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ROLEX DI STATO - IL MINISTERO DELLA PINOTTI SMENTISCE LA DAGO-NOTIZIA, MA LA NOTA CI TIENE A PRECISARE CHE SI SEGUE IL PROTOCOLLO DELLA LEGGE (NESSUN REGALO OLTRE I 150 EURO) ''OVE NE RICORRANO LE CONDIZIONI''. CHISSÀ SE LE CONDIZIONI SIANO 'RICORSE' O MENO - E COME MAI PERÒ L'ENCOMIO AI 4 MEMBRI DELLA SCORTA?

1. IL GIALLO DEI ROLEX ALLA PINOTTI CHE IMBARAZZA IL GOVERNO

Anna Maria Greco per “il Giornale

 

PINOTTI ALFANOPINOTTI ALFANO

Di nuovo Rolex che fanno diventare rosso il governo? Di nuovo imbarazzo su doni preziosi di cui si perde traccia? Non bastavano gli orologi regalati alla delegazione di Palazzo Chigi in visita a Ryad, né quello donato da imprenditori inquisiti al figlio di Maurizio Lupi, che provocò le sue dimissioni da ministro dei Trasporti, ora spuntano i doni preziosi alla titolare della Difesa, Roberta Pinotti

 

La bomba la fa scoppiare Dagospia, scrivendo che avrebbe «benedetto» la più grossa commessa di Finmeccanica nella storia, un accordo con il Kuwait da 8 miliardi, e dopo la firma avrebbe ricevuto due «importanti» gioielli in regalo, ufficialmente per le figlie, oltre a un orologio Rolex in oro bianco, tempestato di brillantini per lei. Costosi ringraziamenti da parte dell'emirato arabo per i suo ruolo nella vendita di 28 caccia Eurofighter.

 

Passano le ore e dal ministero tutto tace, mentre la notizia circola sui mass media, nei palazzi del governo l'imbarazzo cresce e lo scandalo pure.

 

PINOTTI PINOTTI

Solo nel tardo pomeriggio la Difesa dirama una nota di smentita sulle «presunte indiscrezioni» apparse su Dagospia. Dice che sarebbero «da considerare prive di qualsiasi fondamento le notizie apparse oggi su un sito web e riprese incautamente da altri». Il ministro Pinotti, continua il comunicato, «ha sempre seguito le prescrizioni contenute nel Dpcm del 20.12.2007 riguardo i cosiddetti doni di rappresentanza». Cioè: «ove ne ricorrono le condizioni detti doni vengono quindi presi in consegna e custoditi dall'amministrazione Difesa».

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Al di là del linguaggio burocratico, quelli che la fonte araba di Dagospia definiva «importanti» gioielli non sarebbero dunque finiti nelle mani della Pinotti né delle sue figlie.

 

Quello citato dal ministero è il decreto del presidente del Consiglio firmato dall'allora premier Romano Prodi, proprio per disciplinare la questione dei preziosi doni che costituiscono una consuetudine soprattutto dei paesi arabi. Lo fece, infatti, dopo aver ricevuto dagli Emirati Arabi, in una visita ad Abu Dhabi, un ingombrante fucile tutto d'oro.

 

Il decreto del Professore stabilì allora che il valore dei doni di rappresentanza che ogni membro dell'esecutivo può portare a casa è 300 euro al massimo. E che questa regola vale anche i «congiunti» dei ministri. Il regalo ricevuto da membri del governo, in visite ufficiali in Italia o all'estero, dev'essere stimato dall'ufficio bilancio di Palazzo Chigi e, se superiore alla cifra, destinato alle sedi di rappresentanza, o dato in beneficenza, magari dopo un'asta. Il governo Monti, poi, impose nel 2013 il tetto di 150 euro per i doni ai dipendenti pubblici.

 

PINOTTI MORETTI FINMECCANICA KUWAITPINOTTI MORETTI FINMECCANICA KUWAIT

Dagospia insinua il dubbio che le cose stavolta non siano andate così. Che la Pinotti abbia «mantenuto il segreto» con tutti, anche con il «suo grande sponsor, Rolando Mosca Moschin: il più longevo dei militari in servizio, 76 anni d'età, quasi 60 in servizio, 10 al Quirinale; cugino di Dario Argento».

