LA CINA È VICINA - PECHINO È PRONTA A INTERVENIRE IN ITALIA SE LA CRISI DOVESSE PEGGIORARE (HA RISERVE PER 3200 MLD $): COSÌ POTREBBE FARE DELL’ITALIA UNA COLONIA-BIS, DOPO AVER GIA’ RILEVATO GLI STATI UNITI - I TECNICI DI BRUXELLES VOGLIONO, ACCANTO AL FONDO SALVA-STATI, UN ORGANISMO APERTO AI CONTRIBUTI DEL G20 - MOLTI STORCONO IL NASO: PERCHÉ AFFIDARE LA SALVEZZA A UN ENTE SU CUI L’EUROZONA NON AVREBBE ALCUN CONTROLLO?…

Andrea Bonanni per "la Repubblica"

Alla fine sarà la Cina a salvare l´Europa (e l´Italia)? Di fronte alla prospettiva di dover intervenire a difesa dei 1900 miliardi di debito pubblico italiano, gli europei si rivolgono ai Paesi extra-Ue in cerca di aiuto.

Il direttore del Fondo, Klaus Regling, partirà venerdì per Pechino e subito dopo si recherà a Tokyo per sondare in quale misura e soprattutto a quali condizioni Cina e Giappone siano disposte a soccorrere l´euro. Il presidente francese Sarkozy ha già in programma una telefonata con il suo omologo cinese Hu Jintao.

Sondaggi sono in corso anche con gli altri Paesi del Brics (acronimo per Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa), ma per ora senza grande successo. L´idea a cui stanno lavorando i tecnici di Bruxelles è quella di creare, accanto all´EFSF, un secondo «veicolo finanziario» a cui il Fondo europeo contribuirebbe con i capitali ancora disponibili, ma che sarebbe aperto all´intervento anche dei fondi sovrani degli altri Paesi del G20.

Uno dei principali ostacoli da superare è però la collocazione del nuovo «superfondo». Per quanto disponibili a contribuire, i Paesi emergenti che hanno un forte surplus commerciale e quindi capitali da investire, non sembrano molto disponibili a fidarsi delle strutture messe in piedi dagli europei. La Russia, per esempio, ha già fatto sapere che potrebbe venire in aiuto dell´euro, ma solo nel quadro del Fondo monetario internazionale. Posizioni analoghe sono state espresse dal Brasile. Il FMI, però, per statuto può intervenire solo in auto di uno stato sovrano, e non potrebbe quindi gestire le operazioni di sostegno che l´EFSF si propone di fare.

Da Washington, dove ha sede il Fondo monetario internazionale presieduto dalla francese Christine Lagarde, è venuto un segnale di disponibilità a creare una «facility» ad hoc che gli europei potrebbero gestire con una certa autonomia insieme con gli altri co-finanziatori. Ma a Bruxelles sono in molti a storcere il naso di fronte all´idea di dover affidare la propria salvezza ad un organismo sul quale l´eurozona avrebbe solo un controllo marginale.

Senza contare che l´insistenza dei Brics sulla necessità di passare attraverso l´FMI si spiega con il desiderio dei Paesi emergenti di ridimensionare il peso decisionale degli europei nella struttura e di aumentare il proprio. Ogni decisione in materia sarà comunque rinviata al vertice del G20 in programma il 3 e 4 novembre a Cannes.

La Cina comunque non ha atteso l´appello degli europei per venire in aiuto dei paesi ue sotto attacco. Con riserve valutarie stimate a 3.200 miliardi di dollari, Pechino ha già acquistato titoli di debito dei Paesi europei per circa 500 miliardi, anche per diversificare rispetto alla sua mastodontica esposizione in dollari. Il Giappone, invece, fino ad ora si è mostrato più prudente. Tokyo ha però acquistato un quinto delle emissioni di titoli fatta finora dall´EFSF. E potrebbe continuare a sottoscrivere i bond del fondo europeo.

 

Hu JintaoKIM JONG IL E IL PREMIER CINESE WEN JABAOSilvio Berlusconi GIULIO TREMONTI CON BODYGUARD LAGARDE

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…