crippa d'inca'

LA GUERRA DEI COLLEGI – NEL PD CRESCONO I MAL DI PANCIA PER LE CANDIDATURE DEGLI EX GRILLINI CRIPPA E D’INCÀ CHE LANCIANO LA LORO ASSOCIAZIONE – FRANCESCHINI CANDIDATO A NAPOLI (PREMIATO PER IL SUO LAVORO A POMPEI), PIZZAROTTI A PARMA, FRATOIANNI NELLA CONTENDIBILE PISA E LOTTI FUORI DAI GIOCHI - A MODENA NON ANDRA' DI MAIO MA IL PRESIDENTE LEGACOOP NAZIONALE MAURO LUSETTI. E POI I FEDELISSIMI DI SALVINI, TAJANI IN BALLO NEL LAZIO…

Da ansa.it

davide crippa alessandra carbonaro federico dinca

Si chiama 'Ambiente 2050', la promuovono un ministro ed l'ex capogruppo M5S alla Camera e punta ad essere un "elemento di unione tra politica, territorio, famiglie e consumatori in tema di ambiente e sostenibilità" nel campo progressista.

 

L'Associazione, il cui simbolo contiene dodici stelle e due tricolori, è stata presentata a Montecitorio e nasce, spiega Davide Crippa, dal bisogno di "offrire un contributo con la nostra esperienza in vista di una nuova transizione ecologica ed energetica da qui al 2050", per dare "risposte all'istanza ambientale a partire dalla vita quotidiana".

 

davide crippa alessandra carbonaro federico dinca 3

Un "laboratorio che guarda a delle persone, dalla società civile alle associazioni di cittadini impegnate nel campo ambientale, ma anche al mondo imprenditoriale ed industriale che vuole migliorare i processi produttivi nel segno della sostenibilità, agli educatori, agli innovatori ed agli amministratori locali. Un'associazione che sia "un anello di congiunzione che operi per il bene comune", dice il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà, secondo cui 'Ambiente 2050' punta a "dare voce in più a quelli che guardano al tema ambientale nella parte progressista, propugnando questi temi alle prossime politiche".

 

    Crippa parla di "associazione contenitore" che "non si è sottratta al fronte progressista"; contesta a tal proposito "un cambio negli ultimi 15 giorni nel M5S che ha portato alla frattura". In ogni caso, aggiunge, l'associazione "non presenterà liste". "Vuole essere un collegamento tra esigenze ambientalistiche e politica. Tutto il resto è in discussione, ma sarebbe strano non dialogare con il Pd, con cui abbiam parlato e parliamo. Vediamo quali saranno le risposte che il Pd e Letta intenderanno dare a un laboratorio come il nostro".

davide crippa alessandra carbonaro federico dinca 2

 

 

LA CACCIA AL COLLEGIO BLINDATO

Matteo Pucciarelli per “la Repubblica”

 

La caccia al collegio blindato è un'arte. Esempio tipico: Caio ha 40 anni, è nato in Toscana ma vive e lavora da 20 anni a Roma. Solo che a Roma la concorrenza nel partito e nella coalizione è spietata e il risultato incerto, mentre in Toscana le possibilità di farcela sono maggiori. Caio a quel punto sentirà improvvisamente riannodarsi il legame col territorio di origine e ricorderà a tutti qual è la propria terra natia. Se invece le proiezioni fossero state alla rovescia, beh, «ma io ho sempre fatto politica a Roma...». Nei partiti quindi la caccia è in corso.

 

Il sogno dei più è ovviamente quello di finire nei primi posti del listino proporzionale, quello redatto dai segretari di partito. Lì non c'è la sfida secca con gli avversari delle altre coalizioni, lì conta la performance finale e generale della propria formazione. Se invece si finisce in corsa al maggioritario, allora la speranza è di non incappare nel collegio dove i rivali sono favoriti.

 

davide crippa alessandra carbonaro federico dinca

Nel centrodestra forse meno problemi: l'Istituto Cattaneo ha stimato un 70% di collegi in mano alla coalizione soprattutto con Pd e 5S divisi: Varese, Como, Lecco, Pavia, Bergamo, Belluno, Foggia, Brescia, Venezia, Benevento, Agrigento, Macerata, Savona, Frosinone, L'Aquila, Cuneo, Vibo Valentia. E poi: Pordenone, Treviso, Vicenza, Sondrio, Cremona, Lodi, Latina, Monza, Brindisi, Campobasso, Verona, Messina, Rieti. Sia centrodestra sia centrosinistra devono affrontare il nodo candidature: nell'area guidata dal Pd ancora non è chiaro quale sarà il perimetro della coalizione. Però qualche nome già lo si fa.

 

Nella Lega Matteo Salvini ha tutta l'intenzione di riportare in Parlamento i fedelissimi, la maggior parte di loro milanesi o comunque lombardi: il viceministro Alessandro Morelli, il commissario della vecchia Lega Nord Igor Iezzi, Fabrizio Cecchetti a capo della Lega Lombarda, il tesoriere Giulio Centemero. Nella sua Latina, possibile corsa di Claudio Durigon; e però lì nel 2018 si candidò Giorgia Meloni, quando era leader della gamba più "corta" del centrodestra. L'attuale capogruppo alla Camera di Forza Italia, Paolo Barelli, può essere destinato a Frosinone.

 

DAVIDE CRIPPA

Sempre nel Lazio, al Senato, in ballo la candidatura di Antonio Tajani.

Nel Pd in queste ore le varie federazioni locali hanno inviato i propri desiderata ai vertici nazionali. A Napoli i dem hanno dato il via libera a una lista di 24 candidati, ma il nome forte potrebbe essere Dario Franceschini, premiato per il suo lavoro sul sito archeologico di Pompei. Il vicesegretario Peppe Provenzano è nella lista del partito siciliano.

 

In Emilia, a Modena, spicca il nome del presidente Legacoop nazionale Mauro Lusetti. Abbinati, tra gli altri, uscenti come Piero Fassino, Beatrice Lorenzin e Giuditta Pini. A Bologna si ragiona, non senza tensioni, sul collegio, blindatissimo, lasciato la scorsa volta a Pier Ferdinando Casini.

 

ANGELO BONELLI NICOLA FRATOIANNI

In Toscana correrà la segretaria regionale Simona Bonafè. Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana (Alleanza verdi sinistra), potrebbe venire candidato nella contendibile Pisa per la coalizione. In arrivo ci sono gli ex 5S Federico D'Incà e Davide Crippa, veneto il primo e novarese il secondo: zone a rischio sconfitta per il centrosinistra, ma comunque opportunità per entrambi. Curiosità dai territori: Luca Lotti, ex cerchio magico renziano, non è stato indicato dal partito locale. A Parma l'uomo della coalizione potrebbe essere l'ex sindaco Federico Pizzarotti. Mentre Luigi Di Maio ha smentito di venire candidato a Modena, buono per i progressisti.

DAVIDE CRIPPA DEBORA SERRACCHIANI

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…