beppe grillo giuseppe conte

“MA QUINDI È DAVVERO FINITA, SI RITIRA?” – PANICO NELLE CHAT DEL MOVIMENTO 5 STELLE DOPO LO SCALPO DI GRILLO AL CIUFFO CATRAMATO DI CONTE: CHE FARÀ "GIUSEPPI"? GIRA CON INSISTENZA LA VOCE CHE POSSA GETTARE LA SPUGNA. MA SARÀ VERO O È L’ENNESIMA CASALINATA? IN ATTESA DI CAPIRE IL DA FARSI, L’AVVOCATO DI PADRE PIO (NIENTE) SI DÀ ALLA MACCHIA: NON PARTECIPERÀ AL WEBINAR IN PROGRAMMA PER STASERA CON DI MAIO E LAURA CASTELLI…

Giacomo Galeazzi per www.lastampa.it

 

BEPPE GRILLO E GIUSEPPE #CONTE

Lo strappo era nell’aria da un po’ e potrebbe concretizzarsi già oggi. Ore decisive per il futuro del MoVimento 5 Stelle. L'ex premier Giuseppe Conte starebbe meditando seriamente sul progetto messo in campo dopo le parole di ieri di Beppe Grillo.

 

Il Garante dei 5 Stelle ha lasciato in mattinata l'Hotel Forum mentre l'ex premier starebbe tenendo degli incontri riservati per capire il da farsi. E tra i gruppi parlamentari la fibrillazione è altissima, mentre si prospetta una conferenza stampa dell’ex presidente del Consiglio. Pe scongiurare l’annuncio in giornata di un passo indietro, i pontieri sono a lavoro per convincere Conte a restare

 

BEPPE GRILLO GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO

Intanto Giuseppe Conte non parteciperà al webinar in programma per staser con il ministro degli Esteri, Luigi Di Mario e la viceministra all’Economia, Laura Castelli, su sostenibilità e inclusione. L’ex premier sarebbe dunque ad un passo dall'addio al M5S.

 

Lo si apprende nella galassia pentastellata. Già da ieri leader in pectore del Movimento 5 stelle avrebbe deciso il passo indietro, ma un’attività certosina di mediazione lo avrebbe convinto a desistere. A ricomporre sono stati i big del Movimento fra cui anche il titolare della Farnesina, Luigi Di Maio, consapevole che non ci sarebbe un “piano B” senza Conte, dopo l'affondo di Beppe Grillo davanti ai parlamentari.

giuseppe conte e luigi di maio con la card del reddito di cittadinanza

 

Silenzio sulle chat degli eletti M5S e c’è chi parla di choc e di attesa dopo l'intervento di Grillo. Nel frattempo, si apprende, nei confronti dell'ex premier cresce il pressing affinché nasca un soggetto nuovo, ma la strada sarebbe in salita per le difficoltà di organizzare un nuovo partito alla vigilia delle amministrative. In ambienti vicini al fondatore del M5S c'è la consapevolezza che una rottura porterebbe a una emorragia di parlamentari.

 

beppe grillo davide casaleggio giuseppe conte 3

 Già in molti, indipendentemente dalla leadership, erano a un passo dall'addio: una ventina di eletti, prevalentemente deputati, convinti di non avere un futuro nel Movimento. Se il muro tra Grillo e Conte non dovesse venire giù, nei gruppi parlamentari il rischio di un 'liberi tutti' diverrebbe quasi una certezza.

 

IL FATTO QUOTIDIANO CONTRO BEPPE GRILLO

 «Ma quindi è davvero finita, si ritira?», «è game over?», «e ora che succede?». Nelle chat pentastellate è l'ora del panico. Il possibile passo indietro di Giuseppe Conte - ipotesi divenuta sempre più concreta dopo lo “show” di Beppe Grillo alla Camera - rischia di creare un vero e proprio terremoto all'interno del Movimento 5 Stelle.

 

Un M5S diviso, spaccato in due: da una parte i parlamentari rimasti fedeli al garante, dall'altra i “contiani” pronti a seguire l'ex presidente del Consiglio qualora quest'ultimo dovesse dar vita a un suo nuovo partito. Già nei giorni scorsi, quando sulla stampa erano rimbalzate le indiscrezioni su una nuova forza politica di Conte, molti eletti si erano detti pronti a lasciare il Movimento 5 Stelle per imbarcarsi in una nuova avventura “contiana”.

 

BEPPE GRILLO

Tanto più che in una nuova creatura politica verrebbe meno il problema, non di poco conto, del vincolo dei due mandati. Intanto tra il garante e l'ex premier è sceso il gelo. La telefonata tra i due, nella serata di ieri, non è stata risolutiva, come in molti speravano. E oggi Grillo ha lasciato la capitale senza che ci fosse un incontro con Conte.

 

La voce che l'ex premier possa gettare la spugna sta girando con insistenza in queste ore in ambienti parlamentari M5s. Il chiaro monito di Beppe Grillo di ieri che lascia intendere una sorta di diarchia di comando non sarebbe piaciuta a Conte che, tra l'altro, avrebbe espresso informalmente questa perplessità anche nei giorni scorsi

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