SOGNO O SONDAGGIO? – NON FATE VEDERE A SALVINI L’ULTIMA RILEVAZIONE DI PAGNONCELLI: LA LEGA CROLLA IN UN MESE DI QUASI SEI PUNTI E ORA È AL 25,4%, AI MINIMI DA MAGGIO 2018 – COSA ASPETTA IL DUPLEX ZAIA-GIORGETTI A DESALVINIZZARE IL CARROCCIO DEL SOVRANISMO? PRIMO: ZAIA VUOLE AVERE AL FIANCO FEDRIGA E MOLINARI. SECONDO: NON SI E' LEADER DELLA LEGA SENZA IL CONSENSO DEI DIRIGENTI DELLA LOMBARDIA...
Nando Pagnoncelli per il “Corriere della Sera”
SONDAGGIO PAGNONCELLI 26 APRILE 2020
La preoccupazione per la pandemia si mantiene elevata, ma in aprile si rileva una graduale percezione di miglioramento della situazione: infatti oggi il 39% ritiene che siamo all' apice dell' emergenza (in calo del 17% rispetto ad inizio aprile), mentre gli ottimisti, cioè coloro che ritengono che il peggio sia passato, salgono al 21% (contro il 6% di inizio mese), e chi si aspetta che il peggio debba ancora arrivare scende al 22%.
Ne consegue che per la prima volta prevale l' opinione di coloro che ritengono opportuno riaprire la maggior parte delle attività lavorative (49%), rispetto a chi è favorevole al mantenimento della chiusura per evitare i contagi (37%). In questo quadro gli indici di gradimento del governo (58) e del presidente Conte (66) fanno segnare un aumento rispettivamente di 2 e 5 punti rispetto a marzo, attestandosi sul livello massimo dall' esordio dell' esecutivo giallo-rosso in poi.
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Gli orientamenti di voto fanno segnare due cambiamenti di rilievo: la Lega, pur mantenendosi al primo posto con il 25,4%, arretra del 5,7%, scende al di sotto del 30% e ritorna sui valori del maggio 2018; al contrario il M5S aumenta del 3,3% attestandosi al 18,6%. Il Pd si mantiene al secondo posto con il 21,3% (+0,7%) riportandosi sui valori dell' estate scorsa, prima della scissione di Renzi. A seguire Fratelli d' Italia con il 14,1% (+1,1%), e Forza Italia con il 7,5% (+0,7%). Il M5S sembra beneficiare dell' immagine positiva del governo e del suo presidente più del Pd che è stato a lungo silente a causa della malattia del suo segretario Zingaretti colpito dal coronavirus. Nel complesso i tre principali partiti del centrodestra perdono il 4,2%, scendono per la prima volta nell' anno al di sotto del 50% (47%), e riducono a soli 2 punti il vantaggio sulle quattro forze della maggioranza (che salgono al 45%), dai quasi 10 di marzo.
nicola zingaretti giuseppe conte
Anche riguardo al gradimento dei leader il sondaggio fa registrare cambiamenti di rilievo rispetto al mese di marzo che, lo ricordiamo, fu caratterizzato da un prevalente clima di concordia generato dall' emergenza sanitaria. Ebbene, oggi registriamo un aumento di gradimento per la maggior parte degli esponenti della maggioranza e una flessione per quelli dell' opposizione. In dettaglio: il ministro della Salute Speranza aumenta di 4 punti e si colloca al primo posto con un indice pari a 37, di fatto raddoppiando il valore registrato a inizio mandato. Al secondo posto si colloca Giorgia Meloni (35), in flessione di 4 punti, seguita da Franceschini (34), in aumento di due. Salvini fa segnare il calo più vistoso (perde 8 punti), cedendo due posizioni in graduatoria, attestandosi a 31, tallonato da Zingaretti a 30. Poi Di Maio (29) e Bellanova (25), entrambi in crescita di 2 punti, quindi Bonafede a 24, Crimi (22), Berlusconi (21) e Renzi (13).
ANTONIO TAJANI GIORGIA MELONI MATTEO SALVINImatteo renzi 14
La fase attuale vede un parziale ritorno ad un consenso per i leader «perimetrato», ossia limitato perlopiù al proprio elettorato di riferimento, e la forte penalizzazione degli esponenti dell' opposizione, con l' eccezione di Berlusconi che contiene il calo a soli 2 punti. A giudicare dai dati, le polemiche suscitate dalla conferenza stampa di due settimane fa durante la quale il presidente Conte - in modo irrituale - ha attaccato Salvini e Meloni, sembrano aver favorito il premier. D' altra parte, come quasi sempre accade nelle calamità, la maggior parte dei cittadini appare refrattaria alle polemiche politiche.
GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA
Oggi prevale l' auspicio che si eviti di «disturbare il conducente», consentendo al Paese una rapida uscita dall' emergenza sanitaria. Tuttavia non è dato di sapere quanto potrà durare questa aspettativa di coesione diffusa tra gli italiani. La crisi economica potrebbe far archiviare rapidamente la stagione della concordia e del senso di responsabilità, facendo prevalere i particolarismi. Per questo, forse, qualcuno si sta portando avanti, scommettendo sulla fine del buonismo.