peter gomez

IL PRINCIPIO DI PETER - GOMEZ: “NON SONO DI SINISTRA, HO UNA FORMAZIONE LIBERALE - IL DISCORSO OLGETTINE NON DEVE VALERE SOLO PER BERLUSCONI: ABBIAMO MINISTRE BEN PIÙ SCEME DELLA PASCALE - RENZI, SE SI DIMETTE DOPO IL REFERENDUM, RISCHIA DI SPARIRE”

Pietro Senaldi per “Libero Quotidiano”

 

peter gomez con scimmia by b borromeopeter gomez con scimmia by b borromeo

Confessa Peter, avete fatto anche voi le veglie per Berlusconi come i deputati di Forza Italia nel giorno dell' operazione al cuore?

«No, perché come forse anche Forza Italia, ormai siamo orfani di Berlusconi da molto tempo. Le vicende di Silvio non sono più il nostro core business. Mantiene ancora potere e influenza ma l' immaginario collettivo l'ha archiviato».

 

Ci avete campato su per anni però, siete nati in opposizione a lui…

«Dalle Olgettine agli scontri coi giudici, alla gestione del potere fondata su una totale commistione tra interessi aziendali e nazionali, è stato una fonte giornalistica inesauribile».

filippo facci peter gomezfilippo facci peter gomez

 

Non vi siete accaniti troppo, pareva che tra il Fatto e il Cavaliere fosse una questione personale?

«Parlo per me, e dico di no. Ci sono stati due tipi di antiberlusconismo: quello politico, di chi lo attaccava solo perché voleva sostituirsi a lui, e il nostro».

 

Quello che lo spiava in camera da letto?

«Noi l'abbiamo attaccato molto sulle donne ma non per una questione moralistica, bensì perché certe pratiche erano incompatibili con il ruolo di presidente del Consiglio, perché ti rendono attaccabile e ricattabile e alla fine danneggiano il Paese. Quando andava ai vertici internazionali ormai era diventato lo zimbello».

peter gomezpeter gomez

 

Perché adesso difendete la Pascale, è una vostra fonte?

«No, perché il discorso Olgettine non deve valere solo per l' ex Cavaliere. Ha ragione Travaglio, di simil Olgettine ce ne sono anche in questo governo, abbiamo ministre ben più sceme della Pascale».

 

Avete attaccato Berlusconi anche sui processi, ed è stato quasi sempre assolto…

«Noi avevamo le notizie e le davamo, è il mestiere del giornalisti».

 

Vi hanno accusato di essere la gazzetta delle procure…

Peter Gomez Peter Gomez

«La cronaca giudiziaria è il nostro forte ma chi ci muove questa accusa forse non ricorda che siamo stati i primi a denunciare il cancro delle correnti del Consiglio superiore della magistratura e che abbiamo promosso una raccolta di firme contro i magistrati che si danno alla politica».

 

Battaglie marginali…

«Noi siamo un giornale anti-casta, anti-mafia e anti-corruzione, e questo ci porta inevitabilmente a occuparci molto di processi e procure».

 

Anti-casta? Allora è vero che siete un giornale grillino?

«Ai grillini non abbiamo mai fatto sconti, chiedete ai sindaci Pizzarotti e Nogarin o a Virginia Raggi. Ormai quasi non ci rivolgono la parola. È vero però che abbiamo molti valori in comune con l' elettorato grillino. Ma guarda che sono convinto che anche la maggior parte degli elettori berlusconiani sia anti-casta e sulla moralità la pensi come noi; solo chiudeva un occhio per amore».

Peter Gomez e Michel Martone Peter Gomez e Michel Martone

 

I grillini però non hanno classe dirigente…

«E chi l'ha detto? La Boschi e la Madia quando sono state nominate ministre avevano più credenziali di un Di Battista, un Di Maio o anche una Raggi? Non mi pare proprio».

 

Vi accusano di essere dei talebani della legalità…

«Il problema dell' Italia è l' illegalità diffusa e il malcostume politico. Finché i lavori pubblici continueranno a costare il 30 per cento in più che in Germania e ci saranno 800 medici in ospedali con 350 letti, questo Paese non potrà risollevarsi».

