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“MI AUGURO CHE IL GOVERNO CAMBI IL DDL CAPITALI” – L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, STRONCA IL DISEGNO DI LEGGE PENSATO DA FAZZOLARI PER ACCONTENTARE CALTAGIRONE: “NON PORTEREBBE NESSUN VANTAGGIO O BENEFICIO AL PAESE, MA ANZI POTREBBE CREARE MOLTI PROBLEMI. UN PICCOLO AZIONISTA DI MINORANZA CON UNA QUOTA INFIMA - SOTTOLINEA - POTREBBE ARRIVARE AD AVERE IL 20% DEI CONSIGLIERI…” - IL SOTTOSEGRETARIO LEGHISTA, FEDERICO FRENI: "SIAMO APERTI ALLE ISTANZE DEL MERCATO" (OLÉ, SI APRE UN ALTRO FRONTE...)

philippe donnet

DONNET, 'MI AUGURO CHE IL GOVERNO CAMBI DDL CAPITALI

(ANSA) - L'amministratore delegato di Generali Philippe Donnet si augura che "il governo possa utilizzare la delega per riscrivere in modo giusto l'articolo 12 del Ddl Capitali'". Lo ha affermato nel corso della celebrazione di Affari&Finanza di Repubblica spiegando che l'articolo del decreto così come è scritto "non poterebbe nessun vantaggio o beneficio al paese, ma anzi potrebbe creare molti problemi". "Un piccolo azionista di minoranza con una quota infima - sottolinea - potrebbe arrivare ad avere il 20% dei consiglieri".

 

FEZ-ZOLARI - MEME BY DAGOSPIA

Secondo l'amministratore delegato di Generali Philippe Donnet l'articolo 12 del Ddl capitali, "dà un eccessivo peso alle minoranze e rende impossibile la best practice internazionale che prevede la presentazione di una della lista per il rinnovo del consiglio da parte del Cda uscente".

 

Inoltre "il potere dato alle minoranze apre le porte agli attivisti e questo è pericoloso per aziende italiane", perché questi ultimi "potrebbero avere un potere smisurato contrario alla stramaggioranza del capitale".

 

Donnet spiega poi come "l'biettivo inziale del Ddl capitali era di spingere le piccole e le medie aziende e in particolare quelle familiari a quotarsi in Italia invece che fuori". "Il problema però - prosegue - è che durante la discussione parlamentare sono emerse delle norme che potrebbero avere un effetto contrario".

 

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE PHILIPPE DONNET

"L'articolo 12 - sottolinea - secondo me e non solo potrebbe creare tanti problemi perché non si capisce il suo obiettivo e non si vede il beneficio atteso". "Invece - incalza - si vedono i rischi e i problemi ad esso connessi".

 

“Mi auguro - afferma - che il governo possa utilizzare la delega per riscriverlo in modo giusto, perché non porterebbe nessun vantaggio o beneficio al paese, ma anzi potrebbe creare molti problemi". "Non è banale - conclude - che diversi organismi internazionali si siano espressi contro questo articolo 12 in moto molto negativo e che anche noi, che siamo un operatore nazionale importante, abbiamo espresso tante perplessità".

 

 

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE

DONNET, 'RAGGIUNGEREMO OBIETTIVI, PIANO FUTURO AMBIZIOSO'

(ANSA) - Abbiamo "creato tanto valore per nostri soci ma c'è ancora upside perché il management è focalizzato su raggiungere risultati piano e sulla preparazione del piano futuro che sarà molto ambizioso e di creare tanto valore per soci e anche per tutti stakeholders e sappiamo che nonostante un altro contesto sfidante saremo in grado di raggiungere obiettivi": Così il ceo d Generali Philippe Donnet intervenendo ad un evento sui 40 anni di Affari & Finanza. "C'è ancora molto upside sul titolo. Sono soddisfatto dell'andamento degli ultimi 10 anni", aggiunge Donnet rilevando che il "titolo ha un buon futuro".

 

DONNET, 'NUOVO PIANO AUMENTO CEDOLA, BUYBACK SU BASE ANNUA'

(ANSA) - "Nel piano 2019-2021 abbiamo distribuito 4,5 miliardi di dividendi e nel piano attuale" che termina a fine 2024 "confermiamo che distribuiremo tra 5,2 e 5,6 miliardi. Inoltre nel prossimo piano potremo aumentare la cedola e valutare il buyback su base annuale".

 

PHILIPPE DONNET

Così il ceo di Generali, Philippe Donnet ad un evento sui 40 anni di Affari&Finanza. "Abbiamo raggiunto un'ottima generazione operativa di cassa, abbiamo posizione patrimoniale molto forte e la leva finanziaria più bassa del settore. Siamo in una buona posizione per una gestione piu efficace della riallocazione del capitale attraverso le cedole che sono in crescita", spiega.

 

DONNET (GENERALI), 'AD APRILE CHIUDIAMO SU CONNING'

(ANSA) - "Ad aprile quando avremo completato il closing di Conning avremo 160 miliardi di asset arrivando ad 800 miliardi in più". Così il ceo di Generali, Philippe Donnet intervenendo ad un evento sui 40 anni di Affari & Finanza. In tema di sostenibilità Donnet sostiene che "tutto il sistema finanziario deve essere sostenibile.

 

GIOVANBATTISTA FAZZOLARI A CINQUE MINUTI

Deve essere una leva importante per stimolare l'economia reale a trasformarsi in sistemi di business sempre più inclusivi e green. Il ceo delle Generali ricorda che "ci siamo già impegnati anni fa in questo senso, la sostenibilità è al centro della nostra strategia. Abbiamo integrato i criteri Esg nelle nostre attività di investimento".

 

DONNET, RILANCIA LA COPERTURA OBBLIGATORIA SULLE CALAMITÀ

(ANSA) - La copertura assicurativa obbligatoria contro le catastrofi naturali è "l'unico modo per garantire un sistema sostenibile". Lo afferma l'amministratore delegato di Generali Philippe Donnet nel corso della celebrazione dei 40 anni di Affari&Finanza di Repubblica in corso all'Università Bocconi di Milano.

 

"Il cambiamento climatico - sottolinea - aumenta la frequenza e l'intensità degli eventi catastrofali e questo sarà un problema per le assicurazioni ma lo sarà di più per i cittadini, le famiglie e le aziende". "Oggi - prosegue il manager del Leone - c'è un 'protection gap' (divario di protezione assicurativa, ndr) importante in Italia, do ve il 75% della popolazione è proprietario di casa ma solo il 5% è assicurato.

philippe donnet

 

"Da quando sono arrivato in Generali 10 anni fa - conclude - ho subito cominciato a spingere tra partenariato pubblico e privato suggerendo l'obbligatorietà della copertura assicurativa contro gli eventi catastrofali, perché è l'unico modo per garantire un sistema sostenibile".

 

FRENI, 'SU DDL CAPITALI GOVERNO APERTO A ISTANZE MERCATO'

(ANSA) - "Ho ascoltato le parole di Donnet e il Governo è sempre stato aperto alle istanze del mercato. Il mercato è l'interlocutore essenziale. Le istanze del mercato sono, sono state e saranno sempre oggetto di massima considerazione".

 

Così il sottosegretario all'economia Federico Freni sulla richiesta del ceo di Generali di rivedere l'articolo 12 del Ddl Capitali. Quanto alla delega che consente una modifica, Freni sottolinea che "è molto ampia. E' un indirizzo politico. La delega potrebbe consentirla. Vediamo, c'è tempo. Perché tuta questa fretta? L'articolo 12 non entra in vigore fino al primo gennaio 2025".

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