PEONES GIREVOLI - PER UN NICOLA ROSSI CHE MOLLA IL “PARTITO DEI CARINI”, C’È UNA IRENE PIVETTI CHE SI RICICLA ASSESSORE AL TURISMO DI UN PICCOLO COMUNE MOLISANO

1. LA PIVETTI ASSESSORE AL TURISMO
Da "Il Corriere della Sera"

Da presidente della Camera a responsabile del turismo del piccolo Comune di Pizzone. Il sindaco del municipio molisano, Letizia Di Iorio ha annunciato che affiderà lo Sviluppo turistico, economico e produttivo e all'internazionalizzazione a Irene Pivetti. Classe 1963, leghista della prima ora, nel 1994 diventa la più giovane presidente della Camera.

Pivetti riceverà ufficialmente l'incarico venerdì prossimo, 18 ottobre, dopo aver già formalmente accettato di entrare a far parte dell'amministrazione di un comune del Parco Nazionale Abruzzo Lazio Molise di 300 anime e a 700 metri sul mare.

«Non c'è nulla di politico - ha detto il sindaco Di Iorio -, apprezzo le doti umane di Irene Pivetti che ho conosciuto tramite una persona a lei vicina. Da qui la proposta che ha subito accettato. È una donna che si spende molto nel sociale ottenendo ottimi risultati. È una persona che farà il bene di Pizzone, contribuendo a far conoscere il nostro paese con ricadute positive. Ci aspettiamo grandi cose». Il presidente emerito della Camera non percepirà alcun compenso dal Comune.

2. «ITALIA FUTURA? HO FINITO E TORNO A FARE IL PROFESSORE»
Daria Gorodisky per "Il Corriere della Sera"

Nicola Rossi, che è stato senatore del Pd passando poi al Gruppo misto, ha appena lasciato la presidenza di Italia Futura. Dopo il deludente risultato di Scelta civica alle ultime elezioni, aveva preso la guida dell'associazione montezemoliana con l'idea di rilanciarla. Evidentemente poi qualcosa è andata storta... «Ma no - spiega l'economista -. Avevo avvertito che il mio incarico sarebbe stato a tempo. Sono soddisfatto, credo di aver raggiunto il mio obiettivo di fondo: contribuire alla ricostruzione di un'area moderata di modello europeo. Ora facciamo largo ai giovani...»

Crede nel ricambio generazionale?
«Non proprio. Ma pare che sia di moda».

È tentato da qualche altra formazione politica?
«No, sono già tornato alla mia attività universitaria. La mia preoccupazione è per le sorti del Paese. Per quanto riguarda i partiti, ho lavorato perché Italia Futura restasse al di fuori della politica quotidiana, in modo da poter mantenere libertà di pensiero e di critica. Ma anche perché la politica fa così tanta fatica: le Camere sono state rinnovate per ben oltre il 50%, l'età media è stata abbassata, eppure gli italiani non riescono a distinguerle dai vecchi parlamenti».

Non ritiene che l'Italia stia uscendo dal tunnel, come molti sostengono?
«La crisi non è congiunturale; la congiuntura è l'increspatura sul mare, ma è la corrente di fondo a essere molto pericolosa. Lo scenario italiano resta di tipo post-bellico: la disoccupazione è altissima, nel 2012 hanno chiuso 200 imprese ogni giorno e gli investimenti netti sono stati uguali a zero. Vedo che continueremo a crescere mezzo punto/un punto all'anno meno degli altri Paesi: che cosa succede proiettando questa cifra su 10 anni?».

Suggerimenti?
«Intanto, avere e dare consapevolezza di questa situazione. Pensare di cavarsela con gli interventi di questi giorni è poco, troppo poco. La priorità è attrarre investimenti esteri e, invece, si fa quello che l'investitore estero più detesta: si cambiano le regole del gioco a partita aperta, come è successo nel caso Alitalia. Meno male che il Paese ha ancora riserve straordinarie nelle piccole e medie imprese, sono loro che portano sulle spalle il fardello di un operatore pubblico totalmente inaffidabile. Le grandi imprese, invece, non hanno dato grandi prove».

Quali interventi vorrebbe per il lavoro?
«Si deve far capire che, contrariamente da quanto abbiamo sentito in questi anni da tanti cattivi maestri, qualunque lavoro è meglio di nessun lavoro. Poi, agire in base al principio che un euro nelle tasche di un italiano è meglio di euro in un qualunque ministero. E pensare ai migliori, invece che sempre ai più deboli, come seguita a dire la presidente della Camera...».

 

 

Nicola Rossi e Alberto Bombassei nicola rossi lapMontezemolo Peluso e Cancellieri IRENE PIVETTI IRENE PIVETTI

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