PE-NATI SOTTO UNA BUONA STELLA - IL “SISTEMA SESTO” COINVOLGEVA ANCHE I COLLABORATORI PIÙ STRETTI DI PENATI - LA SUA PRIMA SEGRETARIA CLAUDIA CUGOLA E IL SUO PORTAVOCE FRANCO MAGGI, HANNO VISTO I PROPRI STIPENDI AUMENTARE VERTIGINOSAMENTE GRAZIE A VARIE “CONSULENZE” - I DUE (GIÀ INDAGATI PER RICETTAZIONE) SI SONO INTASCATI, DAL 2001, CIRCA 2 MLN €...

Sandro De Riccardis per "la Repubblica"

Negli anni in cui sono stati l'ombra di Filippo Penati, da quando viene eletto sindaco di Sesto San Giovanni fino all'elezione a presidente della provincia di Milano e all'incarico di capo della segreteria politica di Pierluigi Bersani, il loro reddito si impenna. E - grazie a incarichi, assunzioni e consulenze - incassano quasi due milioni di euro dal 2001 al 2010. Claudia Cugola, ex maestra, prima segretaria, poi assistente sempre vicina a Penati, dichiara nel 2001 42mila euro di stipendi dal comune di Sesto.

Dall'anno successivo inizia a raggranellare incarichi da società pubbliche o legate alla politica - come la Serravalle - che fa schizzare il suo reddito fino agli 86mila euro del 2010, con un incasso in otto anni di 533mila euro. Franco Maggi, semplice funzionario del Pci prima di incontrare Penati e diventarne lo storico portavoce, parte da un livello addirittura inferiore a quello di Cugola - guadagna 41mila euro nel 2001 - e sfiora nove anni dopo i 175 mila euro, per un totale in nove anni di un milione 241mila.

I due fedelissimi di Penati, accusato dai pm di Monza Walter Mapelli e Franca Macchia di corruzione, concussione e finanziamento illecito, erano già finiti nell'inchiesta sul "sistema Sesto": indagati per ricettazione, sospettati di aver ricevuto centomila euro totali da Renato Sarno, l'architetto considerato dai pm il "collettore delle tangenti" di Penati. Ora il Nucleo di Polizia Tributaria ha ricostruito quasi due milioni andati ai due, tra il 2001 e il 2010, incassati da enti pubblici, consorzi, o società private che hanno ricevuto appalti dalla provincia.

Ci sono anche il Renato Sarno Group, la Serravalle, l'Unione province lombarde, Fare Metropoli. Fino al 2007, le fonti di guadagno di Gugola sono soprattutto due: il comune di Sesto e Cap Holding, società di gestione delle acque partecipata dalle province di Milano, Monza, Lodi, Pavia.

Un'assunzione che scatena le polemiche delle opposizioni già nel 2004, quando Cugola viene assunta dopo l'elezione di Penati a presidente. Incassa 28mila euro nel 2004, 57mila nel 2005, 59mila sia nel 2006 che nel 2007. Nel 2008 il suo compenso dal Cap crolla a seimila euro e compare la Serravalle che paga 66mila euro. La società dei Gavio diventerà la sua maggiore fonte d'incassi: 49mila nel 2009, solo 17mila nel 2010 (fino a giugno).

Gli investigatori registrano nuovi incarichi: Fare Metropoli stacca un assegno da 22mila euro, la Regione - dove nel frattempo Cugola è stata distaccata su indicazione di Penati - 42mila, la Girpa - studio di progettazione che riceve appalti da Pedemontana, controllata da Serravalle - 4mila.

Cap Holding finanzia con più generosità Maggi. Per un incarico da capo della comunicazione, incassa dai 54mila euro del 2003 ai 152mila del 2010. Il Core, Consorzio recupero energetico, di cui Sesto ha il 38%, finanzia per 20mila euro Maggi fino al 2004, quando Penati lascia il comune.

Dopo, altri soldi arrivano da Tecnologie e Territorio, che paga dal 2004 al 2010 46mila euro a Maggi. Amministratore delegato dell'azienda - che gestisce patrimoni immobiliari pubblici - è Giuseppe Maserati, sindaco Pds a Cusano Milanino negli anni ‘90, "penatiano", oggi alla guida del Pd locale. Immancabile il Renato Sarno Group che gratifica Maggi con 69mila euro tra il 2007 al 2009, e Girpa con 20mila fino al 2009. Anni in cui Penati è in provincia: Girpa ottiene appalti per la Pedemontana, Sarno milioni in consulenze da Serravalle.

 

Bersani e Penati di Benny per Libero Filippo Penati VIGNETTA VINCINO - BERSANI SERRAVALLEpenati bersani Filippo PenatiAutostrada Serravalle

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…