guido crosetto niger

“UN INTERVENTO FATTO DA EUROPEI BIANCHI IN NIGER AVREBBE EFFETTI DEFLAGRANTI” – IL MINISTRO DELLA DIFESA, GUIDO CROSETTO, CHIEDE PRUDENZA DOPO IL GOLPE NEL PAESE AFRICANO: “SI CAMMINA SULLE UOVA. VA BENE MANTENERE I CONTINGENTI, MA È IL MOMENTO DI RAGIONARE” – I DUE ITALIANI BLOCCATI NELLA CAPITALE, NIAMEY: “ABBIAMO PAURA. QUI SPARANO E CI È STATO CONSIGLIATO DI TENERCI LONTANI DALLE FINESTRE”

NIGER: CROSETTO,INTERVENTO UE? AVREBBE EFFETTI DEFLAGRANTI

guido crosetto

(ANSA) - Nel Niger "un intervento fatto da europei bianchi per andare ad incidere in una cosa interna rischierebbe secondo me di avere effetti deflagranti. Si cammina sulle uova e ogni atto bisogna valutarlo tre volte per quello che può essere l'effetto. Va bene mantenere i contingenti europei affinché la situazione non deflagri e diventi una guerra sanguinosa, ma è il momento di ragionare: abbiamo ferite nel mondo che nascono da accelerazioni non ragionate. Secondo me la situazione è recuperabile senza interventi troppo duri". Così il ministro della Difesa Guido Corsetto a PiazzAsiago.

 

NIGER:CROSETTO, DA OCCIDENTE ACQUA SUL FUOCO, NO AD ALTRA GUERRA

(ANSA) - In merito alla situazione in Niger "il compito dell'Occidente non è buttare benzina, ma buttare acqua sul fuoco. Di tutto c'è bisogno tranne che di un'altra guerra che coinvolga più nazioni". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto a PiazzAsiago.

 

NIGER: CROSETTO, PER ORA NIENTE RISCHI PARTICOLARI PER ITALIANI

proteste anti francesi a diamey in niger 4

(ANSA) - "Attualmente non sono evidenti particolari rischi per l'incolumità degli italiani presenti in Niger, civili e militari. La Difesa e la Farnesina stanno lavorando in stretta sinergia per garantire la sicurezza dei connazionali e dei circa 300 militari impiegati nel teatro operativo nigerino nell'ambito della missione europea Eumpm (Missione di partenariato militare della Ue in Niger) e della missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Niger (Misin)".

 

Così il ministro alla Difesa, Guido Crosetto. Il ministro, informa la Difesa, "è in continuo contatto con il capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, e con la sala operativa del Covi, oltre che, naturalmente, con la Farnesina e il ministero degli Esteri, per monitorare costantemente e con la massima attenzione e ogni giorno l'evoluzione delle condizioni sul terreno in Niger". Crosetto, questa mattina, ha partecipato a un briefing per un dettagliato aggiornamento sulla situazione nel Paese centroafricano a seguito del colpo di Stato che si è verificato in Niger,

proteste anti francesi a diamey in niger 5

 

I DUE ITALIANI BLOCCATI IN NIGER, 'ABBIAMO PAURA'

Alessio Porcu per l’ANSA

 

"La tensione resta alta, ogni tanto parte un corteo, i manifestanti urlano slogan contro questo o quel paese, si sentono grida, spari isolati. Certo ieri la situazione era molto più caotica e c'era più gente in strada ora si è un po' calmato tutto. Ma abbiamo ancora paura". È il racconto fatto al telefono all'ANSA dei due italiani, un pilota e un motorista della Heli World di Anagni (Frosinone), bloccati in Niger dal golpe che ha rovesciato la settimana scorsa il presidente della Repubblica.

 

La Farnesina sta seguendo il loro caso, anche per questo i due parlano e agiscono con la massima prudenza. Ieri pomeriggio pilota e motorista avevano dato l'allarme alla sede centrale di Anagni, avvertendo che la situazione era critica e migliaia di persone erano in strada intorno alle ambasciate occidentali.

 

proteste anti francesi a diamey in niger 2

"Qui sparano e c'è stato consigliato di tenerci lontani dalle finestre", avevano avvisato. La tensione era alta. I due spaventati si erano detti preoccupati e avevano chiesto l'interessamento della Farnesina che è arrivato: Nella serata di ieri il pilota ed il motorista sono stati contattati dal Ministero degli Esteri. Nel loro hotel finora non ci sono state situazioni di rischio.

