AVETE VOLUTO ABOLIRE IL FINANZIAMENTO PUBBLICO AI PARTITI? E ORA A CACCIARE I SOLDI RESTANO SOLO I PARNASI DI TURNO - COLPITI DA ''STADIOPOLI'', CASALEGGIO E BONIFAZI CORRONO A DIFENDERE LA TRASPARENZA DELLE FONDAZIONI COLLEGATE A M5S E PD - IL FIGLIO DEL GURU PUBBLICA FINALMENTE I BILANCI DI RUSSEAU (MA CI SONO SOLO LE INIZIALI DEI DONATORI), IL TESORIERE PD SGUAINA GLI AVVOCATI SU EYU: ''È TUTTO CORRETTO, DICHIARATO, CERTIFICATO''
1. «ON LINE TUTTI I FINANZIATORI» ROUSSEAU SFIDA IL PD DI EYU
Francesco Lo Dico Stefania Piras per il Messaggero
BEPPE GRILLO - DI MAIO - DAVIDE CASALEGGIO
La voglia M5S di uscire dall' angolo in cui li ha cacciati la vicenda dello stadio arriva fino alla Casaleggio. Che ieri ha deciso di pubblicare tutti i bilanci dell' associazione Rousseau, di fatto la cassaforte del Movimento, anche se senza i nomi dei donatori privati («questione di privacy», giurano).
Il numero magico nel bilancio Rousseau, firmato dal presidente tesoriere Davide Casaleggio, e nella lista anonima dei donatori di Rousseau è il 300. È quello l' importo mensile che sono tenuti a versare tutti i consiglieri regionali del M5S (circa una novantina) per contribuire allo Scudo della Rete, l' applicazione dell' associazione Rousseau che serve a pagare i legali che tutelano il logo e le attività del M5S.
I portavoce regionali (se tutti hanno versato si parla di 300 mila euro all' anno) infatti sono stati i primi a donare i trecento euro a cui sono tenuti ora anche i parlamentari. Il bilancio 2017 si è chiuso con 346 mila euro di contributi di persone fisiche (53 euro in media) a fronte di 493 mila euro di costi.
OPERAZIONE TRASPARENZA
Così ora il M5S può attaccare il Pd: «Pretendiamo identica trasparenza da parte di tutte le fondazioni e associazioni legate ai partiti a partire per esempio dalla fondazione Eyu del tesoriere del Pd Bonifazi che ha ricevuto 123 mila euro da Parnasi. Il tesoriere dem risponde così: «I veri opachi siete voi». Ma la sfida è nei fatti.
Lo Scudo della rete è spiegato anche nella nota integrativa del bilancio che può contare su due conti correnti e un conto Paypal: gli accantonamenti (89 mila euro) sono relativi a cause legali in corso. Altri importi sono stati utilizzati per migliorare la sicurezza informatica della piattaforma, più volte presa di mira dagli hacker.
Questo è il secondo rendiconto per l' associazione che ha un disavanzo di gestione pari a 135 mila euro e un patrimonio netto negativo pari a 55 mila euro. Un anno fa invece l' associazione partiva florida con 79 mila euro, 30 mila provenivano dall' estero (ben visibile il contributo del M5S Europa). Come il contributo dei quattordici deputati regionali siciliani che avevano versato 14 mila euro. Altra novità: nell' ultimo bilancio pubblicato ieri sono raddoppiati i costi del personale .
COMMISSIONE GARANZIA
Tutto è stato depositato alla Camera. «Non c' è nessuna norma che obbliga l' Associazione Rousseau a farlo ha chiarito l' ente di Casaleggio - noi lo facciamo perché non abbiamo nulla da nascondere e perché la trasparenza per noi viene prima di tutto». Ma in realtà, chiarisce lo staff dell' ufficio di presidenza della Camera, l' elenco inviato ieri per raccomandata alla Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza dei partiti politici, è il medesimo già pubblicato ieri mattina dal sito dell' associazione Rousseau.
Una lista che riporta accanto a ogni somma elargita solo le iniziali di ogni singolo donatore. Solo in un caso si superano i 5.000 euro. Chi si aspettava insomma un' operazione trasparenza che fornisse nomi e cognomi, resterà deluso.
Ma non per cattiva volontà del Movimento che deve fare i conti con la tutela della riservatezza, nonostante la fortissima voglia di uscire dall' angolo dopo l' affare Stadiopoli dove comunque in un' intercettazione compare una donazione per la campagna elettorale di un candidato all' uninominale M5S di Roma, Daniele Piva, poi non eletto. «Impossibile fornire nomi e cognomi per esteso, lo impedisce la legge sulla privacy», precisano ambienti vicini all' ufficio di presidenza della Camera.
