“PIJAMOSE ROMA” (MEGLIO ISIS CHE MARINO!) - NO, NON È LA BANDA DELLA MAGLIANA, MA IL TERRORISTA IRACHENO AL BAGHDADI, CHE SI TRAVESTE DA CALIFFO E PROMETTE DI ESPUGNARE L’EUROPA

Giordano Stabile per “La Stampa

 

abu bakr al baghdadiabu bakr al baghdadi

Vuole arrivare dove nessun condottiero arabo è mai arrivato. Il sogno del nuovo califfo Abu Bakr al Baghdadi al Qureshi include adesso anche Roma, assediata dai saraceni nell’843 dopo Cristo, ma mai espugnata. «Conquisterete Roma e sarete padroni del mondo», dice ai suoi seguaci il leader dello Stato islamico dell’Iraq e della Siria (Isis), trasformato pochi giorni fa in Stato islamico e basta. Perché Siria e Iraq non bastano più. Ora vuole tutti i territori che nei secoli sono stati sotto il dominio dei musulmani. E come ciliegina la capitale della cristianità.

 

Molta retorica per attirare nuovi adepti. E un bel po’ «di delirio», come sottolinea l’orientalista Olivier Roy. Ma anche astuzia, una consuetudine con la simbologia religiosa da ex predicatore salafita, un profilo sfuggente da leader che vuole durare nel tempo e non esporsi al primo drone americano in volo sul suo califfato appena sorto. Perché Al Baghdadi è «prudente e invisibile come il Mullah Omar, ambizioso, megalomane ancor più di Osama bin Laden».

 

Nell’audio lanciato sul Web martedì c’è la sintesi di tutto. L’evanescenza dello «jihadista invisibile» che concede solo la sua voce. Mai un’immagine. Mai una foto. E poi la chiamata alle armi di tutti i musulmani, condita dei «dettagli dottrinali per rivendicarne l’autorevolezza».

iraq    anche bambini tra i terroristi dell isisiraq anche bambini tra i terroristi dell isis

 

A cominciare dal nome. Al Baghdadi ha aggiunto il titolo di Abu Bakr, «primo califfo della storia, successore di Maometto», subito dopo aver assunto la guida degli islamisti iracheni nel 2010. Ora, da qualche settimana gli adepti sul Web lo chiamano anche Al Qureshi, nome della tribù del Profeta. Non è un caso, spiega Roy: «Nel 1924, quando Atatürk abolì il califfato per costruire la Turchia laica all’occidentale, i pensatori islamici si riunirono in Arabia per decidere i criteri di una rifondazione, e i requisiti per il futuro califfo. E uno dei principali era far parte dei Qureshi. Al Baghdadi ha scoperto qualche linea di successione che prima non conosceva…».

 

Un dettaglio non folkloristico in un mondo dove potere temporale e religioso si mescolano «in modo esplosivo». Il califfo, «il successore» alla lettera, ha fuso le due componenti solo nei secoli d’oro dei primi califfati arabi. Poi scià persiani e sultani turchi, che avevano ereditato l’egemonia sul mondo musulmano, si sono limitati ad aggiungere il titolo califfo, onorifico, a quello terreno di «imperatori». Nel Novecento, continua Roy, ci sono stati «molti tentativi velleitari di riportalo in vita» compreso quello dei Fratelli musulmani, nati nel 1928.

 

iraq   l'avanzata dei jihadistiiraq l'avanzata dei jihadisti

Ma nessuno finora si era autoproclamato califfo con un esercito di guerriglieri alle sue dipendenze. «Nemmeno Bin Laden ha mai osato. E nemmeno i taleban, che a differenza di Al Qaeda, disponevano di un territorio. L’Afghanistan talebano era un emirato, un principato, non un impero che dovrebbe abbracciare tutti i musulmani e, se tutta l’umanità si convertisse, il mondo intero».

 

Questo spiega la boutade su Roma. Ma non fin dove vuole arrivare Al Baghdadi. «Finora è stato fortunato e questo può avergli dato alla testa - azzarda Roy -. Ha riempito due vuoti, in Siria e Iraq, causati da regimi sciiti, quelli di Assad e di Al Maliki, odiati dalle popolazioni sunnite che sono passate con le sue milizie di mercenari pur di liberarsene».

 

Ma ora? Ha attirato quasi tutti i gruppi islamisti, compreso, ieri, il temibile Aqmi nordafricano, ma «è circondato da potenze ostili come Turchia, Iran, Egitto. Anche attaccare la Giordania sarebbe follia. Dovrebbe attraversare 300 km di deserto. Sarebbe incenerito dall’aviazione. Magari quella Usa o israeliana».

 

Ultimi Dagoreport

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…

ignazio la russa giorgia meloni daniela santanche lucio malan

DAGOREPORT - DANIELA SANTANCHÈ A FINE CORSA? IL CAPOGRUPPO DI FDI IN SENATO, LUCIO MALAN, È A PALAZZO CHIGI E POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO MINISTRO DEL TURISMO, AL POSTO DELLA “PITONESSA” – IERI L’INCONTRO TRA IGNAZIO LA RUSSA E GIORGIA MELONI: LA DUCETTA POTREBBE AVER CHIESTO AL PRESIDENTE DEL SENATO, IN QUANTO AVVOCATO DELL’IMPRENDITRICE, RASSICURAZIONI SULLA SENTENZA DI PRIMO GRADO. LA RISPOSTA? CARA GIORGIA, NON TI POSSO GARANTIRE NIENTE. COME SAI, LA LEGGE PER I NEMICI SI APPLICA, E PER GLI AMICI SI INTERPRETA. MORALE DELLA FAVA: LA “SANTA” HA UN PIEDE E MEZZO FUORI DAL MINISTERO - LA SMENTITA DI PALAZZO CHIGI