giuseppe conte salvini e di maio discorso prima della fiducia -1

IL GOVERNO HA MESSO IL PIEDE SU UNA (NO)MINA - NIENTE ACCORDO SU CDP, E DUNQUE NIENTE ACCORDO SU RAI, COPASIR E DIREZIONE GENERALE DEL TESORO: DALLA CASSA DIPENDONO TUTTI GLI EQUILIBRI TRA LEGA E M5S: SALVINI VUOLE L'AD, A DI MAIO ANDREBBE IL DG, RUOLO CHE VERREBBE SCORPORATO APPOSTA PER CREARE UN'ALTRA POLTRONA (E UN ALTRO STIPENDIO, CON TANTI SALUTI AL GRILLISMO). SUI NOMI RESTA LO SCONTRO. IL LEGHISTA MARCELLO SALA CONTRO IL TECNICO SCANNAPIECO

 

Roberto Giovannini e Carlo Bertini per la Stampa

 

C' è maretta nel governo: ieri il ministero del Tesoro non è riuscito a varare le nomine per la Cassa Depositi e Prestiti. E l' accordo tra i partiti non c' è neanche per i vertici di Copasir e Vigilanza Rai.

LUIGI DI MAIO GIOVANNI TRIA GIUSEPPE CONTE

 

Dunque dal summit tra Giuseppe Conte, Giovanni Tria, Luigi Di Maio e Matteo Salvini non è uscito l' atteso accordo sulle (tante) nomine da sbloccare. Nemmeno sul nuovo assetto di Cdp, lo strumento più potente di politica industriale a disposizione dello Stato.

 

MASSIMO TONONI

Nel pomeriggio di ieri, confermata l' assenza di una intesa sui nomi, alla fine le Fondazioni socie di minoranza hanno deciso di depositare la lista con i tre nomi dei candidati designati per il Cda. In altre parole, la tradizionale lista unica per il rinnovo degli organi sociali stavolta non ci sarà. E l' azionista di maggioranza Tesoro presenterà i suoi nomi (una volta raggiunto l' accordo tra i partiti di governo) direttamente in assemblea, in programma per venerdì.

 

Intanto continuano febbrilmente le trattative, che non riguardano solo Cdp, ma anche posizioni importanti come quella della Direzione generale del ministero del Tesoro.

scannapieco

Non ci dovrebbero essere sorprese per la designazione del presidente di Cdp, da tempo indicato nella persona di Massimo Tononi, già al vertice di Mps e Borsa Italiana. Resta invece da sciogliere il nodo dell' amministratore delegato di designazione pubblica: Marcello Sala appare il più accreditato rispetto al vicepresidente Bei Dario Scannapieco, a lungo dato in pole position .

 

Sala, monzese, classe 1968, considerato vicino alla Lega, sino al 2016 è stato vicepresidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo (e per questo ben visto anche dalle fondazioni), mentre in precedenza è stato il curatore fallimentare di Euronord Holding, la società nata dalle ceneri della banca leghista Credieuronord fallita nel 2004.

 

Oggi Sala è senior advisor di un fondo di private equity , Apis partner, presidente di una società di investimenti svizzera, la Leponti sa di Lugano, e socio di minoranza di Zefir capital partner sgr. A seconda degli incastri che verranno trovati non è nemmeno esclusa una scelta più di continuità, con la promozione ad amministratore delegato dell' attuale direttore finanziario di Cdp, Fabrizio Palermo.

MARCELLO SALA

 

Intanto, sul Copasir e sulla Vigilanza Rai si sta per consumare una scelta - l' esclusione del Pd - che sa di strappo istituzionale. Ieri i democratici non hanno consegnato ai presidenti delle Camere l' elenco dei loro membri designati per le commissioni di Garanzia.

 

Anche se un accordo di massima prevedeva che la Commissione sui servizi segreti andasse al Pd, con Lorenzo Guerini, e la Vigilanza Rai a Forza Italia con Maurizio Gasparri, i democratici si sono convinti che il centrodestra voglia prendersi tutto, con l' altra forza di opposizione, Fratelli d' Italia. «Il sospetto è che vi sia una ritrosia della Lega a dare in una fase così delicata quella commissione al Pd», dicono i dirigenti Dem al Senato.

 

lorenzo guerini

Fiutata la trappola, il Pd ha negato la lista per impedire alle commissioni di insediarsi. Insomma, si va verso un altro rinvio, che a cascata farà slittare anche le votazioni dei membri del Cda Rai, previste originariamente per il 18 luglio. E slitterà anche la conseguente votazione in Vigilanza del presidente Rai designato, per la quale sono richiesti i due terzi dei votanti, e dunque un accordo anche col Pd.

 

 

Ultimi Dagoreport

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO