trump ciccio kim xi jinping

AMERICA FATTA A MAGLIE – DOPO L’ACCORDO TRA STATI UNITI E CINA IL DITTATORE DI PYONGYANG FA SAPERE DI ESSERE DISPOSTO A TRATTARE CON GLI USA. PIU’ VANNO AVANTI GLI ACCORDI TRA USA E PECHINO, PIÙ LA CINA SARÀ PRONTA A FAR PRESSIONE SULLO SCOMODO ALLEATO NORDCOREANO. L’AVESSE FATTA OBAMA UNA TRATTATIVA DEL GENERE, IL PROCESSO DI BEATIFICAZIONE SAREBBE GIÀ IN ATTO…

TRUMP XITRUMP XI

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

L’avesse fatta  Barack Obama una trattativa del genere, ipotesi impossibile perché non ne era capace, e perché non la voleva fare, il processo di beatificazione sarebbe già in atto. Invece per ora è liquidata come una notizia di secondo piano. Vedremo come sarà trattato un declino magari rapido di una delle peggiori dittature al mondo, la fine di uno dei regimi più pericolosi per la minaccia nucleare; vedremo se  dovesse avviarsi un processo di riunificazione della Corea a chi i grandi esperti  col birignao attribuiranno il merito.

 

TRUMP E XI A CENATRUMP E XI A CENA

Quello siglato venerdì tra Stati Uniti e Cina non è solo un grande accordo commerciale, anche se è anzitutto un grande accordo commerciale. All'improvviso infatti il dittatore di Pyongyang, che forse tutto pazzo non è, è solo sempre stato lasciato libero di fare come gli pareva, fa sapere di essere disposto a trattare con gli Stati Uniti di Donald Trump, e smette di minacciare ogni giorno di tirargli addosso una bella bomba nucleare. Grande e’ lo stupore, soprattutto da parte degli stessi rosiconi osservatori che nei giorni scorsi nell'ordine si sono scandalizzati:

 

KIM JONG UNKIM JONG UN

 1 che Trump si dicesse a certe condizioni disposto a incontrare persino il dittatore della Corea del Nord;

2 che Trump in un tweet mostrasse come pensa di fare la diplomazia lui, ovvero ricevendo nella stessa giornata il rappresentante russo e quello del l'Ucraina; 3 che avesse spiegato dopo  un incontro ravvicinato col presidente cinese in Florida a quale condizione avrebbe non solo rinunciato ad annullare  ma persino migliorato le condizioni di commercio tra Stati Uniti e Cina;

 

4 che queste condizioni siano sfociate in un accordo  megagalattico in 10 punti che ha al centro la carne, ovvero miliardi di dollari vitali per l'economia americana, come sempre è la carne per l'economia americana; 5 che essendo la Cina il paese che consente alla Corea del Nord di sopravvivere nel suo orrendo isolamento, un diverso atteggiamento della Cina abbia immediatamente portato a un diverso atteggiamento della Corea del Nord.

 

donald trump xi jinpingdonald trump xi jinping

Vedremo come si evolve la situazione. Intanto ai rosiconi sono rimaste un paio di opzioni: la prima, guidata come sempre dal New York Times perennemente sull'orlo di una crisi di nervi, e tallonato da CNN, CBS, Washington Post, dove servono i sali nel rimpianto della diplomazia con i guanti bianchi perduta, e Los Angeles Times, la gazzetta di Bel Air, (ma anche in Italia non si scherza, a cominciare dal Corriere, a finire con quel che resta del Foglio), afferma che Trump ha dovuto cambiare politica rispetto alle dichiarazioni bellicose contro la globalizzazione; la seconda più modestamente e realisticamente attesta che l'uomo e’ nel contempo un promoter e un dealer, promuove il suo prodotto, ovvero gli Stati Uniti d'America, e poi tratta il compromesso piu’ conveniente ma possibile.

TRUMP XI JINPINGTRUMP XI JINPING

 

Cosa credete che pensino i produttori di carne americani? E per venire alla proliferazione nucleare, lasciata fuori controllo dal beniamino milanese Barack Obama, perché evidentemente gli sembrava ecosostenibile, sarà meglio o no per tutti una Corea del Nord ricondotta a ragione anche rispetto alle trame e ai progetti di altre nazioni canaglia?

Tornando al discorso della globalizzazione che ha lasciato indietro un sacco di persone e di merci, perché gestita da politici venduti e mediocri, e tornando alle regole eque di commerci internazionali, la Cina ha firmato un accordo che dice che gli Stati Uniti possono di nuovo vendere carne e pollame in Cina. Per più di 10 anni invece Pechino aveva accampato la stessa scusa dell'Unione Europea, ovvero gli ormoni, un problema risolto. Il volume di affari e’ di 2 miliardi di dollari.

 

Gigantesco anche d'accordo sul gas naturale; si avvia a soluzioni l'antica disputa sulle biotecnologie alimentari alle quali la Cina opponeva resistenza. C'è poi tutta la parte delle carte di credito emesse da aziende americane,e delle regole bancarie americane per le banche cinesi, dei bond con due istituzioni finanziarie americane. Solo il New York Times può avere la faccia tosta di dire che le prospettive che questo accordo apre non sono risolutive, prendendosi così almeno per un giorno la corona di rosicone in capo.

kim jong unkim jong un

 

Le due parti hanno annunciato che per carità l'accordo commerciale non c'entra niente  con qualsiasi accordo politico, che non è legato a nessuna condizione internazionale. Però i primi risultati si vedono, sempre per la gioia dei rosiconi. Kim Jong Un ha fatto infatti parlare la sua negoziatrice numero uno, Choe Son-Ui, che ha introdotto l’ipotesi di un incontro possibile e di una trattativa possibile a certe condizioni. avviene non per caso alla vigilia dell'incontro a Pechino per il Summit della Belt and Road iniziative, 30 Nazioni convocate per discutere di investimenti mondiali da 650 miliardi di dollari.

 

 Siamo naturalmente alle prime scaramucce, ma l'iniziativa è clamorosa. Trump chiede la rinuncia totale al nucleare, la Cina si è limitata a chiedere per ora che si fermino i test nucleari e in cambio gli Stati Uniti dovrebbero togliere le navi dal mare della Penisola. Ma più vanno avanti gli accordi tra Stati Uniti e Cina, più Pechino sarà pronta a far pressione sullo scomodo alleato nordcoreano. E nelle cifre del rapporto tra Cina e Corea del Nord si nasconde la saggezza e l'astuzia del metodo Trump, efficacemente coadiuvato da Wilbur Ross e da Rex Tillerson, rispettivamente al Commercio e agli Esteri.

 

KIM JONG UN DONALD TRUMPKIM JONG UN DONALD TRUMP

Se un Paese così isolato e colpito dalle sanzioni come la Corea del Nord riesce infatti a sopravvivere, sia pur nella povertà e nella mancanza totale di libertà della maggioranza schiacciante della sua popolazione,e’ perchè fa ogni anno 5.3 miliardi di dollari di affari,l'85% del suo volume di commercio con la Cina. Ai cinesi ha sempre fatto comodo perché si trattava di contrastare la Corea del Sud alleata degli americani e perché le crisi economiche portavano profughi in Cina.

 

Ma la Corea del Nord non è popolare tra i cinesi che addirittura si augurano, secondo un sondaggio dell'anno scorso al 70% la riunificazione dopo un bel bombardamento americano. I segnali della stanchezza già ci sono, per esempio la Cina ha tagliato l'importazione  di carbone dalla Corea del Nord che prima era pari a un miliardo di dollari l'anno. E l'accordo fatto adesso con gli Stati Uniti sancisce forse l’addio alla fornitura

 

Ora Pechino potrebbe appoggiare una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che riduca il petrolio alla Corea del Nord che ha una raffineria al confine con la Cina lungo il fiume Yalu. Potrebbe sanzionare in maniera seria le compagnie cinesi che forniscono alla Corea del Nord  la tecnologia per i missili a lungo raggio e per le centrifughe che arricchiscono l'uranio. Fare la stessa cosa con le istituzioni finanziarie cinesi che guidano il riciclaggio e il lavaggio di denaro nordcoreano, molto del quale acquisito attraverso droga e vendita di armi. Si accettano scommesse.

