L' esecutivo guidato da Paolo Gentiloni ha continuato il lavoro di contenimento delle infrazioni, portando il totale a inizio giugno 2018, insediamento del governo Conte, a quota 59. Più in generale ad oggi l' Italia è il sesto paese con più infrazioni pendenti presso Bruxelles. Davanti a noi abbiamo la Spagna (101), la Germania (83), il Belgio (80), la Grecia (78) e la Polonia (77).

 

DISCARICHE ABUSIVE 1

Delle 72 procedure contro l' Italia attualmente in essere, 37 (il 50,68%) sono ancora all' inizio dell' iter. Per esse infatti l' ultimo aggiornamento risale all' invio da parte della Commissione della lettera in costituzione in mora, come previsto dall' articolo 258 del Trattato fondativo dell' Ue. Sedici (il 21,92%) sono al secondo passaggio, il parere motivato da parte della Commissione, mentre per altre 11 (15,07%) Bruxelles ha già fatto ricorso alla Corte europea di giustizia.

 

LA COMMISSIONE

INCENDIO ECOBALLE ACERRA

Circa l'87% delle procedure è quindi ancora sotto la normativa dell' articolo 258 del Trattatto Ue, e quindi la Commissione non ha ancora chiesto l' imposizione di sanzioni economiche. L' Italia è nel mirino di Bruxelles soprattutto per l' ambiente, al centro del 26% delle infrazioni (19 casi su 72), seguito a distanza dalle questioni collegate al mercato interno (16,44%, 12 casi) e quelle che riguardano tassazione e dogane (13,70%, 10 casi).

 

LA GESTIONE

Quando si parla di infrazioni, sottolinea il documento di Openpolis, non si parla solamente di numeri o di soldi. La cattiva gestione delle procedure d' infrazione da parte dell' Italia ha un costo d' immagine.

 

DISCARICA ROMA

Proprio per questo motivo alcune delle procedure d' infrazione attualmente ancora aperte meritano un' attenzione particolare altre invece sono francamente bizzarre come ad esempio quella aperta dal 2004 su alcuni aspetti della legge Gasparri sulle tivvù ormai ampiamente superata. Rischia invece di costarci cara la probabile condanna sugli aiuti alle aziende municipalizzate specie quelle dei trasporti.

DISCARICA

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…