elly schlein dario franceschini romano prodi ricolfi berselli

PERCHE’ QUESTA SINISTRA NON VINCERA’ MAI: SUPERIORITÀ ETICA, COMPLESSO DEI MIGLIORI, DISTANZA SIDERALE DAL COMUNE SENTIRE, 20 ANNI DOPO I LIBRI DI RICOLFI (“PERCHE’ SIAMO ANTIPATICI”?) E BERSELLI (“VENERATI MAESTRI”) NON E’ CAMBIATO NULLA. I SINISTRATI SE LA CANTANO E SE LA SUONANO SULLE NOTE DELLO STESSO SPARTITO: PEDAGOGISMO, ARROGANZA, DOGMI GRANITICI. LA PERMANENTE CHIAMATA ALLE ARMI E ALLA VIGILANZA "DEMOCRATICA E ANTIFASCISTA", PER DISSIMULARE IL VUOTO PROGRAMMATICO – IL CASO VENTOTENE, LA SPARATA DI FRANCESCHINI SUL DARE AI BAMBINI IL COGNOME DELLA MADRE E LA FRASE TOMBALE DI ALFONSO BERARDINELLI: “LA SINISTRA È ANTIPATICA E INCOMPRENSIBILE, SUPPONENTE E MALATA DI POLITICA. NON DICE QUELLO CHE PENSA. E NON È QUELLO CHE DICE”

Antonello Piroso per la Verità – Estratti

 

ELLY SCHLEIN A PIAZZAPULITA

Un ventennio buttato via.

Sono trascorsi vent'anni da quando fu pubblicato Perchè siamo antipatici? - La sinistra e il complesso dei migliori, autore Luca Ricolfi.

Seguito l'anno dopo da Venerati maestri - Operetta immorale sugli intelligenti d'Italia di Edmondo Berselli, appena rieditato da Quodlibet.

Due "bibbie" per chi, da sinistra, ha messo sul banco degli imputati "l'essere di sinistra".

 

Gli atteggiamenti mentali, le pose culturali, i tic, i pregiudizi, i riflessi pavloviani, le ipocrisie, i riti e i miti dei sedicenti "unti (e bisunti) dal Signore".

I Tipi sinistri, come da titolo (2012) di una galleria di ritratti urticanti della "casta rossa" firmata da Giampaolo Pansa.

Luca Ricolfi

 

Dispensatori di sdegno "a schiovere": "La situazione è drammatica, la democrazia pericolante, lo SdS - Stronzetto di Sinistra - ha l'indignazione facile, scatarrosa, lavica" così il compianto Stefano Di Michele sul Foglio, 3 aprile 2011.

Abili nel coniare slogan da Tavole della Legge, tipo "le parole sono importanti", di più: "pietre" da maneggiare con cura.

Finchè fa comodo.

 

Altrimenti le "pietre" - con uno triplo salto mortale "con scappellamento a destra", avrebbe filosofeggiato il Raffaello Mascetti di Amici miei - sono sotterrate nel giardino del "contesto".

E "se si decontestualizza, si mente", ha pontificato Roberto Saviano su X, come già stigmatizzato su queste colonne da Adriano Scianca a proposito della vexata quaestio del Manifesto di Ventotene.

 

IL POST DELLA PAGINA DI ATREJU CONTRO ELLY SCHLEIN PER IL FLASH MOB A VENTOTENE

Salvo scoprire che l'intervento di Giorgia Meloni ricalcava quanto scritto nel 2014 da Ernesto Galli della Loggia (!) in Europa perduta?, libro-dialogo con Giuliano Amato (!!) per il Mulino (!!!), nota officina di elaborazioni non proprio di destra.

E qui si conferma l'attualità dell'analisi di Ricolfi, che si intrattiene sullo "schema secondario", categoria illustrata da Luciano Gallino nel 1978, presentando il suo Dizionario di Sociologia all'Università di Torino.

 

 

(...)

Paraculismo intellettuale, a volerlo nobilitare.

O conclamata sfacciataggine.

 

Mi torna in mente il caso di Laura Castelli, che ai tempi del primo governo di Giuseppe Conte, quello Lega-M5S, si ritrovò -Dio sa come- sottosegretario al ministero dell'Economia.

 

luca ricolfi cover 44

All'ex ministro Pier Carlo Padoan, che le esponeva le leggi di mercato su rendimenti dei titoli di Stato, spread e impatto sui mutui delle banche a famiglie e imprese, rispose secca e sfrontata: "Questo lo dice lei", e fine del confronto.

Superiorità etica. Complesso dei migliori. Distanza siderale dal comune sentire.

Con i mesi a discutere sulla proposta di legge di Alessandro Zan su identità di genere e omobitransfobia.

 

Con Elly Schlein che alla prima intervista (a Vogue, nota testata letta avidamente dalle masse) confida di avvalersi dei consigli di una consulente d'immagine.

Con l'immarcescibile Dario Franceschini, che davanti a tutte le beghe in atto in Italia e nel mondo, getta nell'agone del dibattito pubblico un tema epocale: la necessità e l'urgenza di dare ai figli il cognome della madre, come "risarcimento di un'ingiustizia secolare".

