1- OGNI PAZIENZA HA IL SUO LIMITE E LA PAZIENZA DI FERRARA PER L'AMOR SUO È FINITA 2- "LA MANCATA PROTEZIONE DI BERLUSCONI DAI LAVITOLA E DAI TARANTINI E ALTRI BEI SOGGETTI DELLA GAGLIOFFERIA NAZIONALE È UNA SUA STRETTA RESPONSABILITÀ PERSONALE, D’ACCORDO. PERÒ DA TEMPO LA SUA ACCESSIBILITÀ UNIVERSALE HA QUALCOSA DI CACIARONE E DI FOLLE, E CON UN POCO DI PRUDENTE CORAGGIO SAREBBE DOVUTO SORGERE INTORNO A LUI UNO STAFF CAPACE DI FARGLI OSSERVARE A SUA TUTELA DELLE REGOLE CHE NON SONO STATE INVENTATE PER NULLA: COMPORTATI IN MODO TALE DA NON PERMETTERE AI TUOI NEMICI DI FARTI A PEZZI CON UN NONNULLA" 3- "QUANDO SI LAMENTA DI UN PAESE DI MERDA, MAGARI NON HA TUTTI I TORTI; MA NON È BELLO, E A VOLERLA DIRE TUTTA, CON UN PO’ DI CINISMO, ALLA LUNGA NON È NEMMENO CONVENIENTE. SE LA GENTE TI SENTE LIBERO, È TUTTA CONTENTA. MA SE SENTE CHE LA TUA LIBERTÀ DIVENTA IL TUO HANDICAP, TI SI RIVOLTA CONTRO E DI TE FA UN SOLO BOCCONE"

Giuliano Ferrara per Il Foglio

La mancata protezione di Berlusconi dai Lavitola e dai Tarantini e altri bei soggetti della gagliofferia nazionale è una sua stretta responsabilità personale, d'accordo. E' il capo, è il più forte della compagnia, il più anziano o quasi, il più capace, è addirittura un mito vivente e un protagonista bestialmente rilevante della politica e della storia italiana.

E' l'alfa e l'omega della sua propria vicenda, è his own man, come dicono gli anglosassoni, fa quello che vuole. Però da tempo la sua accessibilità universale ha qualcosa di caciarone e di folle, e con un poco di prudente coraggio sarebbe dovuto sorgere intorno a lui uno staff capace di fargli osservare a sua tutela delle regole che non sono state inventate per nulla.

Tutti i leader, e anche gli statisti molto posati e compassati che vivono la politica in tutt'altra dimensione, hanno i loro divertimenti, le loro relazioni pericolose, i loro uomini de panza, e nessun altro come il nostro grande amore viene intercettato, sputtanato in ogni modo possibile da un'occhiuta azione di spionaggio, pedinamento e origliamento multilaterale.

Per questa specifica ragione il premier e capo del Pdl dovrebbe vivere con intorno un mucchio di gente seria e responsabile, e ce n'è parecchia tra i suoi collaboratori, che abbia il potere di dirgli no, quella telefonata non la deve prendere, no, quell'operazione sottopelle è troppo a rischio, no, quello non è un tipo affidabile.

Lavorare con Berlusconi non è facile. E' soave in ogni suo errore, non accetta protocolli invadenti, vuole giocare ai limiti di ogni regola, si diverte, si arrabbia, si deprime o si incanta per tutte le cose che fanno di un privato un privato, una misura netta di distanza dagli obblighi spesso insopportabili della vita pubblica.

Però se i partiti e lo stato funzionassero, il capo del governo, il vincitore delle elezioni, il leader di una maggioranza dovrebbe sentire il peso costante di un plotone di corazzieri che gli fanno da cani da guardia. Invece quella di Berlusconi è una chaise percée, la sua corte è come quella di Luigi XIV, è vagabonda e trasparente, opera con bonomia e alla fine mette tutto in pubblico, si apre e si fa tagliare dalla lama della perfidia, della cialtroneria e dello scrocco come un panetto di burro.

Non si sa quanto durerà ancora quel che resta del sogno di un politico pop, e populista, così diverso e così distante dalla cifra dell'uomo pubblico ipocrita e bacchettone, ma durasse anche solo qualche mese, il signor B. e tutti noi ne guadagneremmo parecchio da un imprigionamento dorato del Cav. nella regola delle regole: comportati in modo tale da non permettere ai tuoi nemici di farti a pezzi con un nonnulla.

Quando si lamenta di un paese di merda, in cui tutto gli viene addosso, magari non ha tutti i torti; ma non è bello, e a volerla dire tutta, con un po' di cinismo, alla lunga non è nemmeno conveniente. Se la gente ti sente libero, è tutta contenta. Ma se sente che la tua libertà diventa il tuo handicap, ti si rivolta contro e di te fa un solo boccone.

 

FERRARA E BERLUSCONI giuliano-ferraraFerrara_primissimo_pianoFERRARA E BERLUSCONI

Ultimi Dagoreport

mario draghi praga

DAGOREPORT - MA DRAGHI, COSA SI ASPETTAVA COL SUO DISCORSO AL SENATO, DA PARTITI CHE AVEVANO GIA' AFFOSSATO IL SUO GOVERNO E LA SUA AMBIZIONE QUIRINALIZIA? E SE È ANDATO VIA SBATTENDO LA PORTA, STIZZITO (“VEDO CHE GUARDATE L’OROLOGIO, PER CUI VI RINGRAZIO”) - EPPURE LE SUE PAROLE CONTENEVANO UNA PROPOSTA IMPORTANTE: FINANZIARE IL RIARMO CON EUROBOND - DIETRO IL NO A URSULA, CHE GLI AVEVA PROPOSTO DI COORDINARE IL PIANO REARM EU, PRIMA PASSO A UNA FUTURA DIFESA EUROPEA, CI SONO DUE MOTIVI... -VIDEO

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA” (E DELL'AUTOREVOLISSIMO SETTIMANALE "THE ECONOMIST). MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...