 

"I servizi essenziali ancora funzionano e questo è già tantissimo se si considera il quadro generale. Gli italiani? Sono alcune decine", spiegano parlando al telefono. Circa cinquant'anni il pilota, una quarantina il motorista, il primo abita in provincia di Roma il secondo in provincia di Frosinone. Entrambi espertissimi, hanno migliaia di ore operative al loro attivo ed hanno già lavorato molte altre volte in teatri ad alta tensione. Sposati, con figli, i loro nomi vengono mantenuti riservati per ragioni di privacy e di sicurezza.

 

Si occupano del supporto tecnico agli elicotteri delle società petrolifere, facendo le verifiche di sicurezza sui motori e sull'efficacia operativa del velivolo. Le loro trasferte durano in genere dalle due alle quattro settimane. "Non abbiamo dichiarazioni se non che riponiamo la più totale fiducia nel Governo italiano: sta seguendo in maniera assolutamente efficace la situazione", dice Domenico Beccidelli, amministratore della Heli World - Centro Costruzioni di Anagni.

 

IN NIGER 350 MILITARI E 100 CIVILI ITALIANI

proteste anti francesi a diamey in niger 1

(ANSA) - Una piccola comunità di civili e un più consistente contingente militare. Sono poco meno di 500 in totale gli italiani nel Niger sconvolto dal colpo di stato e, rassicura il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, stanno tutti bene. I civili sono "poco meno di cento e non corrono alcun pericolo" afferma Tajani sottolineando che "La Farnesina li segue uno per uno, sono in sicurezza". Il ministero degli Esteri segue inoltre il caso dei due connazionali, un pilota e un manutentore aeronautico di un'azienda laziale, rimasti bloccati in un hotel della capitale Niamey.

 

protesta contro i francesi in niger

I militari italiani nel Paese del Sahel sono invece al sicuro nella base Aerienne 101. Sono circa 350, la maggior parte inquadrati nella Missione italiana bilaterale di Supporto (Misin) al comando del generale di Brigata Aerea Nadir Ruzzon e alcune decine nella neo istituita Missione europea Eumpm-Niger (Missione di partenariato militare dell'Ue) guidata dal colonnello dell'Esercito Antonio d'Agostino. Avviata nel 2018 in base agli accordi di cooperazione temporanea tra i governi italiano e nigerino, la Misin è composta dai militari dell'Aeronautica, dell'Esercito, della Marina e dei Carabinieri, che dispongono di mezzi aerei e terrestri, il cui compito fondamentale è la formazione dei soldati locali principalmente in funzione di contrasto all'avanzata dei gruppi jihadisti operativi in tutto il Sahel.

 

niger supporter del golpista tchiani con la bandiera russa

Sono in totale quasi 10 mila i militari nigerini addestrati finora nei centri di Niamey, Agadez e Arlit. Dal luglio 2021 è stata creata anche una cellula Cimic (Civilian Military Cooperation) per lo sviluppo e l'attuazione di progetti in collaborazione con le istituzioni civili mirati a garantire la disponibilità di materiali ed equipaggiamenti che vengano incontro alle necessità della popolazione locale.

 

In particolare, nei settori dell'istruzione e della sanità la Misin ha messo in campo progetti per oltre 500 mila euro. L'Eumpm Niger è stata invece istituita a fine 2022 nell'ambito della Politica di sicurezza e di difesa comune per sostenere il Paese nella lotta contro i gruppi terroristici armati e nel contrasto ai traffici illegali. Nei piani inziali l'obiettivo era quello di contribuire ad attuare un piano nigerino di sviluppo delle capacità, sostenendo l'istituzione di un Centro per la formazione dei tecnici e degli specialisti delle forze armate nigerine.

 

niger supporter del golpista tchiani con la bandiera russa

Un'iniziativa concepita nell'ambito della strategia integrata dell'Ue nel Sahel per contribuire a stabilizzare l'area e rafforzare le capacità di controllo del territorio in particolare alla luce del fatto che il sistema democratico del Niger era sopravvissuto in un'area che aveva visto ripetuti colpi di stato in Mali, Burkina Faso e Ciad. Ora è caduto anche il Niger sotto i colpi dei militari golpisti. E sul futuro delle due missioni nate tra grandi speranze si apre un grande punto interrogativo.

ambasciata francese in niger presa d assalto 8ambasciata francese in niger presa d assalto 5ambasciata francese in niger presa d assalto 6mohamed bazoum sostenitori di mohamed bazoum a diamey persone in piazza con la bandiera russa in niger proteste anti francesi a diamey in niger 3ambasciata francese in niger presa d assalto 7situazione nel sahel

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA