NETANYAHU NON VUOLE ESSERE TRATTATO COME UN PUTIN QUALUNQUE – IL PREMIER ISRAELIANO RISCHIA NEI PROSSIMI GIORNI UN MANDATO D’ARRESTO DA PARTE CORTE PENALE INTERNAZIONALE, CHE GLI IMPEDIREBBE DI VIAGGIARE IN GIRO PER IL MONDO E LO FAREBBE ENTRARE DI DIRITTO NEL CLUB DEI PARIA, INSIEME A “MAD VLAD”- E INFATTI, “BIBI” HA MESSO IN CAMPO UN “DISPERATO SFORZO DIPLOMATICO” SUGLI USA ATTACCANDOSI AL TELEFONO PER EVITARLO
Estratto da www.ilfattoquotidiano.it
[…] Joe Biden, in una telefonata con il premier israeliano, ha ribadito “l’incrollabile sostegno americano alla sicurezza di Israele” ma anche “la sua chiara posizione” su Rafah. Benjamin Netanyahu, però, è molto preoccupato: secondo indiscrezioni, rischia nei prossimi giorni una richiesta d’arresto della Corte penale internazionale. Un mandato di cattura che rischia di colpire oltre al premier e anche il ministro della Difesa Yoav Gallant e il capo di Stato maggiore delle forze armate Herzi Halevi.
[…] L’accusa che potrebbe essere contestata è quella di crimini contro l’umanità commessi ai danni dei palestinesi. Secondo quanto riferito da diversi media israeliani, Netanyahu teme seriamente la decisione del Tribunale dell’Aja tanto da condurre in queste ore una “pressione telefonica senza sosta” sugli Stati Uniti perché l’amministrazione Biden lo aiuti a evitare un mandato d’arresto internazionale nei suoi confronti.
Gli Stati Uniti stanno conducendo “un disperato sforzo diplomatico“, riferiscono i media. Sul sito di notizie Walla, l’analista Ben Caspit scrive che Netanyahu è “sotto uno stress insolito” per la prospettiva di un mandato di arresto contro di lui, che rappresenterebbe un grave deterioramento dello status internazionale di Israele.