BERLUSCONI RENZIBERLUSCONI RENZI

 

Ma l'Italia è irriformabile, si sa…

«Invece lo è. Non ti accorgi che gli italiani non ne possono più? Hai visto il video di Orfini nei mercati romani? Gli urlavano in faccia "ladro", anche se non lo è. La misura è colma».

 

Ma se sono gli italiani i primi a non voler essere riformati: siamo un popolo autarchico…

«Servono buoni esempi. Tutti, a partire dai politici, devono essere il cambiamento che dicono di voler realizzare. Hanno fatto la legge per licenziare il dipendente fannullone che timbra il cartellino e se ne va. Benissimo, ma perché non sospendono dallo stipendio anche il consigliere regionale che firma per il collega assente e gli garantisce il gettone di presenza?».

Berlusconi in ospedale - Pascale si affaccia commossa alla finestra Berlusconi in ospedale - Pascale si affaccia commossa alla finestra

 

Incredibile, sei rimasto un idealista dopo trent' anni di giornalismo: come fai?

«Perché attaccarsi ai fondamentali della professione è l' unico modo per avere un futuro se si vuole continuare a farla».

 

E quali sono i fondamentali?

«Il giornalismo d' opinione ormai lo possono fare Feltri e Travaglio, al massimo un altro paio di pesi massimi. Tutti gli altri si illudono se credono che la gente sia interessata a quello che pensano: ci sono troppe opinioni gratis, su internet e in tv».

 

E allora?

GUIDI - MADIA - BOSCHIGUIDI - MADIA - BOSCHI

«Bisogna puntare sull'autorevolezza e sull'unicità, e l'autorevolezza te la dà solo l'imparzialità. Vinci se hai notizie che la gente non può trovare in rete o sugli altri giornali e se riesci a convincere il pubblico che, oltre a essere interessanti, sono notizie vere, quasi scientificamente».

 

E il giornalismo popolare?

«In Italia non ha mai funzionato. I siti lo fanno mettendo qualche tetta sulla colonna di destra».

indro montanelli lap01indro montanelli lap01

 

Che è la più cliccata… Allora sei snob come tutti quelli di sinistra?

«Non sono di sinistra, lo sai benissimo. Ho una formazione liberale. Ma soprattutto non sono un politico, sono un giornalista».

 

Sei sempre in tv: perché non ti danno un programma?

«Perché non è il mio lavoro, e poi non è che ci ambisca».

 

E quali sono le tue ambizioni?

«Fare del Fattoquotidiano.it il primo sito italiano. E insegnare questa professione ai giovani, com'è stata insegnata a me da Montanelli per tutto, Donelli per la costruzione dei pezzi, Mucchetti per il rigore, e Leo Sisti per le inchieste».

DEL DEBBIODEL DEBBIO

 

Cosa ti manca per diventare il numero uno del web?

«Che l' editore investa 10 milioni di euro sul mio sito. Ho 16 giornalisti, 600 blogger e due esperti di social ma non è abbastanza».

 

Che ti ha detto Montanelli?

«Che quando scrivi un attacco è meglio se sembri imparziale».

 

Chissà se l'ha detto anche a Travaglio, altro suo nobile allievo.

«Immagino di sì. Ma davvero non glielo ho mai chiesto».

 

Perché i talkshow sono in crisi?

«Perché sono troppi, si inizia alle 7 del mattino e si va oltre mezzanotte. Il pubblico a cui interessano è numericamente limitato e alla fine tutti si dividono il poco che c'è».

RENZI BOSCHIRENZI BOSCHI

 

Funziona solo Quinta Colonna di Del Debbio, il più popolare…

«Sì funziona, ma nel senso che fa il 2% di share in più degli altri. Del Debbio, persona molto colta, riesce ad arrivare allo stomaco del suo pubblico, mischiando populismo, pauperismo e sentimenti anti-casta. E ci marcia».

 

Si respira aria di regime in Rai?

«Si respira aria pesante. Tutti i governi hanno messo le mani sulla Rai ma solo Renzi prima di farlo ha detto di volerne fare una sorta di Bbc. Sarà deformazione professionale, ma la ritengo una delle balle più antipatiche».

boschi 1boschi 1

 

Il premier è in crisi?

