savoini salvini putin

DA PONTIDA AL METROPOL: TUTTO SU GIANLUCA SAVOINI, L’UOMO CHE COLLEGA MATTEO SALVINI E LA CORTE DI VLADIMIR PUTIN – GALEOTTO L’INCONTRO ALL’HOTEL METROPOL DI MOSCA NEL 2018 TRA IL POLITICO LEGHISTA E DEI BROKER RUSSI – LUI NON HA MAI NEGATO I LEGAMI CON MOSCA E L’ESTREMA DESTRA (UN LINK SUGGELLATO DALL’EDITORE DEL LIBRO DEDICATO DA SAVOINI AL CASO METROPOL, IL MILANESE MARCO CARUCCI, FINO A QUALCHE ANNO FA DIRIGENTE NAZIONALE DI FORZA NUOVA)…

Andrea Palladino per lastampa.it - Estratti

 

PUTIN SAVOINI

Galeotto fu un albergo, nel cuore di Mosca. Ha un nome da spy story, una location perfetta per James Bond, Metropol. In Italia l’abbiamo conosciuto grazie all’inchiesta giornalistica dell’Espresso, che nel 2018 ha raccontato dell’incontro tra un politico leghista e un gruppo di broker russi nella lussuosa hall dell’hotel. Si parlava di affari, tra un caffè . Un caso chiuso per i magistrati di Milano, che avevano aperto un’indagine ipotizzando la corruzione internazionale.

 

Nulla di rilevante dal punto di vista penale, ha stabilito il Gip, accogliendo la richiesta di archiviazione presentata dalla Procura. Il caso politico, però, rimane un dossier aperto. Ed è un filo ancora oggi visibile tra il mondo della Lega e la sfera della politica russa. Tutto nel nome dl tradizionalismo, dell’ultranazionalismo, dei dogma antidemocratici alla base dell’estrema destra, divenuta da tempo un network internazionale.

 

GIANLUCA SAVOINI COVER

A riproporre oggi quel legame è il protagonista del caso Metropol, Gianluca Savoini, l’uomo di collegamento tra Matteo Salvini e la corte di Vladimir Putin. Alla fine del 2023 ha pubblicato una sorta di libro di memorie politiche, “Da Pontida al Metropol”. Sottotitolo “La lunga guerra dei poteri forti internazionali contro la Lega”. I legami con la Russia? Mai rinnegati, anzi, riaffermati con forza e convinzione. Con qualche piccola novità, passata inosservata: l’antico legame con Mosca ha un nome ben preciso, quello di Aleksandr Dugin, il politologo russo guru del pensiero tradizionalista, con tinte che spesso sfiorano le ideologie nazional socialiste e neofasciste, traduttore dei libri di Julius Evola e René Guenon.

 

matteo salvini gianluca savoini a mosca

Non è un personaggio qualunque, è probabilmente uno dei link più importanti tra il mondo dell’estrema destra mondiale - dall’Europa all’America Latina - e il milieu culturale cresciuto attorno agli oligarchi di peso, come Konstantin Malofeev. I rapporti di Savoini con questo mondo probabilmente risalgono all’epoca della sua frequentazione della rivista della destra radicale italiana Orion, sulle cui pagine negli anni ’90 uscivano i primi articoli sul nazionalismo oltranzista russo. In quegli stessi numeri era possibile leggere anche i saggi dedicati al negazionismo della Shoah e all’esaltazione del regime iraniano. Una officina di un pensiero a tinte scure, da dove sono poi emersi gli esponenti della destra identitaria legata oggi a doppio filo con la Russia. Come Maurizio Murelli, fondatore di Orion e oggi editore italiano di Aleksandr Dugin.

 

 

matteo salvini con maglietta no sanzioni alla russia (e dietro savoini)

Per Gianluca Savoini la pubblicazione del libro è stata l’occasione d’oro per riprendere a tessere antichi rapporti politici. Sempre guardano all’estrema destra. Nei mesi scorsi fa si è fatto fotografare insieme a Rainaldo Graziani, figlio del fondatore di Ordine nuovo Clemente, punto di riferimento di Dugin in Italia da almeno cinque anni. Rainaldo Graziani - che in un’altra foto posa con in mano un calendario russo, con foto osé di donne ed armi pesanti - all’inizio di febbraio è stato uno dei protagonisti di uno spettacolo dedicato alla figlia di Dugin Daria, uccisa in un attentato a Mosca un anno fa, all’interno dell’ambasciata russa a Roma.

 

Il legame stretto di Savoini con il mondo neofascista è poi suggellato dall’editore del libro dedicato al caso Metropol, il milanese Marco Carucci. Amico da decenni di Matteo Salvini - sono stati compagni di classe al liceo - Carucci è stato fino a qualche anno fa dirigente nazionale di Forza Nuova ed oggi è attivo nell’editoria dell’area della destra radicale: «Conosco Gianluca da almeno 25 anni - racconta a La Stampa - in tanti anni di battaglie politiche ci si è spesso trovati sullo stesso fronte intellettuale di riflessione e elaborazione culturale. Poi ciascuno di noi ha provato a far germogliare idee consonanti nel rispettivo gruppo politico». Savoini nella Lega, l’editore Carucci in Forza Nuova.

salvini savoini

 

Il libro che rivendica i rapporti tra la Lega e la Russia sta facendo il giro del nord Italia in questi mesi, con presentazioni che diventano occasioni d’oro per rafforzare la rete dei rapporti all’interno dell’area della destra italiana, con la presenza ingombrante di Mosca. Non solo la Lega, ma anche Fratelli d’Italia.

savoini salviniSALVINI SAVOINI

 

 

(...)

Ultimi Dagoreport

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO