olaf scholz 1

NEMMENO I TEDESCHI POSSONO PIÙ FARE FINTA DI NIENTE – LA SVOLTA DEL CANCELLIERE SCHOLZ: CONSEGNERÀ ALL’UCRAINA ARMI ANTICARRO E LANCIARAZZI, ATTRAVERSO I PAESI BASSI – NON SOLO: ANCHE BERLINO HA DECISO DI APPOGGIARE L’ESCLUSIONE DELLA RUSSIA DAL SISTEMA DI PAGAMENTI SWIFT, MA CON MISURE MIRATE. I RISCHI DALL’OPERAZIONE SONO ENORMI, SOPRATTUTTO PER I PAESI CHE PIÙ DIPENDONO DAL GAS RUSSO (CIOÈ GERMANIA E, AHINOI, ITALIA)

 

Olaf Scholz E Vladimir Putin

SCHOLZ AUTORIZZA ARMI, È NOSTRO DOVERE SOSTENERE KIEV

(ANSA) - "L'attacco russo all'Ucraina segna una svolta. Minaccia il nostro intero ordine del dopoguerra. In questa situazione è nostro dovere sostenere l'Ucraina contro l'armata russa che sta invadendo il paese sotto al guida di Putin. La Germania è vicina, al fianco dell'Ucraina". Lo dice Olaf Scholz, in un comunicato della cancelleria che dà notizia della svolta sulla consegna delle armi.

 

BILD, DA SCHOLZ OK ALLA FORNITURA DI ARMI ANTICARRO A KIEV

volodymyr zelensky

(ANSA) - La Germania sarebbe vicina a una svolta: secondo la Bild, il cancelliere Olaf Scholz autorizzerà la fornitura di armi anticarro all'Ucraina. Il tabloid cita fonti governative.

 

Il governo tedesco ha autorizzato i Paesi Bassi a inviare 400 lanciarazzi anticarro all'Ucraina. Si tratta di armi che in passato erano state fornite all'Olanda. In questi casi, scrive il tabloid, serve l'autorizzazione dello Stato da cui le armi provengono, quindi della Germania. Fino ad oggi Scholz aveva escluso la consegna di armi letali, per ragioni storiche. Una posizione fortemente criticata dall'Ucraina, che aveva definito "ridicolo" l'invio di 5.000 elmetti.

olaf scholz vladimir putin

 

QUI BERLINO, SVOLTA SCHOLZ SULLE ARMI E LO SWIFT

(ANSA) - È il giorno della svolta in Germania. Il cancelliere Olaf Scholz, lo conferma la Dpa, approverà la consegna all'Ucraina di armi anticarro, seppure attraverso paesi terzi: 400 lanciarazzi anticarro forniti in passato ai Paesi Bassi.

 

missile colpisce un palazzo di kiev

Un' opzione finora fermamente negata da Berlino, che si è attirata per queste critiche durissime soprattutto da Kiev. E il governo tedesco sta lavorando anche alla questione dell'esclusione della Russia dal sistema internazionale Swift, prevedendo misure mirate, secondo quanto trapela dal ministero degli Esteri, per ridurre le controindicazioni per la Germania e gli altri paesi Ue.

 

La pressione sul cancelliere tedesco era cresciuta notevolmente nel corso di questo sabato, quando ha ricevuto in cancelleria il premier polacco Morawiecki e il presidente lituano Nauseda. È stato in particolare il leader di Varsavia a dare ai tedeschi degli "egoisti", e a definire una "barzelletta", davanti ai giornalisti, la consegna di 5000 elmetti per gli ucraini da parte della Germania.

SISTEMA SWIFT RUSSIA

 

L'obiettivo della trilaterale, stando alla Polonia, sarebbe stato proprio quello di "scuotere le coscienze" a Berlino. In cancelleria si è affrontato in realtà anche il nodo della "necessità di rafforzare il fianco est dell'alleanza Nato": e su questo aspetto Scholz ripete da giorni che la Germania si riconosce nell'articolo 5 dell'Alleanza, e farebbe la sua parte nel caso di un attacco dei russi ai Baltici e ai paesi un tempo nell'area sovietica che oggi fanno parte dell'Ue.

VLADIMIR PUTIN OLAF SCHOLZ

 

La Germania è stata lenta di riflessi, è la critica dei media tedeschi, e le polemiche non si limitano ai rapporti con Kiev. I socialdemocratici, partito del cancelliere, hanno finalmente alzato la voce con Gerhard Schroeder: è stato il presidente Lars Klingbeil ad intimare (per ora in un post su Facebook) a Schroeder di mettere fine a tutti gli affari con Putin. "Un ex cancelliere non agisce mai davvero in forma privata", la motivazione "e i gli affari con Putin si sarebbero dovuti chiudere già da tempo. Questo me lo aspetto senza equivoci". Intanto in Germania migliaia e migliaia di persone hanno manifestato in decine di città per la pace, e domani - quando Scholz conferirà al Bundestag in una seduta speciale - è attesa un'altra grande manifestazione a Berlino.

colonna di blindati russi OLAF SCHOLZ VOLODYMIR ZELENSKY carri armati russi vladimir putin emmanuel macron. il tank man ucrainoolaf scholz joe biden olaf scholz volodymir zelensky olaf scholz gerard schroder spd

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...