«La popolarità è calata. Ha promesso troppo rispetto a quello che ha ottenuto. E anche se ama twitter, la sua comunicazione tiene poco conto di Internet».

 

In che senso?

«Montanelli diceva che i giornali il giorno dopo sono buoni solo per incartare il pesce, ma non è più così. Scrivi una cosa, e resta per sempre su google. Figurati una promessa del premier: ci resti inchiodato per sempre».

 

Ma rischia di cadere?

«Se a ottobre perde il referendum ha detto che si dimetterà. Ma se lo fa rischia di scomparire. Lui governa con i bersaniani, i dalemiani, Verdini: sono tutti parlamentari in affitto, se snasano che non è più l' uomo vincente lo mollano, quelli di cui si può fidare non sono più di una trentina».

 

RENZI BOSCHIRENZI BOSCHI

A ottobre vince, ha lo slogan forte: mandiamo a casa i senatori…

«Ma non è vero. E poi ha fatto l' errore di trasformare il voto in un plebiscito sulla sua persona, anche il guru di Obama gli ha detto che è stata una cavolata».

 

Come nemico è più difficile di Berlusconi…

«Ma io non considero Renzi un nemico, come non pensavo che lo fosse Berlusconi. Ne parlo molto e gli faccio le pulci perché è al governo».

 

Differenze tra i due?

«Berlusconi è stato molto amato, Renzi è stato molto stimato».

 

Perché parli al passato?

«Perché sono finiti entrambi questi sentimenti. L' elettorato berlusconiano si è ridotto di molto e i berlusconiani ormai sono in altri partiti».

MARA CARFAGNA STEFANIA PRESTIGIACOMO MARA CARFAGNA STEFANIA PRESTIGIACOMO

 

Le berlusconiane no: Prestigiacomo, Carfagna, Gelmini, Bergamini.

«Non ci avevo pensato. Forse perché in fondo gli hanno voluto davvero bene. Oppure perché non se le raccoglierebbe nessuno».

 

La Boldrini ti darebbe del sessista per questa frase…

mara carfagna   stefania prestigiacomo selfiemara carfagna stefania prestigiacomo selfie

«Rivendico il diritto di dire quello che penso su una donna di potere esattamente come faccio con gli uomini. La libertà di parola nasce con la rivoluzione per poter parlare male di chi sta al potere. Per parlarne bene intanto c' erano già i cortigiani».

 

Il centrodestra si dividerà?

«Sarebbero dei pazzi, alle Politiche se restano uniti vanno loro al ballottaggio non Grillo».

 

Ma chi sarà il leader?

«Parisi o uno come lui per il 2017 o 2018. Poi faranno le primarie».

 

Salvini può vincere?

«Ha il problema del sud. E di internet: se si candidasse premier ci riproporrebbero il video in cui canta: "senti che puzza, scappano anche i cani, stanno arrivando i napoletani"».

MATTEO SALVINI GIORGIA MELONIMATTEO SALVINI GIORGIA MELONI

 

Pare vada forte Toti: è un genio?

«È l' ultimo arrivato, che in questi tempi di rigetto della politica è la qualità migliore».

 

Gli italiani non lo stimeranno più ma hanno l' horror vacui, temono che se cade Renzi sarà il caos…

«Uno dei ritornelli renziani è che prima di lui l' Italia cambiava governo ogni anno. Bene, ed è sempre andata avanti, quindi andrebbe avanti anche senza Renzi. Ormai si governa con la minaccia del peggio».

 

Un po' l' Unione Europea?

maria stella gelmini e giovanni totimaria stella gelmini e giovanni toti

«Certo. C' è chi evoca un dimezzamento delle borse in caso di Brexit, chi addirittura un rischio guerra, il ministro tedesco che minaccia di farla pagare cara a Londra. Quando non sanno cosa dire per convincerci ci provano con la paura».

 

E poi si stupiscono che un pazzo uccida una parlamentare: ti ricorda la strategia della tensione?

«Fino a prova contraria penso che sia solo un pazzo».

 

giovanni toti matteo renzigiovanni toti matteo renzi

Cosa sta succedendo in Europa?

«Che i Paesi mediterranei, non avendo più la moneta da svalutare, svalutano il costo del lavoro. Si diventa poveri per restare competitivi».

 

 

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