putin orban zelensky

ORBAN, LA QUINTA COLONNA DI TRUMP, PUTIN E XI JINPING NEL CUORE DELL’EUROPA - IL PREMIER UNGHERESE VA A MOSCA E A PECHINO PER BACIARE L’ALLUCE AI SUOI DANTI-CAUSA E POI, DOPO IL VERTICE NATO, CORRE A MAR-A-LAGO PER RIFERIRE TUTTO A TRUMP - E’ PRESIDENTE DI TURNO DELL’UE MA VIENE ISOLATO DAGLI ALTRI PAESI: A DIALOGARE CON LUI, BRUXELLES MANDAVA GIORGIA MELONI (CHE SI ERA RITAGLIATA IL RUOLO DI MEDIATRICE) - SE ORA ORBAN, TRA L’EUROGRUPPO “I PATRIOTI” E IL MOVIMENTISMO CON GLI AUTOCRATI, DIVENTA INGESTIBILE ANCHE LA DUCETTA PERDE LA SUA UTILITA’…

Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”

 

VIKTOR ORBAN XI JINPING

«Non è coerente con la nostra posizione». L’ultima stoccata è stata assestata dalla Casa Bianca. Il Consigliere per la Sicurezza, Jake Sullivan, è stato durissimo nei confronti del premier ungherese, Viktor Orbán. Per i viaggi compiuti a Mosca e Pechino. E per l’incontro con Donald Trump organizzato ieri nella residenza in Florida del tycoon a Mar-a-Lago.

 

Del resto i due giorni passati a Washington per il vertice della Nato sono stati vissuti dal leader magiaro come un emarginato. Pochi i colloqui bilaterali, pochissimi i contatti informali. Tranne una breve conversazione con il presidente francese, Emmanuel Macron, e il Cancelliere tedesco, Olaf Scholz. I due hanno prima parlato riservatamente. Con l’inquilino dell’Eliseo che ha riferito sulla formazione del prossimo governo francese e poi hanno fatto un breve punto della situazione sulla prossima elezione della presidenza della Commissione europea.

viktor orban vladimir putin

 

A quel punto hanno occasionalmente incrociato il primo ministro di Budapest esplicitando la loro idea sulle sue iniziative: «Non parli a nome nostro, non parli a nome dell’Ue». Orbán ha ripetuto quello che aveva già fatto dire l’altroieri nel corso della riunione del Coreper (il comitato degli ambasciatori Ue) a Bruxelles: «I miei incontri non sono stati effettuati in qualità di presidente di turno dell’Ue».

 

Le sue spiegazioni non hanno però risolto il problema. Anzi, lo hanno acuito. Durante il summit dell’Organizzazione Atlantica, infatti, ha evitato accuratamente di sollevare interrogativi. Ha accettato ogni elemento della dichiarazione finale, sia quelli contro la Russia sia quelli contro la Cina. Ma il ruolo di “incursore” putiniano nell’alleanza occidentale non gli si è scrollato di dosso. Anche perché appena finito il vertice è volato in Florida per riferire proprio a Trump.

viktor orban e volodymyr zelensky

 

Conferma che le missioni a Mosca e Pechino erano concordate con l’ex presidente americano. Non a caso l’Amministrazione Usa è stata dura nei suoi confronti, ribadendo che si è trattato di colloqui «non coordinati con l’Ucraina». E infatti il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dopo l’incontro con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, ha sottolineato: «Non sapevo che Viktor Orbán andasse da Putin o in Cina o da Trump quando è venuto in Ucraina. Con tutto il rispetto per tutti i Paesi, piccoli o grandi, non tutti i leader possono fare i mediatori, ci vuole il potere».

orban zelensky

 

[…] è ormai chiaro a tutti che il capo di Budapest sta agendo per conto del candidato repubblicano alla Casa Bianca e che si muove come una Quinta colonna del Cremlino nel cuore dell’Unione europea. Non a caso l’Ue sta cercando di limitare il suo ruolo di presidente di turno. I Consigli informali dei ministri verranno disertati dai rappresentanti politici ed è ora in discussione anche la possibilità di cancellare la riunione dei ministri degli Esteri a Budapest per trasformarla in incontro formale che quindi va tenuto a Bruxelles.