 

Un'evidente priorità degli italiani in questa fase, proprio.

LA GALASSIA DELLE CORRENTI DEL PD

A rendere antipatica la sinistra sono le sue quattro malattie, scrive Ricolfi, che "offendono il comune sentire delle persone, e veicolano lo stesso genere di messaggio".

Nell'ordine:

"1) tu non puoi capire (schema secondario);

2) tu non devi parlare come vuoi (politicamente corretto);

3) io sì che la so lunga (linguaggio codificato);

4) noi parliamo alla parte migliore del paese (supponenza morale).

Un messaggio di superba chiusura agli altri".

 

edmondo berselli cover

 

Corollario: "La sinistra è antropologicamente incapace di accettare la destra" ha rilevato nel 2002 Massimo Fini.

A meno che i "destri" non siano guadagnati alla causa.

Nel qual caso si trasfigurano in eroi della nuova resistenza.

Si tratti del "fascista" Indro Montanelli quando entra in rotta di collisione con il "nemico di classe" Silvio Berlusconi.

 

O di Francesca Pascale, ostracizzata quando si accompagnava al medesimo ma ora redenta perchè si è presa a borsettate con Daniela Santanchè.

Intendiamoci, concede Ricolfi: i primi tre virus possono infettare, con gradazioni diverse e a seconda delle stagioni politiche, anche la destra.

 

Ma "la credenza" di essere "il sale della terra" - l'autocertificazione del proprio, inarrivabile primato morale - è esclusiva della sinistra.

elly schlein foto lapresse.

Che salendo in cattedra, abusa del "linguaggio codificato" di cui sopra (ricorrendo, in mancanza di argomenti, al "benaltrismo", perchè "il problema è ben altro, signora mia"?) e si mette a gureggiare.

 

E qui torna utilissimo l'elenco dei gureggioni, dei paraguru, dei "venerati maestri" di Berselli, scomparso a 59 anni nel 2010, raffinato editorialista di Repubblica e Espresso, autore di best sellers, direttore della casa editrice e poi della rivista Il Mulino, abile nel mixare l'"alto" degli Adelphi con il "basso" della pop music.

giampaolo pansa cover

 

Incipit: "C'è qualcosa che non va. E il qualcosa che non va è il conformismo diffuso, l'ovvio dei popoli, il velluto di ipocrisia collettiva che sembra aver coperto con una specie di indiscusso canone artistico, intellettuale e spettacolare l'Italia contemporanea, in ragione del quale tutti sono d'accordo con tutti, e nessuno obietta mai niente". Una cappa asfissiante, il "regime ferreo degli infallibili, che inibisce qualsiasi critica".

 

E che impone di inchinarsi davanti ai suoi totem, si chiamino Pier Paolo Pasolini, Norberto Bobbio, Umberto Eco, "santini" di cui ripetere a karaoke qualche frase, magari riportata male (e capita peggio) dopo aver compulsato Wikipedia, "il luogo per eccellenza dove tutti sanno quello che sanno tutti" (Walter Siti, Contro l'impegno, 2021), stereotipi e luogocomunismo.

 

dario franceschini

Berselli, con eleganza intrisa di ironia, passa in rassegna gli "intoccabili", da Alessandro Baricco a Nanni Moretti, da Paolo Mieli a Massimo Cacciari, da Roberto Calasso a Dario Fo, inchiodandoli ai loro giri di valzer, supercazzole e "revisioni" che, se e quando ci sono, arrivano comunque sempre fuori tempo massimo.

 

Un cortocircuito per cui le forze cosiddette "progressiste" si rivelano sempre in ritardo sulla storia, arroccate spesso e volentieri nella difesa dell'esistente e nella conservazione dello status quo, rendite di posizione e privilegi annessi.

 

I vent'anni dall'uscita delle opere di Ricolfi e Berselli sono passati invano.

I sinistrati non sono diventati simpatici.

Anzi: sono meno empatici di prima.

ARMOCROMIA - MEME BY EMILIANO CARLI

 

Se la cantano e se la suonano sulle note dello stesso spartito: pedagogismo, arroganza, dogmi granitici.

 

La permanente chiamata alle armi e alla vigilanza "democratica e antifascista", per dissimulare il vuoto programmatico.

Anche in letteratura e nel giornalismo, da intendere come pratica militante.

Con il fine messianico di promuovere il Bene e il Giusto, guarire le persone e riparare il mondo.

 

Confermando chi scrive, e chi legge, nella convinzione di trovarsi dalla parte giusta.

Una deriva che nel suo pamphlet Siti fotografa facendo per esempio le pulci agli "impegnati" Saviano e Michela Murgia.

 

Opponendo il dubbio alle certezze ideologiche, perchè davanti all'ambivalenza e alla contraddittorietà del reale, nessuno può dire di avere la verità in tasca.

ROBERTO SAVIANO MICHELA MURGIA

"Tu verdad? No, la Verdad, y ven conmigo a buscarla. La tuya, guàrdatela" è il lascito del poeta spagnolo Antonio Machado: "La tua verità? No, la Verità, e vieni con me a cercarla. La tua, tienitela".

