bedori appendino raggi

1. NON E’ ABBASTANZA VELINA, SILURATA PATRIZIA BEDORI, CANDIDATA SINDACO A MILANO 2. ECCO UNA SIGNORA DI 52 ANNI, UN PO' IN CARNE, LONTANA DA PARRUCCHIERI E TRUCCATORI E IL CUI STILE NON HANNO CHANCE DI ESSERE ESALTATI SUI NEWSMAGAZINE INTERNAZIONALI 2. LA RAGGI INVECE HA GIÀ FATTO INNAMORARE CRONISTI E OSSERVATORI. ‘’BELLA, CONCRETA, TELEGENICA, OCCHI DA CERBIATTA’’. I COMPLIMENTI SOTTOVOCE (MASCHILISTICAMENTE RIVOLTI INNANZITUTTO AL SUO FISICO, VA DETTO) SI SPRECANO PURE DA PARTE DEGLI AVVERSARI, NEL REMAKE CAPITOLINO DI SCENE GIÀ VISTE SU SCALA NAZIONALE CON MARIA ELENA BOSCHI

Fausto Carioti per “Libero Quotidiano”

 

BEDORI APPENDINO RAGGIBEDORI APPENDINO RAGGIBEDORI 2BEDORI 2

L'ultimo endorsement dell' Economist per un italiano risaliva al febbraio del 2013. Sventura che toccò a Mario Monti, candidato alle Politiche. Il settimanale scrisse che il miglior risultato del voto «sarebbe che Monti restasse premier», ma siccome non si può avere tutto dalla vita, gli acuti analisti di Londra aggiunsero che, in subordine, sarebbe stato «accettabile» anche un governo «guidato da Bersani, con Monti responsabile dell' Economia». Congratulations for the predictions.

RAGGI --.jpgRAGGI --.jpg


È un piccolo episodio dal quale si possono trarre due insegnamenti. Primo e più ovvio: gli anonimi editorialisti dell' Economist hanno una capacità di capire e influenzare la politica italiana inversamente proporzionale alla loro spocchia e smania di manovrarla.

 

Secondo: trattandosi degli stessi che tanto entusiasmo avevano profuso per Monti e il suo governo di banchieri, farebbero bene Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio a diffidare da qualunque attenzione giunga da quelle pagine. Per ragioni di scaramanzia e perché la incompatibilità politica e antropologica tra il grillisimo e il settimanale inglese è evidente.
 

GRILLO RAGGI CASALEGGIOGRILLO RAGGI CASALEGGIO

Invece l’endorsement che l'Economist ha appena rivolto alla trentasettenne Virginia Raggi, aspirante sindaco del «movimento» a Roma, ha provocato un brivido di piacere proibito. Stile e abbigliamento della ex praticante dello studio Previti sono paragonati a quelli di una tory inglese (una piccola Thatcher, insomma).


Si loda il suo talento nei dibattiti e si sostiene che abbia buone chance di vittoria. L' ultima affermazione è vera più per l' incapacità del centrosinistra e del centrodestra che per le qualità della Raggi, ancora da scoprire.

RAGGI 10RAGGI 10RAGGI --.jpgRAGGI --.jpg


Su una cosa però l' Economist ha ragione: scegliendo lei, il M5S conferma di assomigliare sempre più a un «partito normale». Il che dovrebbe inquietare Grillo e Casaleggio.
Poche ore dopo la sbausciata della rivista londinese, a conferma di quanto sia avanzato il processo di assimilazione del movimento a tutto ciò che i suoi leader hanno sempre aborrito, è giunta conferma del siluramento di Patrizia Bedori, candidata sindaco a Milano.
 

RAGGI 9RAGGI 9

Ufficialmente si tratta di un passo indietro della diretta interessata e non di un diktat.
Né avrebbe potuto essere altrimenti, visto che la sua legittimazione veniva dalla vittoria, seppure di un soffio e con appena 74 voti, alle «Comunarie». Ma in realtà è un' uccisione politica, come lei stessa ha lasciato intendere ai militanti che le chiedevano spiegazioni: è stata l' ostilità dei vertici che l' ha costretta a rinunciare.


Le colpe della Bedori agli occhi di Grillo e Casaleggio non possono essere certo le idee, riciclaggio di luoghi comuni della sinistra al pari di quelle di tanti altri pentastellati: diritto alla casa per tutti (con quali soldi?), finanziamenti pubblici a teatri e «giovani creativi», mense biologiche a scuola, disincentivi all' uso dell' auto privata e così via. Tutto già visto.
E allora c' è dell' altro.

 

raggi 6raggi 6

La Bedori si presenta come una simpatica signora di 52 anni, un po' in carne, che mostra poca confidenza con parrucchieri e truccatori e i cui abiti e il cui stile non hanno chance di essere esaltati sui newsmagazine internazionali. La Raggi invece ha già fatto innamorare cronisti e osservatori. «Bella, concreta, telegenica, occhi da cerbiatta» la definisce il settimanale Oggi. I complimenti sottovoce (maschilisticamente rivolti innanzitutto al suo fisico, va detto) si sprecano pure da parte degli avversari, nel remake capitolino di scene già viste su scala nazionale con Maria Elena Boschi.


Copione simile, peraltro, a quello allestito a Torino attorno alla trentunenne Chiara Appendino, che sarà pure una ex bocconiana, ma non sapremo mai se con la stessa laurea e un fisico meno accattivante si sarebbe «meritata» la candidatura. Mentre in Parlamento e in televisione, rinchiusi nello sgabuzzino Vito Crimi e Roberta Lombardi, impazzano i metrosexual Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista e Roberto Fico.

Patrizia Bedori Patrizia Bedori


«Tempi duri per i sovrappeso», avverte Mauro Suttora, che proprio per la rivista Oggi segue da vicino ogni mossa dei Cinque Stelle. «Ed è vergognosa la tortura della goccia alla quale la Bedori, dopo aver vinto le Comunarie, è stata sottoposta per convincerla a mollare. La verità è che con Casaleggio bisogna essere telegenici, come con Berlusconi. Il quale, infatti, ha fatto subito sapere che la Raggi gli piace».

APPENDINO 1APPENDINO 1

 

In quest' impresa, peraltro, le cittadine grilline possono contare sul sostegno dei colleghi maschi: «A Di Maio», chiosa Suttora, «invidio molto l' estetista che gli fa le sopracciglia ad ali di gabbiano».

APPENDINO 2APPENDINO 2


Eppure Grillo era quello che manco due anni fa, quando Renzi candidò capoliste alle Europee Alessia Mosca, Alessandra Moretti, Simona Bonafè e Pina Picierno, scrisse sul blog: «Quattro veline e Renzi a fare il Gabibbo. Una presa per il culo, ma tinta di rosa». Chissà di che colore è oggi la vernice di Grillo.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…