NEL NOME DI IOR, SEI LICENZIATO! - NOVE I PUNTI PRINCIPALI SUI CUI È STATA VOTATA LA SFIDUCIA A LIN-GOTTI TEDESCHI - “INCAPACITÀ DI PORTARE AVANTI I DOVERI DI BASE DEL PRESIDENTE; NON AVER PARTECIPATO AI LAVORI DEL CDA; INCAPACITÀ DI FORNIRE SPIEGAZIONI SULLA DIFFUSIONE DEI DOCUMENTI IN POSSESSO DEL PRESIDENTE; DIFFUSIONE DI NOTIZIE IMPRECISE SULL'ISTITUTO; ETC….”

Maria Antonietta Calabrò per Corriere.it

Due cartelle firmate da Carl Anderson, in quanto segretario del board dello Ior, che notificano a Ettore Gotti Tedeschi la decisione di sfiduciarlo da parte del Consiglio di sovrintendenza dell'Istituto opere religiose. Lo stesso documento è stato consegnata alla Commissione cardinalizia di vigilanza sullo Ior che lo ha approvato venerdì.

Il documento costituisce anche il verbale della lunghissima riunione del consiglio di amministrazione dello Ior che è iniziata alle 14 del pomeriggio di giovedi. Nel testo è contenuta anche la lunga serie di doglianze mosse a Gotti, compresa quella di aver mancato alle riunioni del board, di non aver saputo assicurare la governance dell'istituto, di non aver saputo spiegare la mancanza di due documenti di cui era in possesso in quanto presidente dell istituto e infine di aver fatto circolare notizie riguardanti lo Ior.

IL DOCUMENTO
Un documento di due pagine per la sfiducia del presidente Ettore Gotti Tedeschi. È stato scritto in inglese come «da abitudine».

LA TRADUZIONE- «Il cda si è riunito alle 14, o pochi minuti più tardi, per discutere, tra le altre cose, della governance dell'Istituto. L'incontro si è tenuto negli uffici dell'Istituto, in inglese come da abitudine. Tutti i membri del consiglio erano presenti».

LA DICHIARAZIONE- «Durante il meeting, Lei di sua sponte ha deciso di affrontare la questione della governance e le è stata data l'opportunità di parlare liberamente su questa e gli altri temi in agenda. La sua dichiarazione è durata 70 minuti. E non è mai stata interrotta. Subito dopo le è stato chiesto se aveva qualcosa di altro da aggiungere. Poi le è stato chiesto di lasciare il consiglio».

LA MOZIONE- «Verso le 15.40 è stata presentata una mozione di sfiducia nei suoi confronti. I membri hanno discusso e deliberato quindi la sfiducia. Tutte le motivazioni sono basati su informazioni dei membri del consiglio. Intorno alle 16 lei ha abbandonato l'Istituto senza preavviso e senza aspettare la decisione del consiglio».

I MOTIVI- Nove i punti principali sui cui è stata votata la sfiducia. «Incapacità di portare avanti i doveri di base del presidente; incapacità di essere informato sulle attività dell'istituto e mantenerne informato di conseguenza il Cda; non aver partecipato ai lavori del Cda; mancanza di prudenza e precisione nei confronti della politica dell'istituto; incapacità di fornire spiegazioni sulla diffusione dei documenti in possesso del presidente; diffusione di notizie imprecise sull'istituto; incapacità di rappresentare pubblicamente e difendere la banca di fronte a notizie imprecise da parte dei media; eccessivo accentramento; eccessivo accentramento; progressivi comportamenti sbagliati ed erratici».

LE CONCLUSIONI- «Intorno alle 17 il consiglio ha votato le motivazioni e deciso per la sfiducia: "Il consiglio di amministrazione dell'Istituto per le opere religiose non ha più fiducia nel presidente Ettore Gotti Tedeschi e raccomanda discontinuità con il presidente e i membri di questo consiglio».

 

 

GOTTI - DOCUMENTO DELLA CACCIATABENEDETTO XVI E GOTTI TEDESCHIGIANNI GENNARI ETTORE GOTTI TEDESCHI BERTONEPAPA E BERTONE vaticano sua santita

Ultimi Dagoreport

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO… 

picierno bonaccini nardella decaro gori zingaretti pina stefano dario antonio giorgio nicola elly schlein

DAGOREPORT - A CONVINCERE GLI EUROPARLAMENTARI PD A NON VOTARE IN MASSA A FAVORE DEL PIANO “REARM EUROPE”, METTENDO COSI' IN MINORANZA ELLY SCHLEIN (E COSTRINGERLA ALLE DIMISSIONI) È STATO UN CALCOLO POLITICO: IL 25 MAGGIO SI VOTA IN CINQUE REGIONI CHIAVE (CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, TOSCANA E VENETO) E RIBALTARE IL PARTITO ORA SAREBBE STATO L'ENNESIMO SUICIDIO DEM – LA RESA DEI CONTI TRA “BELLICISTI” E “PACIFINTI”, TRA I SINISTR-ELLY E I RIFORMISTI, È SOLO RINVIATA (D'ALTRONDE CON QUESTA SEGRETERIA, IL PD E' IRRILEVANTE, DESTINATO A RESTARE ALL'OPPOSIZIONE PER MOLTI ANNI)