POLVERINI CONVINCE ALE-DANNO: SARÀ MARCO MÜLLER A GUIDARE IL FESTIVAL DI ROMA. DAL 13 GENNAIO PRENDERÀ IL POSTO DI PIERA DETASSIS - NON ERA UN MISTERO PER NESSUNO CHE, DOPO LA RICONFERMA DI BARATTA ALLA BIENNALE, CHE MÜLLER AVEVA TRADITO INCIUCIANDO CON GALAN, AVESSE UNA GRAN VOGLIA DI SBARCARE NELLA CAPITALE CHE AVEVA, ATTACCATO COME “CONCORRENTE” DI VENEZIA - FATTO IL DIRETTORE, RIMANE IL PRESIDENTE CHE PRENDERÀ IL POSTO DI RONDI: IN PISTA L’EX ASSESSORE CROPP - E ALBERTO BARBERA RITORNA ALLA MOSTRA DI VENEZIA…

Gloria Satta per Il Messaggero

Ha vinto Marco Müller. Sarà lui a guidare il Festival di Roma da ottobre 2012. La nomina verrà formalizzata solo il 13 gennaio dal collegio dei soci fondatori della cinerassegna, ma l'accordo è stato raggiunto ieri pomeriggio nel corso di un meeting decisivo nella sede della Regione.

Con il direttore della Mostra di Venezia c'erano la presidente Renata Polverini, il sindaco Gianni Alemanno, gli assessori Dino Gasperini e Fabiana Santini. Tutti insieme hanno discusso, sviscerato i problemi e risolto gli ultimi intoppi. Accordo trovato. E Müller, che da oltre un anno era in trattativa con Polverini, è uscito dall'incontro con un sorriso grande così.

Non era un mistero per nessuno che, dopo due mandati al Lido per una permanenza record di otto anni, avesse una gran voglia di sbarcare nella Capitale, sia pure dopo aver attaccato la rassegna «concorrente» di Venezia. I successi in Laguna erano stati innegabili, ma la riconferma di Baratta alla Biennale (tra i due non c'è idillio) ha convinto il direttore poliglotta ad assicurare la sua disponibilità per Roma.

La riunione della Pisana, che doveva rimanere segreta ma è stata rivelata dal sito Dagospia, ha messo la parola fine al duello per la poltrona più «calda» del momento con l'affermazione di Müller su Piera Detassis, che era alla guida del Festival fin dalla prima edizione con ottimi risultati di critica e di pubblico.

Ieri si è chiuso anche il braccio di ferro politico tra Alemanno (che appoggiava Detassis) e Polverini con la vittoria della presidente della Regione. Che aveva conosciuto Müller alla Mostra di Venezia nel 2010 e, negli ultimi mesi, l'aveva incontrato tre volte (il sindaco invece l'ha visto ieri per la prima volta) volando perfino a Cannes nel maggio scorso per confermargli la serietà delle sue intenzioni e un progetto di Festival rivoluzionato, diviso in due fasi: in estate le anteprime americane e a ottobre film italiani ed europei.

Sarà questo il nuovo modello di evento all'Auditorium? E' ancora presto per dirlo, né sono state ancora precisate durata e entità del contratto del nuovo direttore. Di sicuro, Müller con il mandato in tasca potrà lavorare da subito, cominciando a Berlino in febbraio, per mettere in piedi la settima edizione della rassegna. E tanti saluti al festival di San Pietroburgo che gli aveva offerto la guida e si aspettava da lui un progetto entro gennaio.

Accordo trovato, dunque. I tempi stringevano e una decisione s'imponeva. Il mandato del direttore di Venezia è appena scaduto e quello di Detassis arriverà al termine il 31 dicembre. I soci fondatori si sono già incontrati martedi scorso per affrontare il problema del deficit nel bilancio del Festival (un milione e 350mila euro). E dopo aver deciso di ripianarlo pro quota, si sono dati un nuovo appuntamento il 13 gennaio per annunciare le nomine.

Fatto il direttore, rimane il presidente che prenderà il posto di Gian Luigi Rondi il cui mandato scade a giugno. Sono circolati diversi nomi, nelle ultime settimane: ultimo Gianni Letta, tra i primi l'ex assessore Umberto Croppi, il regista Pupi Avati (che tuttavia ha declinato «irrevocabilmente» l'offerta), l'ex ad di Cinecittà Luciano Sovena. I giochi sono ancora aperti ma, una volta trovato l'accordo sul direttore, la nomina del presidente appare più facile.

 

 

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