PADOAN SFANCULA RENZI - UN ‘’GROSSO PROBLEMA’’ RESPINGERE LA RICHIESTA UE DI MANOVRA CORRETTIVA DELLO 0,2% DEL PIL - E' PER LA PRIMA VOLTA ICHE CARLETTO SI DISSOCIA DA RENZI, CHE AFFRONTEREBBE LA PROCEDURA PUR DI EVITARE TAGLI DI SPESA RECESSIVI E IMPOPOLARI IN VISTA DELLE POSSIBILI ELEZIONI ANTICIPATE
Ivo Caizzi per il Corriere della Sera
Il ministro dell' Economia Pier Carlo Padoan ha esortato a non respingere la richiesta di manovra correttiva dello 0,2% del Pil, arrivata con la lettera della Commissione europea a cui va risposto entro l' 1 febbraio per evitare una procedura d' infrazione delle regole di bilancio Ue. Padoan, al termine dell' Ecofin a Bruxelles, ha definito la possibile contestazione europea «un grosso problema per l' Italia in termini di reputazione» e «un' inversione a U rispetto a tutto quello che è stato fatto finora».
Per la prima volta il ministro dell' Economia si è dissociato dalla linea attribuita al leader del suo partito Matteo Renzi, che affronterebbe la procedura pur di evitare tagli di spesa recessivi e impopolari in vista delle possibili elezioni anticipate. Giovedì scorso il presidente renziano dell' assemblea Pd, Matteo Orfini, aveva definito «irricevibile» la lettera di Bruxelles, dopo aver appreso dal commissario Ue francese Pierre Moscovici l' impossibilità di sconti nel 2017 a causa delle spese strutturali per terremoti e altre calamità.
Il premier Paolo Gentiloni ha cercato un compromesso inviando una lettera al presidente lussemburghese della Commissione europea Jean-Claude Juncker. «L' espressione manovra correttiva mi crea qualche scompenso - ha commentato Gentiloni a Madrid dopo l' incontro con il premier spagnolo Mariano Rajoy -.
Come ha detto il ministro Padoan, stiamo negoziando e lavorando. Come sempre rispetteremo le regole, ma lo faremo senza, in alcun modo, manovre depressive e confermando la continuità dell' azione riformatrice». Ma all' Ecofin il vicepresidente della Commissione europea, il lettone Valdis Dombrovskis, firmatario della richiesta di tagli per 3,4 miliardi nel bilancio 2017 insieme a Moscovici, ha sollecitato una risposta con «impegni chiari» e «misure dettagliate», ricordando che «l' Italia ha un debito molto alto, che non è sceso negli ultimi anni, quindi stiamo valutando la conformità con le regole del debito».
Padoan ha detto che la risposta a Bruxelles «arriverà» in tempo. Ma che il governo varerà «un incremento delle spese» con «misure concrete» per l' emergenza terremoto, già dalla prossima settimana, «indipendentemente da come si risponderà alla richiesta della Commissione».
Ha aggiunto che Gentiloni ha ricordato a Juncker «la continuità di questa tragedia e, quindi, che l' Italia spenderà quello che serve», chiedendo di non conteggiarlo nei vincoli Ue. «Non si può continuare come se non fosse successo niente, soprattutto in questo anno molto complicato per noi», ha detto Padoan, anticipando una risposta politica a Bruxelles dopo il confronto con il premier Gentiloni e il vertice del Pd.