L’ITALIA RECLAMA LE QUOTE DALL’EUROPA, MA NON RIESCE A FAR FUNZIONARE LE SUE QUOTE TRA LE REGIONI – 5MILA MIGRANTI IN PARTENZA CON I PULLMAN DAL SUD ITALIA VERSO IL NORD, MARONI PERMETTENDO

Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera

 

angelino alfanoangelino alfano

Lo scontro è durissimo, la scelta già fatta. Le quote di distribuzione dei migranti dovranno essere rispettate senza alcuna eccezione. E dunque la riunione convocata per questa mattina al Viminale servirà a mettere a punto il piano operativo delineato in queste ultime ore. Ci si muove su due fronti: il trasferimento dei profughi in quelle Regioni che non hanno raggiunto la massima capienza e — se dovessero mancare altri posti — la requisizione degli edifici pubblici, caserme comprese, dove ospitare gli stranieri.

 

Ormai siamo su cifre record, con 52.671 approdati e oltre 80 mila da assistere. Per questo il ministro Angelino Alfano risponde chiaro all’attacco del governatore della Lombardia Roberto Maroni: «Vorrei tranquillizzarlo, farò ciò che fece lui al mio posto e chiederò ai sindaci ciò che ha chiesto lui il 30 marzo del 2011 in piena emergenza immigrazione. Lui ha oggi gli stessi poteri e gli stessi doveri che avevano i presidenti delle Regioni quando parlavano con l’allora ministro dell’Interno Roberto Maroni». 

angelino alfanoangelino alfano


Regole e clandestini
Il riferimento è all’accordo siglato da Maroni con gli enti locali «per affrontare l’emergenza profughi attraverso uno sforzo comune affinché fino a 50 mila profughi siano equamente distribuiti nel territorio nazionale, in ciascuna Regione escluso l’Abruzzo (che aveva subito il terremoto, ndr )». Non solo. L’intesa prevedeva che l’impegno del governo per «assicurare un criterio di equa e sostenibile attribuzione degli immigrati che risultassero clandestini, sentiti gli enti territoriali interessati».

 

I testi dei due patti siglati da Maroni, resi noti ieri dal Viminale, dimostrano dunque come l’unico modo per affrontare i momenti di massima criticità sia quello di una collaborazione piena in modo da evitare che alcune Regioni vadano in sofferenza, proprio come sta accadendo negli ultimi mesi in Sicilia, in Puglia, in Calabria e in parte in Campania e nel Lazio. E invece, secondo gli ultimi conti, in Lombardia sono stati negati almeno 2 mila posti, altri 1.500 in Veneto. 

proteste contro il cara di mineoproteste contro il cara di mineo


I trasferimenti
Proprio per cercare di riequilibrare la situazione già domani potrebbe cominciare il trasferimento in pullman delle persone appena arrivate e sistemate nei centri del Sud Italia. Si tratta complessivamente di oltre 5 mila migranti salvati nelle ultime 48 ore da numerose navi italiane e straniere e portati tutti nel nostro Paese. Una sorta di accompagnamento coatto e poi toccherà ai prefetti fare la distribuzione sul territorio di propria competenza.

 

Del resto la circolare partita dal Viminale la scorsa settimana chiedeva la messa a disposizione di 7.500 posti ed evidenziava in maniera esplicita l’obbligo per le Regioni del Nord di rispettare le quote previste. Dunque si procederà già nelle prossime ore. Al termine della riunione con il ministro, che oggi incontrerà anche il commissario per l’immigrazione dell’Unione Europea Dimitris Avramopoulos, toccherà al prefetto Mario Morcone mettere a punto i dettagli operativi. Dopo lo «sfollamento» delle strutture del Sud si esaminerà l’elenco degli edifici pubblici per decidere l’eventuale requisizione. 
 

IL CENTRO FORMAZIONE PER GLI IMMIGRATI A TRAPANIIL CENTRO FORMAZIONE PER GLI IMMIGRATI A TRAPANI

I campi profughi
L’attenzione rimane puntata sugli edifici e sulle caserme del Nord, anche tenendo conto che l’intesa con Comuni e Regioni prevedeva l’individuazione delle aree entro la fine del mese dove poter allestire i campi in vista di un’estate che certamente sarà segnata da migliaia di sbarchi.

 

Veri e propri centri di raccolta dove ospitare fino a 400 persone che dovranno essere — come le altre strutture — equamente distribuiti in tutta Italia. Nella lista ci sono pure alcune caserme, anche se finora si è preferito evitare questo tipo di sistemazione. «Mi confronterò con i rappresentanti degli enti locali, Piero Fassino e Sergio Chiamparino, e certamente troveremo una soluzione», dichiara sicuro Alfano. 
 

IL CENTRO IMMIGRATI DI MINEO IN SICILIAIL CENTRO IMMIGRATI DI MINEO IN SICILIAimmigrati barconi 1immigrati barconi 1IL CENTRO  IMMIGRATI DI MINEO IN SICILIAIL CENTRO IMMIGRATI DI MINEO IN SICILIA

 

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…