emmanuel macron mario draghi amundi

PER SALVARE L’EUROPA MACRON VUOLE MARIO DRAGHI ALLA GUIDA DELLA COMMISSIONE UE – IL RETROSCENA DI "REPUBBLICA": LA NOMINA DI MARIOPIO SAREBBE STATA GIÀ SOTTOPOSTA A SCHOLZ: URSULA VON DER LEYEN POTREBBE FINIRE ALLA NATO. L’INCOGNITA DELLA POSIZIONE DELL’ITALIA DI MELONI – LA SORA GIORGIA PUÒ DIRE DI NO A DRAGHI? PUÒ PROVOCARE UNA FRATTURA CON FRANCIA E GERMANIA? ANCHE PERCHÉ LO SCHEMA AVREBBE IL CONSENSO DELLA CASA BIANCA – COME DAGO DIXIT, IL RITORNO IN PUBBLICO DI MARIO DRAGHI (NELLA CHIESA DI SANT’IGNAZIO DI LOYOLA PER LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI ALDO CAZZULLO) HA SIMBOLEGGIATO UN ATTO DI DISSENSO ALLA DERIVA SOVRANISTA IN ATTO. E IL SUO PROGRAMMA PER L’EUROPA…

Claudio Tito per La Repubblica - Estratti

mario draghi emmanuel macron

 

Poco meno di cinque anni fa il “kingmaker” dell’Ue fu il presidente francese Emmanuel Macron. Tirò fuori dal cilindro il nome di Ursula von der Leyen per la presidenza della Commissione europea. Concordandola con l’allora Cancelliera tedesca Angela Merkel. Quella mossa fece uscire l’Unione dalla secche della paralisi, bloccata dal gioco dei veti incrociati.

 

A quattro anni e mezzo di distanza l’inquilino dell’Eliseo - secondo fonti diplomatiche a Bruxelles e a Parigi - vuole ritagliarsi lo stesso ruolo. Stendendo la sua tela di rapporti e diplomazie. Con al centro un nome a sorpresa: Mario Draghi. L’ex presidente del consiglio italiano è il “campione” su cui Macron vuole scommettere. Proprio per succedere a von der Leyen. Con lui il rapporto è stato sempre privilegiato. Basta ricordare il modo in cui spiegò perché è stato possibile il Trattato del Quirinale: «Perché era lui, perché ero io».

mario draghi abbraccia emmanuel macron

 

Forte di questa intesa personale, lo ha fatto sondare informalmente. Soprattutto ha cominciato a sottoporre l’ipotesi all’alleato di sempre, la Germania ora guidata da Olaf Scholz. 

 

(...)

La strada, però, non è certo in discesa. I dubbi riguardano in primo luogo Roma. Quale sarebbe la risposta del governo Meloni? È chiaro che non si può arrivare a indicare ed eleggere un italiano al vertice dell’esecutivo europeo senza l’avallo di Palazzo Chigi. La presidente del consiglio vorrebbe poter contare su un suo rappresentante nella prossima squadra di vertice. Il nome più gettonato è quello del ministro per le politiche comunitarie, Raffaele Fitto.

DRAGHI - ORBAN - MACRON - MITSOTAKIS - VON DER LEYEN

 

Ma Meloni può dire di no a Draghi? Può provocare una frattura così ampia con Francia e Germania, e con l’ex banchiere centrale? Anche perché lo schema avrebbe il consenso della Casa Bianca. Il presidente americano Biden, consapevole anche dei rischi globali connessi ad una eventuale rielezione di Trump, ha fatto sapere a Macron di essere disponibile a muoversi sull’Italia. Senza contare che a quel punto la leader di Fratelli d’Italia avrebbe la strada segnata per entrare di fatto nella maggioranza che gestisce l’Unione europea. Per Macron, invece, questa soluzione consentirebbe di depotenziare l’”esempio italiano” e rendere meno appetibile la corsa di Marine le Pen alle prossime presidenziali francesi del 2027.

 

Emmanuel Macron Mario Draghi

Ma cosa ne pensa il diretto interessato. Fino ad ora Draghi ha fatto sapere di non sentirsi assolutamente in corsa per questo ruolo. Anche se il recente incarico ricevuto a settembre scorso proprio da von der Leyen per preparare un rapporto sul futuro della competitività europea gli sta permettendo di visitare tutte le cancellerie europee e di mettere sul tavolo le sue idee relative al futuro dell’Unione.

 

Molti, poi, hanno seguito con curiosità gli ultimi interventi pubblici dopo un periodo di silenzio. «È un momento critico per l’Europa – ha detto solo dieci giorni fa - e speriamo che ci tengano insieme quei valori fondanti che ci hanno messo insieme». Presentando il libro di Aldo Cazzullo ha poi offerto una sorta di programma del federalismo europeo: «Ora è ancora più importante capire che non riusciamo ad affrontare le sfide sovranazionali europee da soli. Avere una difesa che tende a essere coordinata significa avere una politica estera che tende a essere coordinata. Occorre cominciare a pensare a un’integrazione politica europea, al parlamento europeo, che forse è il vero parlamento d’Europa. Occorre cominciare a pensare che siamo italiani e europei. Occorre reinventarsi un modo diverso di crescere. Occorre diventare Stato».

MEME SULLA SCONFITTA ELETTORALE DI MACRON

 

Questa candidatura imporrebbe di ridisegnare i rapporti tra le famiglie politiche europee. Draghi è un “tecnico”. Ppe, Pse e Liberali dovranno dividersi gli incarichi senza la Commissione. Ma a quel punto sarebbe un’altra partita. Di certo la strada che porta a giugno è lastricata di sorprese.

Articoli correlati

UN ATTO POLITICO. IL RITORNO IN PUBBLICO DI MARIO DRAGHI, SEDUTO COME UN PAPA DI FRONTE...

IOANNIS - DRAGHI - ZELENSKY - MACRON - SCHOLZmario draghi olaf scholz emmanuel macron 2 meloni draghiLA DRAGHETTA - MEME MELONI DRAGHIDRAGHI MELONIMACRON - DRAGHI - SCHOLZ A KIEV

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...