 

roberta metsola viktor orban giorgia meloni

Sono però provvedimenti in grado di arginare il movimentismo sovranista di Orbán ma non di bloccarlo del tutto. Nei mesi scorsi, ad esempio quando l’Unione doveva approvare i nuovi aiuti all’Ucraina, dinanzi al veto ungherese, era stata la presidente del consiglio italiana, Giorgia Meloni, a mediare. Adesso questo ruolo, proprio per quel che è accaduto nel Parlamento europeo, rischia di venire meno. Anche se l’Amministrazione Usa continua a ritenere che sia proprio Palazzo Chigi uno dei pochi interlocutori in grado di parlare con Orbán. E se questo compito venisse meno, la funzione di Meloni nel dialogo transatlantico in parte verrebbe ridimensionata. […]

viktor orban giorgia meloni 9

 

Ultimi Dagoreport

peter thiel donald trump elon musk

DAGOREPORT – MUSK È IL “DOGE”, MA IL VERO BURATTINO DELLA TECNO-DESTRA USA È PETER THIEL. PER AVERNE LA PROVA BASTA VEDERE LA PARABOLA ASCENDENTE DELLA SUA “PALANTIR” IN BORSA: IN UN MESE, HA GUADAGNATO IL 65% (IL 39 IN UNA SETTIMANA) – COSA POTRÀ FERMARE L’AVANZATA DEI MILIARDARI TECH A STELLE E STRISCE? IL LORO EGO E GLI INTERESSI OPPOSTI. IN QUESTE ORE THIEL HA ASSISTITO AL “TRADIMENTO” DEL SUO EX PUPILLO ZUCKERBERG: È STATA “META” A DIVULGARE IL CASO “PARAGON”. E THIEL HA GROSSI ACCORDI CON L’AZIENDA CHE PRODUCE IL SOFTWARE PER SPIONI GRAPHITE – IL REGALONE A MUSK: CONTROLLANDO I PAGAMENTI DEL PENTAGONO, POTRÀ VEDERE I CONTRATTI DELLE SOCIETÀ CONCORRENTI A SPACEX…

fortunato ortombina barbara berlusconi diana bracco giovanni bazoli teatro alla scala

DAGOREPORT - MA CHE È, LA SCALA O UNO YACHT CLUB? IL REQUISITO PRINCIPALE PER ENTRARE NEL CDA DELLA SCALA SEMBRA ORMAI ESSERE QUELLO DI AVERE UNA "BARCA" DI ALMENO 40 METRI – TRA I GIÀ PRESENTI IN CDA, IL VELIERO DI FRANCESCO MICHELI È LEGGENDARIO, ARREDATO DA QUADRI E DA UN PIANOFORTE A CODA. VACANZE IN BARCA ANCHE PER BAZOLI E MAITE CARPIO CONIUGATA BULGARI - E LE NEW-ENTRY? DIANA BRACCO VELEGGIAVA SU “BEATRICE”, UN'IMBARCAZIONE IN LEGNO DI VALORE STORICO, DA LEI DONATA AL COMUNE DI IMPERIA. BARBARA BERLUSCONI, INVECE, USA IL LUSSUOSO YACHT DI PAPI SILVIO, IL “MORNING GLORY”…

michael czerny kevin joseph farrell bergoglio papa francesco vaticano pietro parolin matteo zuppi

PAPA FRANCESCO COME STA? IL PONTEFICE 88ENNE È TORNATO DAL BLITZ DI 9 ORE IN CORSICA DEL 15 DICEMBRE SCORSO CON UNA BRONCOPOLMONITE CHE NON GLI DA’ TREGUA: COLPI DI TOSSE, IL CONTINUO RESPIRO SPOSSATO, IN COSTANTE MANCANZA D'OSSIGENO - I MEDICI DELLA SANTA SEDE STANNO CURANDO LA BRONCOPOLMONITE CON DOSI MASSICCE DI CORTISONE. E CORRE VOCE CHE LO VOGLIONO PORTARE AL POLICLINICO GEMELLI PER RIMETTERLO IN PIEDI, MA LUI RIFIUTA (PREFERISCE IL FATEBENEFRATELLI) - I CARDINALI FEDELISSIMI DI FRANCESCO (TRA CUI MICHAEL CZERNY E KEVIN JOSEPH FARRELL) SI DANNO MOLTO DA FARE PER LA SALUTE DI BERGOGLIO. E TE CREDO: NELLA CHIESA VIGE UNO SPOIL SYSTEM RADICALE: IL GIORNO IN CUI IL PONTEFICE VOLA NELLA CASA DEL SIGNORE, TUTTE LE CARICHE DELLA CURIA ROMANA DECADONO…

daniela santanche giorgia meloni

LA “SANTA” NON MOLLA – DI FRONTE AL PRESSING SEMPRE PIÙ INSISTENTE DEI FRATELLI D’ITALIA, COMPRESO IL SUO AMICO LA RUSSA, E ALLA MOZIONE DI SFIDUCIA OGGI ALLA CAMERA, LA MINISTRA DEL TURISMO RESTA AL SUO POSTO. E OSTENTA SICUREZZA ANCHEGGIANDO CON PULCINELLA A MILANO. IMMAGINI CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA SEDIA I CAMERATI DI FRATELLI D'ITALIA, CHE CHIEDONO LA SUA TESTA ALLA MELONI. EVIDENTEMENTE, LA “PITONESSA” HA DEGLI ASSI NELLA MANICA SCONOSCIUTI AI PIU', CHE LA RENDONO SICURA DI NON POTER ESSERE FATTA FUORI…