 

Versi da gemellare a quelli di William Butler Yeats, posti da Ricolfi alla fine del suo saggio: "I migliori mancano di ogni convinzione, mentre i peggiori traboccano di intense passioni".

 

"La sinistra si crede in eterno affascinante e invece non piace. È antipatica e incomprensibile, supponente e malata di politica. Non dice quello che pensa. E non è quello che dice", Alfonso Berardinelli, 2005.

romano prodiROMANO PRODI E LA TIRATA DI CAPELLI A LAVINIA OREFICI - MEME BY PEPPE BRILLOEDMONDO BERSELLI - VENERATI MAESTRI dario franceschini alla direzione del pd foto lapresse

amato galli della loggia

Amen.

Ultimi Dagoreport

ing banca popolare di sondrio carlo cimbri steven van rijswijk andrea orcel - carlo messina

DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO INVESTENDO IL MERCATO FINANZIARIO HANNO UN NUOVO PLAYER IN CAMPO: IL COLOSSO OLANDESE ING GROUP È A CACCIA DI BANCHE PER CRESCERE IN GERMANIA, ITALIA E SPAGNA - ED ECCO CHE SULLE SCRIVANIE DEI GRANDI STUDI LEGALI COMINCIANO A FARSI LARGO I DOSSIER SULLE EVENTUALI ‘’PREDE’’. E NEL MIRINO OLANDESE SAREBBE FINITA LA POP DI SONDRIO. SÌ, LA BANCA CHE È OGGETTO DEL DESIDERIO DI BPER DI UNIPOL, CHE HA LANCIATO UN MESE FA UN’OPS DA 4 MILIARDI SULL’ISTITUTO VALTELLINESE - GLI OLANDESI, STORICAMENTE NOTI PER LA LORO AGGRESSIVITÀ COMMERCIALE, APPROFITTERANNO DEI POTERI ECONOMICI DE’ NOANTRI, L’UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI? DIFATTI, IL 24 APRILE, CON IL RINNOVO DEI VERTICI DI GENERALI, LA BATTAGLIA SI TRASFORMERÀ IN GUERRA TOTALE CON L’OPA SU MEDIOBANCA DI MPS-MILLERI-CALTAGIRONE, COL SUPPORTO ATTIVO DEL GOVERNO - ALTRA INCOGNITA: COME REAGIRÀ, UNA VOLTA CONFERMATO CARLO MESSINA AL VERTICE DI BANCA INTESA, VEDENDO IL SUO ISTITUTO SORPASSATO NELLA CAPITALIZZAZIONE DAI PIANI DI CONQUISTA DI UNICREDIT GUIDATA DAL DIABOLICO ANDREA ORCEL? LA ‘’BANCA DI SISTEMA’’ IDEATA DA BAZOLI CORRERÀ IL RISCHIO DI METTERSI CONTRO I PIANI DI CALTA-MILLERI CHE STANNO TANTO A CUORE A PALAZZO CHIGI? AH, SAPERLO…

andrea orcel giuseppe castagna anima

DAGOREPORT LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER L’ACQUISIZIONE DI ANIMA NON HA SCALFITO LE INTENZIONI DEL NUMERO UNO DI BANCO BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, CHE HA DECISO DI "TIRARE DRITTO", MA COME? PAGANDO UN MILIARDO IN PIÙ PER L'OPERAZIONE E DANDO RAGIONE A ORCEL, CHE SI FREGA LE MANI. COSÌ UNICREDIT FA UN PASSO AVANTI CON LA SUA OPS SU BPM, CHE POTREBBE OTTENERE UN BELLO SCONTO – IL BOTTA E RISPOSTA TRA CASTAGNA E ORCEL: “ANIMA TASSELLO FONDAMENTALE DEL PIANO DEL GRUPPO, ANCHE SENZA SCONTO”; “LA BCE DICE CHE IL NOSTRO PREZZO È GIUSTO...”

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….

mario draghi ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI: IL DISCORSO DI MARIO DRAGHI A HONG KONG ERA UNA TIRATA D’ORECCHIE A BRUXELLES E ALLA DUCETTA DELLE "DUE STAFFE" - PER "MARIOPIO", SE TRUMP COSTRUISCE UN MURO TARIFFARIO INVALICABILE, È PREFERIBILE PER L'EUROPA TROVARE ALTRI SBOCCHI COMMERCIALI (CINA E INDIA), ANZICHE' TIRAR SU UN ALTRO MURO – SUL RIARMO TEDESCO, ANCHE GLI ALTRI PAESI DELL'UNIONE FAREBBERE BENE A SEGUIRE LA POLITICA DI AUMENTO DELLE SPESE DELLA DIFESA - IL CONSIGLIO A MELONI: SERVE MENO IDEOLOGIA E PIÙ REAL POLITIK  (CON INVITO A FAR DI NUOVO PARTE DELL'ASSE FRANCO-TEDESCO), ALTRIMENTI L’ITALIA RISCHIA DI FINIRE ISOLATA E GABBATA DA TRUMP CHE SE NE FOTTE DEI "PARASSITI" DEL VECCHIO CONTINENTE...