 

obama pantaloni coverobama pantaloni cover

 

Ultimi Dagoreport

meloni salvini chat fratelli d'italia

CACCIA ALLA TALPA! - DIVERSI ESPONENTI DI FRATELLI D'ITALIA AVREBBERO INTENZIONE DI RIVOLGERSI AL GARANTE DELLA PRIVACY DOPO LA PUBBLICAZIONE DEL LIBRO "FRATELLI DI CHAT. STORIA SEGRETA DEL PARTITO DI GIORGIA MELONI” – MA VE LI IMMAGINATE MELONI, LA RUSSA, CROSETTO, URSO CONSEGNARE VOLONTARIAMENTE IL LORO CELLULARE ALLE "TOGHE ROSSE" PER SCOVARE "L’INFAME"? - LA TALPA, INVECE, PASSANDO PER VITTIMA E DENUNCIANTE, ALLONTANA DA SE’ LA POSSIBILITÀ DI VERIFICA, COSTRINGENDO LA MAGISTRATURA A GUARDARE AL DI FUORI DEI PARLAMENTARI: QUINDI GLI STAFF, LE SEGRETERIE, I PORTAVOCE, GLI ANELLI PIÙ DEBOLI…

donald trump xi jinping coronavirus mondo globalizzazione

DAGOREPORT - DOPO APPENA TRE SETTIMANE ALLA CASA BIANCA, TRUMP HA GIA' SBOMBALLATO I PARADIGMI DELL'ORDINE GEOPOLITICO MONDIALE. UNO TSUNAMI MAI VISTO. DA ORIENTE A OCCIDENTE, SI STANNO CAGANDO SOTTO. TUTTI, ECCETTO UNO: LA CINA - AL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO, L'UNICO ANTIDOTO È L’IMPERO DEL DRAGONE, LA SOLA POTENZA CHE OGGI PUO' RIBATTERE AD ARMI PARI AL BORDELLO NEO-IMPERIALISTA DELLA TECNODESTRA USA - DAVANTI AL BULLISMO DI TRUMP, XI JINPING È RIMASTO TRANQUILLO COME UN PISELLO NEL SUO BACCELLO. ALL’ANNUNCIO DEI DAZI USA AI PRODOTTI CINESI, LA RITORSIONE DI PECHINO È STATA IMMEDIATA - POCHI MEDIA HANNO SOTTOLINEATO QUAL È STATA LA DURA RISPOSTA DI XI JINPING SUL NAZI-PROGETTO TRUMPIANO DI DEPORTARE DUE MILIONI DI PALESTINESI: “GAZA È DEI PALESTINESI, NON UNA MERCE DI SCAMBIO POLITICA, NÉ TANTO MENO OGGETTO DI QUALCOSA CHE SI PUÒ DECIDERE IN BASE ALLA LEGGE DELLA GIUNGLA" - RISULTATO: LE SPARATE DEL TRUMPONE STANNO RENDENDO INAFFIDABILE WASHINGTON AGLI OCCHI DEL MONDO, COL RISULTATO DI FAR SEMBRARE IL REGIME COMUNISTA DI XI JINPING, UN INTERLOCUTORE SERIO, PACIFICO E AFFIDABILE PER FARE AFFARI, A PARTIRE DALL'EUROPA. LA SVOLTA PRO-CINA DI URSULA CON SBERLA AL PRIMO BULLO AMERICANO...

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?