FRANCESCO BONIFAZI ANNALISA CHIRICO
2. FINANZIAMENTI A CHI? - IL TESORIERE DEL PD CI SPIEGA PERCHÉ LA FONDAZIONE EYU NON C' ENTRA NULLA CON IL "SISTEMA PARNASI"
Annalisa Chirico per “il Foglio”
Senatore Francesco Bonifazi, lei è il tesoriere del Partito democratico.
Nell' inchiesta sul presunto "sistema Parnasi" ci è finita pure la fondazione Eyu, vicina al Pd che nel bel mezzo della campagna elettorale delle elezioni politiche dello scorso 4 marzo ha incassato un contributo, regolarmente registrato, da una società del costruttore Luca Parnasi. Lei, Bonifazi, conosceva l' imprenditore romano?
"L' ho incontrato qualche volta. Intanto so che la fondazione ha sporto querela nei confronti del cronista del Corriere della Sera che ieri ha scritto una cosa falsa: dati alla mano, lo studio in questione ha un valore di circa 40 mila euro, e non di 7 mila come affermato dal giornalista.
Se l' imprenditore avesse voluto finanziare il Pd lo avrebbe fatto per il canale diretto. Del resto, ai cultori del sospetto, vorrei domandare: che beneficio ci sarebbe a commissionare una prestazione di servizio a una fondazione, peraltro assolutamente evidente e verificabile, invece che emettere direttamente una liberalità al Pd, fiscalmente detraibile?".
Rimane la questione cruciale: le fondazioni sono diventate un canale surrettizio di finanziamento dei partiti? Tale ipotesi potrebbe diventare una pista per la procura di Roma.
"Alla sua domanda rispondo negativamente.C' è chi vuole confondere le mele con le pere sostenendo, per esempio, che la fondazione Eyu sia stata utilizzata come scatola vuota per finanziare il partito. Mi amareggia veder coinvolta in una vicenda poco commendevole una fondazione che è invece una scatola piena, anzi pienissima.
E' una fondazione riconosciuta presso la prefettura di Roma, dopo un vaglio di sei mesi è stata ammessa all' interno della Feps (Foundation for European Progressive Studies, ndr). Vive grazie al lavoro di tre collaboratori e del responsabile amministrativo, giovanissimi ma dal curriculum inattaccabile; produce una rivista trimestrale di approfondimento con firme autorevoli, collabora con le più prestigiose università italiane e ha costi fissi pari a circa 220 mila euro l' anno".
RENZI PRIMO GIORNO DA SENATORE CON BONIFAZI
Il suo predecessore, Ugo Sposetti, condivide la proposta del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti per un ritorno al finanziamento pubblico. E sui contributi di Parnasi a Eyu, lo stesso Sposetti si è appellato al Quinto emendamento...
"Sposetti si è ridotto a fare sfratti esecutivi alle sedi Pd in giro per l' Italia. Il nostro è il partito che ha abolito il finanziamento pubblico e di questa scelta andiamo fieri. A partire dalla legge n. 13 del 2014, i partiti si finanziano attraverso il finanziamento privato: si può optare per il 2 per mille in dichiarazione dei redditi oppure si possono donare delle liberalità.Il Pd fa il record d' incassi con il suo 2 per mille e arrotonda i propri conti con un po' di donazioni.
La legge sull' abolizione del finanziamento pubblico prevede che ogni atto di entrata e spesa debba essere depositato presso l' Ufficio per la trasparenza dei partiti della Camera dei deputati, organo composto da cinque magistrati. Questo controllo arriva a valle della revisione obbligatoria che viene svolta da una società all' uopo incaricata e, alla fine dei controlli, il bilancio viene reso pubblico".
Per le fondazioni invece l' unico obbligo di trasparenza consiste nella pubblicazione del bilancio.
"Vero, ma Eyu non si accontenta. Siamo forse l' unica fondazione che trasmette il rendiconto annuale alla Commissione per la trasparenza per i partiti politici come allegato al fascicolo di bilancio del Pd. Tutti i rapporti tra Pd e fondazione sono pubblici e verificabili. La fondazione, come da contratto sottoscritto, ha svolto tra le tante una prestazione retribuita e non ha in alcun modo riversato quell' importo al Pd; a dimostrazione di ciò è sufficiente guardare il rendiconto elettorale depositato presso la Corte dei conti".
Eppure, a normativa vigente, esiste un modo per non soggiacere ad alcun vincolo di trasparenza: non aderire alla normativa sul 2 per mille.
"Esatto. E lei sa chi l' ha fatto? Il M5s. A me pare inaccettabile che coloro che dispensano lezioni di moralità a destra e a manca si sottraggano a un attento scrutinio. Sono disposto a cessare ogni polemica se il vicepremier Luigi Di Maio s' impegnerà a scrivere una legge che sancisca princìpi di trasparenza validi per tutti i partiti e i soggetti a essi collegati, nessuno escluso".