migranti naufragio

NUOVA TRAGEDIA NELLE ACQUE TRA TURCHIA E GRECIA: ALMENO 22 VITTIME, TRA CUI QUATTRO BAMBINI - L’UE SI SPACCA SULLE QUOTE PROFUGHI, MEZZA EUROPA RIPRISTINA I CONTROLLI ALLE FRONTIERE E SCHENGEN VACILLA, IN UNGHERIA 10 MILA PROFUGHI FINISCONO IN CELLA

MIGRANTI NAUFRAGIOMIGRANTI NAUFRAGIO

Lastampa.it

 

Mentre l’Ue si spacca sulle quote profughi, mezza Europa ripristina i controlli alle frontiere e Schengen vacilla, in Ungheria i profughi finiscono in cella. La polizia ha bloccato dopo la mezzanotte già 9.380 migranti entrati dalla Serbia. Sedici stranieri sono stati arrestati in applicazione della legge che prevede fino a tre anni di carcere per chiunque ed a qualsiasi titolo tenti di entrare illegalmente in Ungheria.  

 

LA STRETTA DI ORBAN  

ungheria  fermato italiano con 33 siriani su camion 4cungheria fermato italiano con 33 siriani su camion 4c

La norme, riferisce la Bbc, rende un crimine anche solo danneggiare la nuova barriera di filo spinato alta 4 metri lungo i 175 km di confine con la Serbia. Ben 30 giudici sono stati messi in stato di allerta pronti a processare per “direttissima” chiunque sia colto a non rispettare la norma. Prima della riforma del codice penale decisa a fine agosto in Ungheria rischiavano la galera solo i trafficanti di esseri umani. Ma dopo lo tsunami di migranti che ha attraversato il Paese, in un clima di aperta ostilità, diretto in Germania, il premier Viktor Orban ha deciso un ulteriore giro di vite. 

 

L’ULTIMA STRAGE  

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Intanto una nuova tragedia si è verificata nelle acque tra Turchia e Grecia: secondo i media ellenici e turchi, almeno 22 persone, tra cui quattro bambini, sono morte nel naufragio della loro imbarcazione al largo delle coste sudoccidentali della Turchia davanti a Datca. Sul luogo del naufragio sono intervenuti cinque mezzi della guardia costiera turca che hanno tratto in salvo 205 persone, ma si teme che il bilancio possa aggravarsi perché non è ancora certo il numero dei migranti a bordo al momento del naufragio, avvenuto nel mar Egeo al largo della penisola di Datca, nella provincia di Mugla. Secondo i media locali i migranti viaggiavano su un barcone in legno lungo circa 20 metri, usato di solito per il trasporto di turisti. 

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NIENTE INTESA  

Ieri i falchi dei Paesi dell’Est hanno spaccato l’Europa sui 120mila profughi da ricollocare. A Bruxelles c’è «un accordo di principio» sostenuto da una larga maggioranza di Stati, ma nonostante i ripetuti tentativi, non è stato possibile trovare l’unanimità. Tutto è rimandato alla nuova riunione dei ministri dell’8 ottobre, quando di fronte a mali estremi, si andrà avanti con la maggioranza qualificata. Intanto i 28 hanno dato il via libera formale per l’avvio della “fase 2” della missione navale EuNavFor Med che prevede l’uso della forza contro gli scafisti nel Mediterraneo.  

 

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IL FRONTE DELL’EST  

Nonostante si sia annacquato più volte il testo dell’accordo per ottenere il via libera di tutti i 28, trasformando «l’impegno» a ricollocare in un «accordo di principio» a farlo, alla «volontà» di farlo, Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca, e Romania hanno continuato a mettersi di traverso durante tutto l’incontro.

 

migranti dall'ungheria verso l'austria 35bamigranti dall'ungheria verso l'austria 35ba

Budapest ha guidato il gruppo dei “ribelli”, ribadendo di voler essere cancellata anche dalla lista dei Paesi beneficiari, in cui figura assieme a Grecia e Italia. Il ministro slovacco Robert Kalinek è arrivato al vertice insistendo che «le quote non sono la soluzione» e nelle stesse ore la premier polacca Ewa Kopacz ha ribadito la stessa linea, anche se il suo ministro ha dimostrato alcune aperture durante il vertice. 

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EFFETTO DOMINO SULLE FRONTIERE  

A chiare lettere è emerso anche che il trattato di Schengen è in gioco in questa partita, indebolito ulteriormente dopo che Vienna e Bratislava hanno espresso l’intenzione di seguire l’esempio di Berlino e ripristinare i controlli alle frontiere, minacciando così di scatenare un «effetto domino» che potrebbe peggiorare la già complicata situazione nel Vecchio continente.

migranti passano il confine ungheria serbia 9migranti passano il confine ungheria serbia 9

 

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La Polonia sta valutando cosa fare al riguardo, e anche il ministro francese Bernard Cazeneuve minaccia di percorrere quella strada se le cose con l’Italia non dovessero funzionare. Nonostante il “muro” dell’Est però, i numeri per una maggioranza qualificata ci sono e sebbene, vista la delicatezza della questione, si tenda a considerarla l’ultima spiaggia, l’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini non l’ha esclusa. «Non spetta a me decidere - afferma - ma non vedo perché no».  

 

 

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