 

Eppure, il Rolex descritto potrebbe essere l'Oyster Perpetual Datejust 3, da donna, in oro bianco con diamanti, e zaffiri a comporre il numero romano 6 e un valore di oltre 43mila euro. Il sito scrive che forse per evitare una fuga di notizie sulla delicata questione «tutta la scorta della Pinotti ha ricevuto encomi solenni», mentre «di solito vengono conferiti a fine mandato per conquistare il silenzio dei bodyguard sulle attività private del ministro».

 

I guai della ministra non finiscono qui, perché ieri è arrivata la notizia che i pm di Potenza ascolteranno presto il suo portavoce alla Difesa, Andrea Armaro, tra gli altri coinvolti nell'inchiesta sul petrolio in Basilicata.

 

 

2. «DAL KUWAIT ROLEX E GIOIELLI ALLA PINOTTI»

PINOTTI KUWAITPINOTTI KUWAIT

Tommaso Montesano per “Libero Quotidiano

 

Stavolta non c' è stata alcuna rissa. Anche perché il destinatario dei doni, al contrario di quanto accaduto a novembre, quando la delegazione governativa italiana in missione in Arabia Saudita si accapigliò alla caccia del regalo migliore, sarebbe stato unico: il ministro della Difesa, Roberta Pinotti.

 

Però sempre di orologi si tratta. E che orologi: Rolex.

Quello riservato al numero uno di via XX Settembre, in particolare, sarebbe in oro bianco. Con una miriade di piccoli brillanti su cassa e cinturino. Un Oyster Perpetual Datejust 31, del valore di oltre 40mila euro.

 

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Protagonista di tanta generosità, secondo il sito di gossip e informazione Dagospia, sarebbe stato il governo del Kuwait, che in questo modo avrebbe inteso dimostrare la sua gratitudine al governo italiano per la firma dell' accordo per la fornitura di materiale militare all' Emirato. Nella fattispecie 28 caccia Eurofighter Typhoon, il più avanzato aereo da difesa multiruolo sul mercato della difesa. «Il più grande contratto mai firmato da Finmeccanica», puntualizzarono con soddisfazione da piazza Monte Grappa, a Roma, quartier generale della holding aerospaziale italiana (oggi ribattezzata Leonardo).

 

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Era il 5 aprile scorso, e a Kuwait City accorsero per la firma del contratto - valore della commessa: circa otto miliardi di euro - la stessa Pinotti e l' amministratore delegato dell' ex Finmeccanica, Mauro Moretti. A fare gli onori di casa, il ministro della Difesa kuwaitiano, Khaled Al Jarrah Al Sabah.

 

Secondo le indiscrezioni raccolte dal sito, dopo la sottoscrizione dell' accordo il ministro della Difesa italiano avrebbe ricevuto dall' Emirato due «importanti» gioielli in regalo.

Da destinare alle figlie di Pinotti. Mentre il ministro avrebbe ricevuto il già citato Rolex con brillanti al seguito.

 

Doni, rincara la dose Dagospia, che la titolare della Difesa «avrebbe tenuto segreti» nonostante la normativa vigente obblighi il destinatario a non accettare regali del valore superiore «ai 300 euro», come recita l' articolo 2 del decreto del Presidente del consiglio del 20 dicembre 2007 - all' epoca Romano Prodi - sulla «Disciplina del regime per i doni di cortesia ricevuti dai componenti del Governo».

 

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Non è tutto. Lo scorso 17 aprile Pinotti ha concesso l' encomio solenne ai quattro componenti della sua scorta. Un riconoscimento che di solito si verifica alla fine del mandato, non in corso d' opera. Da qui il sospetto del sito: l' encomio anticipato come ringraziamento per il «silenzio dei bodyguard sulle attività private del ministro».

Al ministero della Difesa non hanno gradito la sortita di Dagospia. «Nessun orologio fu mai regalato al ministro Pinotti in Kuwait nè tantomeno un Rolex. E nulla ricevette in dono il ministro per le sue figlie», trapela dallo staff della senatrice del Pd.

 

PINOTTI MATTARELLAPINOTTI MATTARELLA

La nota con la quale Pinotti reagisce ufficialmente alle indicrezioni, però, è laconica. Nel senso che dopo aver definito «prive di qualsiasi fondamento le notizie apparse su un sito web», si limita a ricordare che il ministro «ha sempre seguito le prescrizioni» contenute nel decreto della Presidenza del consiglio sui «doni di rappresentanza». Doni che, ma solo «ove ne ricorrono le condizioni» - ossia «in relazione alla loro tipologia e specificità», come recita l' articolo 2 del decreto - «vengono presi in consegna e custoditi dall' amministrazione Difesa».

 

 

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