UN ALTRO EURO-CEFFONE AL GOVERNO: PER BRUXELLES LA CAUZIONE AI MIGRANTI NON S’HA DA FARE – LA COMMISSIONE EUROPEA BOCCIA LA “GARANZIA FINANZIARIA” DA 5 MILA EURO CHE IL GOVERNO ITALIANO VUOLE IMPORRE AI RICHIEDENTI ASILO PER EVITARE LA DETENZIONE – PER L'UE LA MISURA NON RISPETTA IL PRINCIPIO DELLA “PROPORZIONALITÀ” E NON È CORRETTO STABILIRE UN IMPORTO STANDARD, UGUALE PER TUTTI – SI SGRETOLA COSÌ LA VERSIONE DEL VIMINALE, SECONDO CUI IL DECRETO ERA STATO ADOTTATO PROPRIO PER RECEPIRE LE DISPOSIZIONI DELLA DIRETTIVA EUROPEA SULL’ACCOGLIENZA…
Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “la Stampa”
matteo piantedosi giorgia meloni
La garanzia finanziaria da 4.938 euro che i richiedenti asilo potranno versare per evitare la detenzione non è in linea con le indicazioni della direttiva europea sull'accoglienza. Lo ha fatto capire molto chiaramente ieri una portavoce della Commissione, spiegando che l'esecutivo guidato da Ursula von der Leyen è "in contatto con le autorità italiane per capirne di più".
La cauzione, infatti, non rispetta due princìpi fondamentali: quello della "proporzionalità" e quello legato al fatto che le decisioni devono essere prese "caso per caso". Non può dunque esserci un importo standard, uguale per tutti.
giorgia meloni ursula von der leyen matteo piantedosi a lampedusa
Nei giorni scorsi il Viminale ha fatto filtrare una tesi secondo la quale il decreto era stato adottato proprio per recepire le disposizioni della direttiva "accoglienza" dell'Unione europea (la numero 33 del 2013). Diversamente – questo l'argomento – il governo si sarebbe esposto al rischio di ricorsi. In realtà il testo della normativa europea non prevede alcun obbligo di cauzione, ma la inserisce soltanto tra le possibili soluzioni da adottare per offrire una alternativa alla detenzione.
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antonio tajani matteo salvini matteo piantedosi
La garanzia finanziaria è dunque una delle possibili opzioni che devono essere offerte: se lo Stato già prevede l'obbligo di firma o di dimora, non è necessario stabilire anche una cauzione. Ma il vero nodo riguarda altre due caratteristiche del provvedimento: l'entità della somma stabilita e il fatto stesso che ci sia un ammontare predefinito.
«Tutte queste decisioni vanno prese sulla base di una valutazione individuale» ha spiegato ieri Anitta Hipper, portavoce della Commissione per gli Affari Interni. Inoltre, «tutte queste misure alternative alla detenzione devono superare la verifica di proporzionalità».
È dunque possibile che Bruxelles chieda all'Italia di rimodulare il provvedimento in fase di attuazione, ma anche di modificarlo per eliminare il riferimento alla cifra della cauzione chiesta ai migranti che hanno presentato una domanda d'asilo e che provengono dai Paesi considerati sicuri.
MIGRANTI AL MOLO DI PORTO EMPEDOCLE
Giovedì il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi è atteso a Bruxelles per la riunione del Consiglio Ue Affari Interni. Ma l'incontro rischia di trasformarsi in un altro buco nell'acqua, visto che i negoziati sul regolamento per le situazioni di crisi – quello che si applicherebbe in questi giorni in seguito all'aumento degli sbarchi – sono ancora bloccati.
È l'ultimo regolamento del Patto migrazione e asilo sul quale i governi devono trovare una posizione comune (prima di avviare i negoziati con il Parlamento Ue), ma il testo è fermo dalla fine di luglio per via dei veti incrociati: da una parte Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca che si oppongono alla solidarietà obbligatoria anche nei casi di crisi, dall'altro la Germania e i Paesi Bassi che contestano l'estensione di queste norme ai casi di "strumentalizzazione" e le deroghe sul fronte della responsabilità che scatterebbero per andare incontro ai Paesi esposti ai flussi. […]
migranti arrivano a lampedusa 2MATTEO PIANTEDOSI MEME migranti al largo di lampedusamigranti arrivano a lampedusa 3