antonello giacomelli

ECCO A COSA SERVE GIANNI LETTA - IL PD VUOLE ANTONELLO GIACOMELLI ALL'AGCOM PER FARE COSA GRADITA A BERLUSCONI - L’EX SOTTOSEGRETARIO CON DELEGA ALLE COMUNICAZIONI SIA NEL GOVERNO RENZI CHE IN QUELLO GENTILONI E PIACE MOLTO A FORZA ITALIA. AFFIDARGLI L'AUTORITÀ SAREBBE UN GESTO DI PACE NEI CONFRONTI DEL CAV MA I GRILLINI…

Claudio Antonelli per “la Verità”

 

FABRIZIO PALERMO

Mentre Matteo Renzi è impegnato a Firenze dove la Gdf si muove per spulciare la fondazione Open, a Roma, come volevasi dimostrare già si litiga per le nomine. Innanzitutto al Mef. Per confermare Luigi Carbone nel ruolo di capo di gabinetto (scelta che sembra già stata presa del neo ministro Roberto Gualtieri) e sulla conferma di Alessandro Decio nella qualità di ad di Sace Simest.

 

I giallorossi vorrebbero mettere in scena la seconda edizione del braccio di ferro con Fabrizio Palermo , ad di Cdp, che vorrebbe discontinuità per garantire con un nuovo ad un progetto di piena collaborazione tra le due società. Ma le frizioni vere si stanno addensando attorno ad Agcom, i cui vertici sono ormai scaduti e vanno prorogati esattamente come accaduto con l' altra authority, quella della privacy.

 

letta berlusconi

Il Pd, gli ex Margherita e in generale le forze per cui spesso si esprime Romano Prodi sanno bene che quella nomina sarà importante per i prossimi mesi di Mediaset. Mesi nei quali la televisione della famiglia Berlusconi sarà chiamata a scelte importanti per cercare di diventare un player europeo. Prima, però, dovrà una volta per tutte districarsi dall' attacco francese mosso da Vivendi, che ieri è tornata ad attaccare il gruppo di Silvio Berlusconi rivolgendosi addirittura alla Consob, ultimo atto di una dialettica di carte bollate che va avanti ormai da tre anni.

 

Non è però un caso che il finanziere bretone abbia rialzato la testa. Spera che senza la Lega il governo possa avere un atteggiamento filoparigino e possa pure mettere in discussione gli equilibri dell' etere. Il punto undici del programma di governo parla esplicitamente di nuova legge contro il conflitto di interessi e riforma del sistema televisiviso.

 

ANTONELLO GIACOMELLI

A Berlusconi più che mai può fare comodo un presidente Agcom che non gli sia nemico e magari operi nell' ambito della legge purché il punto undici del contratto resti sulla carta. A maggior ragione che nella diatriba economica è spuntato il fondo Peninsula (a sostegno del Biscione) e nell' agone politico si è assistito al blitz di Matteo Renzi con Italia viva. Sapere che Berlusconi possa sostenere il Pd dall' esterno e non legarsi troppo a Renzi per il Conte bis è una informazione fondamentale. E forse non è un caso che in questo momento il candidato per la futura presidenza dell' Agcom si chiami Antonello Giacomelli.

 

È stato sottosegretario con delega alle Comunicazioni sia nel governo Renzi che in quello Gentiloni e piace molto a Forza Italia. Affidargli l' autorità sarebbe un gesto di pace nei confronti di Berlusconi, sebbene possa aprire un dubbio politico. Quanto mai potrà essere super partes un presidente che per quattro anni si è occupato degli stessi temi ma per conto di un partito? È esattamente ciò che i 5 stelle stanno spiegando al Pd.

 

gianni letta e berlusconi

Peccato che dalle parti del Nazareno nessuna voglia seguire i consigli dei grillini, che per la poltrona di vertice dell' Agcom in queste ore vorrebbero sponsorizzare Vito Cozzoli. Il quale vede la propria poltrona al ministero dello Sviluppo economico un po' scricchiolante. Il partito di Nicola Zingaretti, a quanto risulta alla Verità, avrebbe messo il veto. Chi beneficerà? Giacomelli? Oppure un terzo candidato che magari potrà fare affidamento sulla Lega? L' operazione è delicata perché il voto in commissione parlamentare prevede la maggioranza a due terzi. E le trattative vanno avanti. C' è tempo fino al 31 dicembre, giorno della scadenza della proroga.

VITO COZZOLI

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